Il Tottenham di Postecoglu propone Richarlison in attacco e Bentancur a centrocampo. Serve il riscatto dopo il K.O. contro il Crystal Palace. Manchester City in campo con una sorta di “squadra B”: c’è McAtee.
La Carabao Cup entra nel vivo. Mercoledì 30 ottobre, calcio di inizio alle 21:15, è tempo di Tottenham-Manchester City, a conti fatti il match di cartello degli ottavi di finale della competizione inglese. Riflettori puntati inevitabilmente sulla squadra di Pep Guardiola, attesa da una serie pesantissima di 4 trasferte prima della sosta per le nazionali e che da anni sembra avere perso interesse nei confronti della EFL Cup (nome ufficiale della coppa). Non a caso, il tecnico catalano sembra intenzionato a schierare una formazione ricca di "seconde linee" (se così si può dire, guardando le star del City) e di giovani dalle belle speranze.
Diverso il discorso per i padroni di casa del Tottenham, che non vincono un trofeo da 16 anni: dobbiamo tornare indietro fino all'edizione 2007/2008 proprio della EFL Cup, con vittoria in finale contro il Chelsea di Drogba (rete decisiva del difensore Jonathan Woodgate). Per i londinesi di Mister Postecoglou turnover meno massiccio, come certificato dalla presenza di molti titolari nel probabile undici iniziale.
Tottenham (4-3-3): Forster; Gray, Dragusin, Davies, Udogie; Sarr, Betancur, Maddison; Werner, Johnson, Richarlison. Allenatore: Postecoglou.
Manchester City (4-2-3-1): Ortega; Lewis, Stones, Braithwaite, Ake; Gundogan, Nunes; Foden, McAtee, Savinho; O'Reilly. Allenatore: Guardiola.
La gara si gioca al Tottenham Hotspur Stadium, impianto che porta anche il nome di New White Hart Lane. La struttura è stata inaugurata nel 2019 e può ospitare poco più di 62mila spettatori.
Sfortunatamente la gara non è trasmessa in diretta sul territorio italiano. Almeno per il momento, nessuna emittente propone le sfide di Carabao Cup, ma le cose potrebbero cambiare da gennaio, quando la competizione entrerà nel momento cruciale (si giocheranno semifinali e finale).
Il Tottenham viene dalla brutta sconfitta in Premier League al cospetto del Crystal Palace (al primo successo in campionato). Gli Spurs adesso devono fare fronte ad un gap di ben cinque punti dall'Aston Villa quarto in graduatoria: tanti, quando sono stati giocati appena 9 turni del massimo campionato inglese. Gli Spurs - che in Europa League stanno andando alla grande - cercano ancora una volta riscatto in coppa: occhio, però, che nella formazione titolare non dovrebbe trovare spazio l'uomo più rappresentativo, quel Son Heung-Min alle prese con i soliti infortuni ma che ha già messo a referto 3 gol e altrettanti assist.
Proprio in attacco, chance importantissima per il brasiliano Richarlison, che dovrebbe giostrare sull'out di sinistra del tridente. Sul versante opposto un altro giocatore in cerca di continuità come Timo Werner, mentre in zona centrale dovrebbe agire l'ottimo Ben Johnson. A centrocampo spazio ad un giocatore molto noto dalle nostre parti come l'uruguaiano Bentancur: l’ex juventino non è annoverabile tra le prime scelte del tecnico australiano e per questo è chiamato ad una prova perfetta. Al suo fianco le certezze Sarr e Maddison. In difesa, davanti al portiere Forster (il numero 1 Vicario va in panchina), ecco il centrale ex Genoa Dragusin, il collega Davies e i terzini Gray e Udogie, anche quest’ultimo chiamato alla classica prova da otto in pagella, per convincere ancora di più il Ct Spalletti a puntare su di lui.
Dalla stagione 2021/22, il Manchester City non va oltre i quarti di finale della Coppa di Lega. Un dato che mostra non tanto un "disinteresse" totale verso la manifestazione, ma l'intenzione di Guardiola di dare spazio a chi gioca di meno in quella che probabilmente - tra tantissimi impegni - è la competizione più sacrificabile del lotto.
Si spiega così la probabile formazione che i Citizen dovrebbero proporre in quel di Londra: occhio soprattutto all'attacco, con il duttile O'Really chiamato ad agire da centravanti, supportato dall'altro giovane McAtee e da due esterni del calibro di Savinho e Foden. Nella zona nevralgica del campo, le redini del gioco sono nelle mani del tedesco Gundogan e del portoghese Matheus Nunes, che a livello tecnico non sono secondi a nessuno nel panorama continentale. In difesa, davanti all'altro numero 12 Ortega, ecco i centrali Stones e Braithwaite, affiancati dai terzini Rico Lewis e Nathan Aké. Panchina per Haaland e Bernardo Silva, pronti a subentrare nella ripresa, se ce ne fosse bisogno.
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