Vai al contenuto
Hillside (New Media Malta) Plc
VAI ALLO Sport di bet365
  1. Calcio
  2. Altri Campionati

Serie D: Livorno, Piacenza, Ravenna, Chievo, Nocerina, le nobili decadute

Cinque squadre che un tempo sono state protagoniste di campionati di livello superiore, tra Serie A e categorie minori e che oggi arrancano nella lega dilettanti. Un tuffo nel passato del nostro calcio. 

La Serie D italiana è un campionato piuttosto duro dal quale è assai difficile emergere. Al suo interno troviamo delle realtà che possiamo definire di categoria, che magari l’hanno superata per qualche attimo di gloria, risprofondando nuovamente laddove sono state per la maggior parte del tempo. Ma poi ci sono anche squadre che abbiamo spesso e volentieri ammirato in categorie superiori e che sono finite nel baratro per propri demeriti, che siano essi sportivi o di altra natura.

Qui ne abbiamo raccolte ben cinque, che abbiamo definito come le nobili decadute del Belpaese. Lo sport è fatto di cicli, per cui magari presto si riaffacceranno nel professionismo. Intanto per Livorno, Piacenza, Ravenna, Ascoli e Nocerina, per ora, la realtà è questa e somiglia più ad un Inferno che a un Purgatorio. Per il quale serve trovare la forza per uscire dalle fiamme, che bruciano così i ricordi di un passato che ha saputo regalare anche momenti di dolcezza. 

Le triglie hanno smarrito la via: il Livorno arranca

Il simbolo del Livorno sono le triglie, dei pesci che solitamente popolano acque poco profonde. È chiaro che durante il cammino si siano persi, infilandosi invece in un vortice dal quale può essere difficile uscire. Non è la Serie D l’habitat naturale di una piazza come quella amaranto. Lo dice la storia, che li vede per la seconda volta vivere questa sventurata avventura. Eppure il passato, anche recente, è di buon livello, anche se da quando la Serie A è stata salutata nel 2014 è diventata un puntino sempre più lontano. 

Dai Protti ai Lucarelli, dai Marco Amelia ai Ciccio Tavano. Con allenatori del calibro di Roberto Donadoni, Walter Mazzarri, Serse Cosmi, Carlo Mazzone, Tarcisio Burgnich che si sono avvicendati nel tempo sulla panchina del sodalizio toscano. Oggi invece si prova a galleggiare – tra Piavese, Seravezza Pozzi, Grosseto – provando a risalire la china di una classifica che per ora non sorride affatto. In rosa c’è ancora qualche volto noto come il capitano Andrea Luci, anni 38, che prova a fare da trait d’union con ciò che fu. 

Quel Piacenza tutto italiano che segnò gli anni '90

In epoca contemporanea una cosa del genere sarebbe improponibile ma allora… allora no. Durò 8 anni un Piacenza completamente italiano in ogni componente della rosa della prima squadra. Un marchio di fabbrica indelebile e in controtendenza verso un calcio che già stava sposando principi di esterofilia. Era il secolo scorso, anche dagli anni '90 non è che sia passato poi così tanto. O forse sì. Perché di quella squadra in pochi, solo gli amatori, ne hanno ricordo. 

Il progetto nasce con Gigi Cagni, poi gli interpreti in panchina cambiano nel corso del tempo. Di quel ciclo lì però hanno fatto parte calciatori importanti come i fratelli Inzaghi, Pietro Vierchowood, Nicola Caccia, Giovanni Stroppa, Eusebio Di Francesco, Alessandro Lucarelli e tanti altri. E adesso? Adesso è centroclassifica del girone B di Serie D con un organico che è quasi tutto italiano comunque. Magrissima consolazione. 

Il caso Chievo e le difficoltà di Ravenna e Nocerina

La Serie A non l’hanno mai fatta ma anche Ravenna e Nocerina sono compagini che quanto meno hanno bazzicato quasi sempre nei campionati professionistici. La retrocessione in Serie D per i romagnoli è avvenuta nel 2021, a seguito della sconfitta ai play-out dell’allora Lega Pro (ora nuovamente Serie C). Se non altro, rispetto a quelle precedentemente citate, le cose ora stanno procedendo bene, tant’è che nel girone D i giallorossi sono al comando della classifica. Ancora lungo, comunque, il cammino verso la redenzione. I rossoneri, invece, sono finiti in questa categoria nel 2016 e da allora non sono riusciti più a risollevarsi. 

Il punto più basso è stato raggiunto nello scorso anno, quando per il rotto della cuffia è stata evitata una clamorosa retrocessione. Ma c’è di peggio. C’è chi è proprio scomparso dalla circolazione. Come il Chievo Verona, che con Gigi Delneri agli inizi degli anni 2000 guardava negli occhi faccia a faccia le grandi del nostro calcio. Arrivando perfino a conquistare una storica qualificazione in Champions. Poi una serie di vicissitudini ha allontanato i veneti dalla massima categoria. 

Il fallimento ha sancito la fine, definitiva, di quella che è considerata come una delle più belle favole del pallone di casa nostra. Con uno stile di gioco intenso, tanti giocatori importanti lanciati e obiettivi andati ben oltre ogni più rosea e razionale aspettativa. Uno di quei protagonisti, Sergio Pellissier, ha pensato di ridare vita a quella creatura naturalmente partendo dal basso. Così è nata la Clivense. 

Articoli collegati

bet365 utilizza cookie

Usiamo cookie per garantire un servizio migliore e più personalizzato. Per ulteriori informazioni, consulta la nostra Informativa sui Cookie

Sei nuovo su bet365? Effettua un versamento e richiedi il bonus Registrati

Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.