Dall’arrivo di Zaffaroni, che ha affiancato Bocchetti in panchina, la classifica dei veneti è migliorata. Al Bentegodi arriva ora una Fiorentina ferita che non vince una partita in campionato dal 7 gennaio.
Evento: | Verona-Fiorentina |
Luogo: | Stadio Marcantonio Bentegodi, Verona |
Quando: | 18:30, 27 febbraio 2023 |
Dove vederla: | Dazn |
Ventiquattresima giornata di Serie A. Come da tradizione, ormai, si gioca anche di lunedì ed eccezionalmente il turno proseguirà fino a martedì a causa degli impegni europei della scorsa settimana. Il match di lunedì pomeriggio si propone di tastare la convinzione del Verona in chiave salvezza. Gli scaligeri sono reduci da un buon momento di forma che gli ha concesso una possibilità di permanenza in massima categoria che dovranno sfruttare da qui alla fine del torneo.
I veneti troveranno di fronte però una Fiorentina delusa da un andamento che non ha soddisfatto il palato fine della tifoseria viola e che al gioco non è riuscito ad abbinare anche i risultati. All’andata gli uomini di Vincenzo Italiano si imposero per due reti a zero con le firme di Ikoné e Nico Gonzalez. Se sommiamo tutti i precedenti di questi due club, in vantaggio c’è sempre la Fiorentina che ha battuto gli avversari trentotto volte sui settantanove confronti totali. Diciassette sono invece le vittorie del Verona con ventiquattro pareggi.
Il Verona tenta la disperata operazione ritorno al passato. Dopo le cavalcate con protagonisti Ivan Juric e Igor Tudor, i veneti hanno sbagliato la scommessa successiva affidando la panchina a Gabriele Cioffi, salvo poi sconfessare la scelta fatta pochi mesi dopo. Oggi gli scaligeri sono guidati da mister Marco Zaffaroni che affianca il giovane Salvatore Bocchetti nel tentativo di unire le menti e conquistare maggiori chance di salvare la squadra. Da quando si è formato questo inconsueto tandem i risultati sono sensibilmente migliorati con tre vittorie, due pareggi e due sconfitte.
Quest’ultime per giunta sono arrivate su campi decisamente proibitivi come il Meazza e l’Olimpico contro avversari di caratura superiore come Inter e Roma. Per il resto il Verona se l’è giocata alla pari con tutte dimostrando di essere finalmente entrato nelle pieghe di un campionato che sembrava quasi impossibile da raddrizzare ad un certo punto. Il resto lo ha fatto la concorrenza, sterile tanto da rimettere in carreggiata i gialloblù migliorati anche dal mercato di riparazione che ha portato volti nuovi inseriti bene fin da subito. Totale punti nelle ultime sette partite: undici contro i sei accumulati nei precedenti sedici incontri.
C’era un tempo Dusan Vlahovic, vorace cannoniere capace di finalizzare al massimo tutta l’imponente mole di gioco proposta dal buon Vincenzo Italiano. Poi, con la cessione del centravanti serbo alla Juve, la media realizzativa dei toscani si è ridotta e non di poco. Né Artur Cabral né Luka Jovic sono riusciti a garantire ai viola lo stesso apporto del loro predecessore. Così è precipitata anche la classifica della Fiorentina, dalla qualificazione in Conference League ad un anonimato anche rischioso nell’attuale edizione di Serie A.
Solo cinque squadre hanno fatto peggio dei viola nella statistica delle reti segnate ed è un controsenso se pensiamo alla vocazione offensiva che per propria natura hanno le squadre guidate dall’allenatore nato in Germania. Anche così è spiegabile la dura crisi dei gigliati che non vincono una partita addirittura dal 7 gennaio (2-1 in casa col Sassuolo). In controtendenza va invece il rendimento europeo che premia finora il lavoro fatto dalla Fiorentina che ha consentito di superare in scioltezza gli spareggi contro il Braga avanzando nella competizione.
Il Verona ha inserito quattro volti nuovi nell’undici base sparsi in ogni settore del campo; in difesa tra Magnani e Dawidowicz c’è Hien davanti al portiere Montipò; a centrocampo Duda accanto a Tameze con Faraoni e Doig ai lati; in attacco invece Ngonge ha portato freschezza: sarà lui ad affiancare Lazovic e Gaich.
Nella Fiorentina Terracciano è il numero uno; in difesa troviamo Dodò, Martinez Quarta, Igor e Biraghi; Bonaventura, Amrabat e Mandragora formano il reparto di centrocampo; tridente offensivo composto da Gonzalez, Jovic e Saponara.
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