Solo tre i posti al sole che consentono di accedere al massimo campionato nazionale. Il Parma sta provando a prendere il largo, ma da qui alla fine la rincorsa è ancora lunga.
La Serie A, beato chi ci va! Così recita un coro particolarmente in voga negli stadi. Non è semplice la rincorsa alla massima categoria: lo sanno i tanti club retrocessi nel tempo che, nonostante l’ambizione dell’immediata risalita, sono stati costretti a qualche stagione supplementare di purgatorio. Il torneo cadetto ha spesso e volentieri riservato sorprese: formazioni partite magari con il traguardo della salvezza che si sono ritrovate giornata dopo giornata nelle prime posizioni. Per raggiungere direttamente il paradiso occorre centrare uno dei primi due posti della classifica. Dopodiché un’appendice del campionato caratterizzata dai play-off consente ad una terza squadra di aggregarsi al ristretto gruppetto.
Ai play-off partecipano le formazioni che si sono piazzate dal terzo all’ottavo posto. C’è un unico caso in cui questi non si giocano: quello in cui la terza accumula un divario dalla quarta superiore ai 14 punti, tale da permetterle di ottenere la promozione senza la necessità di scendere più in campo. Dalla stagione 2006/2007 la Serie B ha introdotto una cerimonia di premiazione per il team campione con tanto di trofeo: dopo la parentesi della Coppa Ali della Vittoria, viene consegnata la Coppa Nexus. Con una versione mini, data pure alle altre due neopromosse. Attualmente le partecipanti sono venti, con un numero totale di 38 giornate. In questo momento siamo a metà del percorso: ancora tanto deve accadere da qui a giugno con una bella e intensa lotta che non esclude eventuali colpi di scena.
In questo momento davanti a tutti c’è il Parma che ha accumulato pure un discreto vantaggio sulle inseguitrici. I gialloblù ci provano da tre anni a tornare in Serie A: traguardo mai centrato nonostante delle rose costruite con ogni possibile sforzo. Il punto di forza degli emiliani è nel reparto d’attacco con il rumeno Denis Man e il polacco Adrian Benedyczak calciatori più prolifici con 15 reti in due. Che sia questo l’anno giusto per la risalita dei gialloblù? Certo, il club ha prestigio ma questo non è un fattore privilegiante e lo stiamo vedendo in questo periodo con la Sampdoria. Anche i liguri sono partiti con l’idea di vincere il campionato, non trovando però il conforto del campo. Troppo altalenante fino ad oggi il rendimento dei blucerchiati per sperare in un lieto fine anche se c’è ancora tanto tempo per rimediare. La società ha sempre avuto fiducia in Andrea Pirlo, tecnico giovane ma con già due trofei in bacheca vinti sulla panchina della Juventus.
Tra le big del torneo c’è poi il Bari che manca dalla massima divisione addirittura dal lontano 2011. Dopo un avvio di stagione piuttosto deludente i pugliesi hanno optato per il cambio di allenatore puntando sull’esperto Pasquale Marino nel tentativo di risalire quanto prima la china. Non è dove vorrebbe neppure il Palermo, anche se orbita comunque in zona play-off. Pure qui ha traballato Eugenio Corini, resistendo in quella che è la sua seconda avventura da coach in Sicilia. Lo scorso anno il cammino si interruppe proprio ai play-off: si proverà a fare meglio stavolta.
Dietro al Parma sono tanti i club in lotta. Tra questi c’è anche la Cremonese. Scesa dalla A giusto lo scorso anno, la formazione lombarda ha chiamato al proprio timone Giovanni Stroppa, specialista in promozioni dal momento che è riuscito a centrarne ben tre in carriera. Un po’ meglio dei grigiorossi in questo primo giro di boa hanno fatto però Venezia e Como. I lagunari hanno rallentato negli ultimi mesi: fortuna che avevano maturato già un discreto bottino nella prima parte di stagione.
I biancoblu, invece, hanno letteralmente svoltato rispetto alla precedente annata nella quale non poteva esserci scopo differente rispetto alla permanenza in cadetteria. Un po’ di caos il Como lo ha avuto sulla propria panchina con l’addio a campionato in corso di Moreno Longo, il successivo tentativo con Cesc Fabregas e ora pare la scelta sia ricaduta sul gallese Osian Roberts. Ad ogni modo il campo sta premiando gli azzurri che sognano il ritorno ad una categoria dalla quale mancano dal 2003.
C’è ancora tanta strada da percorrere, nella quale altre concorrenti proveranno ad inserirsi. Vanno inserite nel novero delle candidate pure Cittadella, Catanzaro, Modena e Brescia. E chissà che qualcun’altra non possa dare una sterzata al proprio torneo inserendosi in corso d’opera. In fondo con un filotto di risultati la classifica consente margine. Non proprio per tutti: dallo Spezia, ad esempio, era lecito attendersi molto più di quanto visto e di quanto attesta il penultimo posto. Ma questa è la B.
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