Le grandi novità sono in panchina dove Rudi Garcia ha preso il posto di Luciano Spalletti.
In campo non c’è più Kim e le posizioni di Lozano e Zielinski sono in dubbio. Ma i partenopei hanno altri assi nella manica per provare a ripetersi.
Osimhen va, Osimhen rimane. Buona parte dell’estate del Napoli ed in particolar modo dei suoi tifosi è trascorsa nel segno dell’incertezza relativa alla permanenza di Victor, il campione mascherato. Alla fine il nigeriano rinnoverà il proprio contratto con la formazione partenopea, con una clausola rescissoria che gli permetterà in futuro, qualora volesse, di cambiare aria. Nel frattempo, però, i supporter campani potranno continuare a godersi il proprio gioiello che con Kvicha Kvaratskhelia forma una delle coppie più forti di tutta la Serie A.
Chi si è invece immediatamente sfilato, dopo il sorprendente scudetto riportato alle pendici del Vesuvio trentatré anni dopo l’ultimo, sono stati altri due autorevoli protagonisti della cavalcata. Ci riferiamo naturalmente a Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli, col primo che, dopo aver parlato della necessità di un periodo di pausa, potrebbe accasarsi alla nazionale italiana e col secondo che invece è diventato uno dei principali dirigenti di una delle rivali del Napoli, la Juventus. Aurelio De Laurentiis non è tipo da lasciarsi cogliere impreparato e ha pescato dal cilindro due soluzioni completamente inattese.
In panchina ha riportato in Italia Rudi Garcia, un passato alla Roma ed uno più recente lontano dall’élite del calcio, mentre in società è arrivato Mauro Meluso, non certamente un nome di grido nel panorama sportivo nazionale. Ma l’aspetto estetico è secondario in questa squadra che negli ultimi anni ha dimostrato come poter essere competitivi anche con i conti a posto. Un mantra per la proprietà. Che oggi cerca una conferma, complicata ma possibile.
L’eredità lasciata da Luciano Spalletti è certamente importante. Il lavoro del tecnico di Certaldo garantisce una buona base di partenza sulla quale costruire il nuovo Napoli. Lo sa bene Rudi Garcia, tecnico esperto e preparato, che non ha rivoluzionato quanto fatto dal suo predecessore. Certamente qualcosa cambierà, non fosse altro perché uno dei titolarissimi della squadra scudetto ha lasciato il gruppo: parliamo di Kim Min-Jae, difensore rivelazione dell’ultimo torneo che si è conquistato la chance Bayern Monaco.
Al suo posto, in pieno stile partenopeo, si è deciso di scommettere su un volto non particolarmente noto al grande pubblico come il brasiliano Natan. Ventidue anni, proveniente dal Red Bull Bragantino, il centrale verdeoro avrà probabilmente bisogno di un periodo di adattamento ad un calcio completamente differente da quello al quale è abituato. Ma potrà fare affidamento su compagni di reparto che invece ben si conoscono e hanno formato un settore che è stato il migliore in Italia nella precedente stagione. Anche Zielinski e Lozano, pedine utili fino a qualche mese fa, potrebbero salutare in virtù di un contratto con scadenza a giugno 2024 che impone una veloce monetizzazione.
Lo svedese Jens Cajuste rimpiazzerà numericamente Ndombele, mentre Gabri Veiga è il tassello individuato per alzare ancora di più il livello qualitativo della rosa. Che potrebbe essere poi completata con un esterno destro d’attacco qualora il messicano effettivamente partisse.
Dopodiché ci sono quelle risorse non ancora completamente sfruttate per il loro reale potenziale. Un nome su tutti? Quello di Giacomo Raspadori, che nel Napoli spallettiano non è stato altro che una riserva dell’intoccabile Osimhen. Garcia in estate ha lavorato per trovare una soluzione che possa garantire all’ex Sassuolo maggiore spazio. Così lo ha provato sotto-punta nel 4-2-3-1 e addirittura mezz’ala nel 4-3-3. Vedremo nel corso delle prossime settimane o anche mesi se l’attaccante sarà in grado di far breccia definitivamente nel team partenopeo. Qualità ed età sono dalla sua parte: Jack ha appena 23 anni e voglia di emergere. Per il resto chiavi del gioco saldamente nelle mani di Lobotka, ancora oggi perno attorno al quale dovranno girare i campani.
Se tante big decidono di andare in giro per il Mondo per far girare il proprio brand, il Napoli come da tradizione ha effettuato il ritiro in Trentino giocando quasi tutte amichevoli contro avversari di caratura inferiore. Il primo impegno ufficiale per i campioni d’Italia sarà in casa del Frosinone nella partita che inaugurerà la Serie A edizione 2023/2024. La prima al Diego Armando Maradona avverrà invece otto giorni dopo con il Sassuolo che farà visita alla squadra di Rudi Garcia. C’è curiosità per capire che tipo di Napoli vedremo, anche in Champions dove il vulcanico patron Aurelio Del Laurentiis ha lanciato la sfida con smisurata ambizione. Ai tifosi basterebbe vedere la copia carbone di quello di un anno fa. Bello e vincente.
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