Lautaro Martinez e compagni cercano il riscatto dopo il deludente pareggio contro il Bologna. Granata in emergenza: si è fatto male anche Zapata.
Evento: | Torino-Inter |
Luogo: | Stadio Olimpico, Torino |
Data: | 21 ottobre 2023 |
Orario: | 18:00 |
Dove vederla: | DAZN |
Il Torino per riconquistare un successo che manca ormai da un mese. L'Inter per ritrovarsi per un giorno in vetta alla classifica e mettere sotto pressione i cugini rossoneri. Questi gli obiettivi delle due squadre in campo sabato sera per l'anticipo della nona giornata di Serie A. Nei fatti parliamo di un vero e proprio testacoda che mette a confronto due squadre che certamente non condividono prospettive e ambizioni: in questo senso, se non sorprende l'ottimo momento di Lautaro Martinez e compagni (il 5-1 ai danni del Milan rappresenta l'apice di questo avvio di stagione), sconcerta invece la crisi di risultato e di gioco della compagine di casa, lontana parente di quella vista nella passata stagione.
Momento tutt'altro che esaltante per il Torino, che nelle ultime quattro giornate ha raccolto la miseria di due punti. Spicca la prestazione opaca messa in campo nel match prima della sosta contro la Juventus, per giunta in un derby che dovrebbe da solo dare qualche motivazione in più. Niente da fare e allora il tecnico Ivan Juric è chiamato a trovare le giuste contromisure, soprattutto in difesa. In questo senso, però, non aiuta l'assenza prolungata di Alessandro Buongiorno, capitano e faro della retroguardia piemontese. Le cose, in realtà, non vanno bene nemmeno in attacco, come testimoniano i soli 6 gol realizzati in 8 gare, con il solo Duvan Zapata a quota 2 gol. Troppo poco per una squadra che ad inizio stagione veniva indicata come outsider in ottica Conference League.
Due punti dai rivali in rossonero, ma la consapevolezza di essere la squadra più forte del campionato (il pokerissimo nel derby significherà pure qualcosa) e di avere in rosa quello che probabilmente è il giocatore più dominante del momento, quel Lautaro Martinez già a quota 10 gol in campionato (a cui bisogna aggiungere anche una segnatura in Champions League). La squadra di Inzaghi è attrezzatissima in ogni reparto, ma deve mettersi alle spalle le scorie dell'anno scorso e iniziare a fare punti anche contro le medio-piccole come il Torino e lo stesso duo tutto emiliano nel segno di Sassuolo e Bologna (solo un punto totale racimolato da Dimarco e compagni). Serve una scossa, in questo senso, per non ripetere lo stesso errore di due stagioni fa, quando i nerazzurri regalarono lo scudetto al Milan perdendo troppi punti nelle sfide almeno sulla carta più facili.
In casa Torino pesa tantissimo il forfait dell’ultima ora di Duvan Zapata, fuori per almeno una settimana a causa di un trauma al retto femorale sinistro. Assenze importanti anche in difesa: oltre al già citato Buongiorno, da ricordare gli stop lunghi di Djidji e Soppy (i due potrebbero rientrare in campo nei primi giorni del 2024). In ottica probabili formazioni, Juric dà fiducia al portiere Vanja Milinković-Savić (protagonista di due errori contro la Juventus), mentre in difesa dovrebbe rivedersi il georgiano Saba Sazonov, coadiuvato da Perr Schuurs e Ricardo Rodriguez. Nella linea mediana agiranno l’esterno destro Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Ivan Ilić (quest’ultimo in vantaggio su Tameze) e il laterale mancino Valentino Lazaro. Qualche metro più avanti i rifinitori Yann Karamoh e Nikola Vlasic. In attacco, infine, il centravanti paraguaiano Antonio Sanabria.
Il tecnico Simone Inzaghi deve ancora una volta fare i conti con le assenze delle seconde linee Arnautovic e Cuadrado. Per il resto, organico al completo in casa nerazzurra: spazio così al 3-5-2 nel segno del numero uno svizzero Yann Sommer e della retroguardia composta da Benjamin Pavard, Francesco Acerbi e Alessandro Bastoni. A centrocampo ecco Denzel Dumfries, Davide Frattesi (in vantaggio sull’altro azzurro Barella), Hakan Calhanoglu, Henrikh Mkhitaryan e Federico Dimarco. In attacco, infine, il duo formato da Marcus Thuram e Javier Martinez. Ancora panchina per il cileno Alexis Sanchez, fin qui incapace di imporsi nella sua seconda esperienza in maglia nerazzurra.
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