Da Nuits-Saint-Georges a Gevrey-Chambertin, la prova contro il tempo di poco più di 25 chilometri promette di rivoluzionare la classifica generale.
Dopo una prima parte di Tour dai contorni decisamente “nervosi”, ecco arrivare la prima prova contro il tempo. La settima tappa, infatti, coincide con la prima – e penultima, l'altra è proprio la frazione conclusiva della corsa a Nizza – cronometro in programma in questa edizione della Grande Boucle, una frazione di 25,3 chilometri con un dislivello complessivo di 300 metri da Nuits-Saint-Georges a Gevrey-Chambertin. Come tutte le crono, si tratta di una tappa che potrebbe ridisegnare profondamente gli scenari della classifica generale, con gli specialisti delle prove contro il tempo chiamati a trarre vantaggio dalla situazione.
La partenza della settima tappa del Tour de France è fissata per le 13:05 da Nuits-Saint-Georges, con lo start del primo corridore. Di chi si tratta? Semplice: dell'ultimo nella classifica generale, come vuole una consolidata tradizione. A seguire, a intervalli regolari, è prevista la partenza di tutti gli altri corridori, dal penultimo ai migliori, fino a chiudere il quadro con il detentore della maglia gialla, la cui partenza è fissata per le 17:00 e che dovrebbe giungere al traguardo di Gevrey-Chambertin intorno alle 17:30, minuto più o minuto meno.
La settima tappa del Tour de France, come del resto ogni altra frazione della corsa, è trasmessa in chiaro sulla Rai, che ha siglato un accordo con gli organizzatori della Grande Boucle fino all'edizione del 2025. Trasmissione delle tappe anche su Eurosport, canale presente sulle piattaforme DAZN e Sky.
Venticinque chilometri e 300 metri: questa la distanza da percorrere, brevissima per gli specialisti, lunghissima invece per i meno ferrati. Completamente priva di asperità la prima parte della tappa. Dai 243 metri sul livello del mare di Nuits-Saint-Georges, infatti, si arriva ai 296 di Messanges, dove è posto il primo punto intermedio per la misurazione dei tempi. Otto chilometri e seicento metri con la strada in leggerissima, quasi impercettibile salita, dopo essere transitati per l'abitato di Villars-Fontaine. Dai primi rilievi cronometrici si capirà chi sta andando forte e chi invece sta mostrando di essere in difficoltà sin dalle primissime battute.
Una volta superata Messanges, si prosegue in pianura o falsopiano per un altro chilometro fino a L'Etang-Vergy, da dove la strada comincia – seppur in modo leggerissimo – a salire verso Reulle-Vergy e poi soprattutto Curley, al chilometro 14,4, poco oltre metà tappa. Qui è posto il secondo punto di rilevazione cronometrica, a quota 454 metri, la più alta dell'intera frazione. A questo punto ci saranno da percorrere ancora dieci chilometri e 900 metri. La tappa entra dunque nella sua fase cruciale e decisiva.
Una volta superata l'unica asperità – si fa per dire – di giornata, si va a tutta nel tratto finale in leggera discesa. Dopo aver attraversato l'abitato di Chambolle-Musigny, si arriva a Morey-Saint-Denis dove è posto il terzo e ultimo punto intermedio: a questo punto mancano appena cinque chilometri e 400 metri all'arrivo, con la lotta sul filo dei secondi tra i vari specialisti che promette di farsi appassionante. Quindi il gran finale, sempre in pianura, in direzione dell'arrivo posto a Gevrey-Chambertin. Una tappa breve, la meno lunga di questa edizione della prestigiosa corsa a tappe francese, ma che potrebbe stravolgere la classifica generale proiettando in alto i più autorevoli pretendenti alla vittoria finale.
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