La stracittadina ha regalato sempre tantissimi gol ed emozioni. Dal poker dei biancocelesti nel 2009 con la rete d’autore di Zarate, fino al 2-2 degli anni ‘80 nel segno di Cerezo.
Il derby della capitale, una delle stracittadine più sentite del panorama calcistico mondiale. Domenica si gioca l'attesissimo match tra Lazio e Roma: a confronto due squadre in corsa per un posto in Champions League. Un derby che non si gioca solo per il prestigio e per il chiacchiericcio della città, ma anche e soprattutto per obiettivi importanti. Cosa che non succedeva da anni. Detto questo, passiamo in rassegna i cinque match del derby capitolino che, secondo noi, sono entrati nella storia.
Per la prima gara dobbiamo riavvolgere il nastro fino a 14 anni fa, per un derby ricco di emozioni e caratterizzato addirittura di sei gol. La Lazio è subito arrembante e va in vantaggio dopo un solo minuto: Brocchi si invola sulla destra e lascia partire un cross preciso per l’accorrente Goran Pandev, con il macedone che si esibisce con un sinistro al volo che non lascia scampo al portiere giallorosso Doni. Il raddoppio arriva poco dopo, a siglarlo è l’argentino Mauro Zarate con una bomba di destro dalla lunghissima distanza. La Roma non ci sta e accorcia le distanze con il francese Mexes, sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Nella ripresa succede di tutto, con le due squadre che rispondono colpo su colpo e propongono un gioco decisamente offensivo: da segnalare il palo colpito da Julio Baptista e le scorribande di un Rocchi in forma clamorosa. A chiudere virtualmente il match ci pensa il futuro juventino Lichtsteiner: lo svizzero segna di testa sfruttando un assist al bacio di un ispiratissimo Foggia. Poco dopo Daniele De Rossi accorcia le distanze con il pezzo forte della casa (il colpo di testa, ovviamente). A mettere fine alle ostilità è la rete spettacolare di Kolarov, protagonista di un vero e proprio coast to coast sulla fascia sinistra e bravo poi ad infilare Muslera con un destro preciso.
Ancora una vittoria della Lazio, ancora un derby ricco di gol. Ad andare in vantaggio è però la Roma: azione in solitaria di Vucinic, palla che sembra persa a ridosso dell’area di rigore, ma il rinvio di Behrami sbatte su Taddei che segna clamorosamente di spalla. Il pareggio lo sigla il solito Pandev: azione dell’onnipresente Kolarov, cross dall'out di sinistra, il portiere Doni respinge ma la palla finisce al macedone che non può sbagliare.
Nella ripresa la gara si conferma equilibrata: il romanista Perrotta sfiora il gol, così come Kolarov su punizione. A rompere l’impasse ci pensa lo scatenato Rocchi, che trasforma il calcio di rigore conquistato da Rolando Bianchi (fallo di Juan). Negli ultimi minuti succede di tutto: prima il pareggio fortunoso del campione del mondo Perrotta (che sfrutta al meglio una combinazione confusa tra Vucinic e Totti), poi è proprio il laziale Behrami a chiudere il match sul 3-2 con il classico gol del riscatto.
La Roma è campione d'Italia in carica e dilaga. Protagonista della serata un Vincenzo Montella in stato di grazia: poker d’autore per l’aeroplanino, che segna per due volte di testa (di certo non il suo pezzo forte) e poi trafigge Peruzzi con un sinistro dalla distanza terrificante. In mezzo un gol di rapina dopo respinta su tiro di Totti. Proprio “er Pupone” chiude i conti nel finale con un pallonetto da fuori area che è entrato nella storia. Inutile, invece, la splendida rete di Dejan Stankovic (destro terrificante che si infila all’incrocio dei pali).
Siamo all’11esima giornata e già è un match da dentro o fuori per la Lazio. La Roma (poi campione d’Italia) è in fuga e i biancocelesti guidati da Eriksson e Roberto Mancini sono costretti a vincere. A vincere sono invece i giallorossi guidati dal guru Fabio Capello: questa volta nella storia ci entra un’autorete, quella di Paolo Negro, protagonista di una sfortunata respinta dopo la grande parata di Peruzzi su colpo di testa di Paolo Zanetti. Nel finale l’incredibile traversa di Pavel Nedved, con la palla che torna in campo e per poco non supera la linea ad Antonioni battuto.
Chiudiamo questa carrellata dei derby che sono entrati nella storia con il 2-2 del 1984, con la Roma ancora una volta campione d’Italia in carica. Un po’ a sorpresa, però, è la Lazio a portarsi sul doppio vantaggio: sugli scudi un talento immenso come D’Amico, che prima segna su punizione dalla lunghissima distanza e poi realizza il rigore del raddoppio.
La Roma reagisce e va vicina al gol con Cerezo e Pruzzo, ma Orsi si fa trovare pronto. I giallorossi dimezzano lo svantaggio nel primo tempo con un altro penalty, realizzato dall’indimenticato Di Bartolomei. Nella ripresa, decisiva, pesa tantissimo l’espulsione del laziale Manfredonia su brutto fallo ai danni di Bruno Conti. La Roma prende coraggio e pareggia con il brasiliano Cerezo, che supera Orsi con un facile tap-in.
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