Da Semur-en-Auxois a Colombey-les-deux-Èglises, una tappa di 183,4 chilometri con cinque GPM poco significativi e finale in pianura.
Dopo le fatiche della cronometro con arrivo a Gevrey-Chambertin il Tour torna alle frazioni in linea. L'ottava tappa della Grande Boucle porta il gruppo da Semur-en-Auxois a Colombey-les-deux-Èglises dopo 183,4 chilometri, contrassegnati da ben cinque Gran Premi della Montagna, tutti però di terza o quarta categoria: l'ultimo a una sessantina di chilometri dal traguardo, che sembra dunque cucito su misura per i velocisti, o comunque per uno sprint a gruppo compatto o anche più ristretto.
La partenza dell'ottava tappa del Tour de France è fissata per le 13:05 da Semur-en-Auxois, con arrivo a Colombey-les-deux-Èglises atteso dopo più di quattro ore, a seconda della velocità media di percorrenza della tappa. Se sarà di 46 km orari l'arrivo è previsto per le 17:19, se sarà di 44 km orari l'arrivo è previsto alle 17:30, se sarà di 42 km orari l'arrivo è previsto per le 17:42.
L'ottava tappa del Tour de France, come del resto ogni altra frazione della corsa, è trasmessa in chiaro sulla Rai, che ha siglato un accordo con gli organizzatori della Grande Boucle fino all'edizione del 2025. Trasmissione della tappa anche su Eurosport, canale presente sulle piattaforme DAZN e Sky.
Nonostante il dislivello complessivo sia di circa 2.400 metri, si tratta di una frazione contrassegnata dagli organizzatori come “flat”: pianeggiante. La parte più mossa è proprio quella iniziale, che presenta tre GPM in rapida successione. Il primo dopo appena 24 chilometri dal via di Semur-en-Auxois, la salita di terza categoria del Cote de Vitteaux: due chilometri con pendenze medie del 7,3%.
Neanche il tempo di rifiatare che, dopo una manciata di chilometri, c'è il Cote de Villy-en-Auxois, di quarta categoria, con pendenza del 5,5% distribuita su due chilometri e 400 metri. Ultimo dei GPM di inizio tappa è quello che si incontra al chilometro 38, il Cote de Verrey-sous-Salmaise: una salita di terza categoria lunga poco meno di tre chilometri con pendenza media del 6%.
Dopo una cinquantina di chilometri relativamente privi di scossoni, si entra nell'Haute Marne dove si è accolti dal quarto GPM di giornata, di quarta categoria: il Cote de Santenoge, uno strappetto abbastanza impegnativo di poco più di un chilometro all'8,1%.
L'ultimo GPM dopo circa 25 chilometri, il Cote de Gley-sur-Aujon, dalle caratteristiche piuttosto simili al suo predecessore: 1,2 chilometri con pendenza media all'8,4%. Chi vuole sferrare attacchi da lontano, insomma, può pensare di farlo da qui, sfruttando magari la collaborazione di un discreto numero di compagni di fuga. Il finale, infatti, non agevola gli incursori solitari e favorisce i tentativi di rimonta da parte delle squadre dei velocisti.
Gli ultimi 60 chilometri della tappa, appunto, sono completamente in pianura appena intervallata da qualche piccolo strappetto non certamente significativo. Si passa per Bugnieres, Leffonds, Chaumont, Brethenay, Bologne, Anneville-La-Prairie, Sexfontaines e Juzennecourt, prima di entrare nel territorio cittadino di Colombey-les-deux-Èglises, dove è posto il traguardo.
Ci sono tutte le condizioni perché la frazione possa decidersi in volata, con le squadre dei velocisti chiamate a blindare lo sprint bloccando sul nascere eventuali tentativi di qualche spericolato finisseur. Per i signori delle volate si tratta di un'occasione da cogliere al volo, così come nella frazione immediatamente successiva con partenza e arrivo a Troyes.
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