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Serie A: il punto sul Milan ora che la stagione è alle porte

Tra dirigenza e campo il Diavolo ha cambiato pelle puntando su giovani di talento. Sarà compito di Pioli trovare in fretta l’amalgama per un campionato che dovrà rivedere i rossoneri nuovamente tra i protagonisti. 

Stefano Pioli is on fire. O almeno lo è stato e vorrebbe tornare ad esserlo. Dopo lo scudetto del 2022, il Milan non è riuscito a confermarsi finendo al quarto posto che è comunque significato la qualificazione in Champions League, obiettivo minimo del Diavolo. Contestualmente anche a livello internazionale il team rossonero ha saputo fare passi avanti arrivando fino alle semifinali della massima competizione europea per club. Adesso si riparte per una nuova sfida, con rinnovato entusiasmo. 

Tanto è cambiato, rispetto al passato. Anzitutto in dirigenza, dove Paolo Maldini non ricopre più il ruolo il direttore dell’area tecnica. Divergenze con la proprietà, cose che capitano e che possono toccare anche una bandiera storica della società sebbene la sua carriera l’abbia vissuta interamente alle dipendenze di un altro tipo di gestione. Anche Frederic Massara, apprezzato uomo mercato, ha salutato la truppa. 

A rimpiazzarli sono state risorse interne come Giorgio Furlani, amministratore delegato con ruolo operativo anche sul fronte trasferimenti dove affianca il francese Geoffrey Moncada, salito di livello con l’uscita degli altri suoi ormai ex colleghi. Poi c’è il campo e anche qui il Milan ha cambiato parecchio, specialmente in mediana anche grazie alla cessione, parecchio remunerativa, di Sandro Tonali finito nella più ricca Premier League tra le fila del Newcastle.

Un precampionato così così ma nell’ambiente c’è entusiasmo

Il ricambio della squadra ha generato parecchio entusiasmo nell’ambiente rossonero. Gli investimenti la società li ha fatti, per regalare al tecnico Stefano Pioli una rosa competitiva naturalmente da amalgamare nella maniera più veloce possibile. Il precampionato del Diavolo è stato da questo punto di vista complicato, con la tournée statunitense che ha offerto solo sconfitte sebbene contro avversari di rilievo come Real Madrid, Juventus e Barcellona. 

Neppure a seguito del rientro in Italia le cose sono particolarmente migliorate con il ko con il Trento, anche se nel mezzo sono arrivate pure due vittorie nel Trofeo Berlusconi contro il Monza e nell’ultimo test, quello effettuato contro il Novara. Lavori in corso, per una condizione ottimale che è ancora da trovare. C’è ancora qualche giorno in vista del primo impegno ufficiale che sarà pure il primo Monday Night stagionale in Serie A. Diavolo impegnato al Renato Dall’Ara contro il Bologna di Thiago Motta con quest’ultimo parecchio preoccupato per un mercato che non ha mai realmente preso piede. 

La prima in casa sarà invece contro il Torino per poi salutare definitivamente il mese di agosto e aprire quello di settembre. Che sarà parecchio delicato perché il Milan lo comincerà contro la Roma per poi affrontare l’Inter nel derby. Poi arriverà la Champions League in un’annata che si preannuncia intensa e avvincente.

Il cambio tattico e cosa manca ancora sul mercato

Rispetto alla precedente stagione Stefano Pioli ha rivisto qualcosina dal punto di vista tattico. Gli arrivi di Reijnders, Loftus-Cheek e Musah lo hanno convinto a schierare un centrocampo a tre modificando l’assetto base mantenuto nel corso delle due ultime annate. Dal 4-2-3-1 si è passati quindi al 4-3-3 con Krunic provato in cabina di regia, con risultanti non ancora completamente convincenti. Si insisterà, comunque, su questa strada anche per il centrocampista bosniaco che è stato bloccato dall’allenatore e considerato un perno importante sul quale fondare il nuovo Milan. 

Davanti, invece, si punta sulla freschezza di esterni di gamba con Samuel Chukwueze, Christian Pulisic e Noah Okafor che vanno ad aggiungersi al già presente Rafael Leao, dal quale si attende un definitivo salto di qualità anche in termini di personalità. Dove si è cambiato meno è nel reparto difensivo dove Tomori è ancora l’uomo forte, nella speranza che torni quello della versione scudetto. Accanto all’inglese Thiaw è il candidato principale per una maglia nell’undici di base con Kjaer principale alternativa, salvo novità di mercato. Soprattutto perché Kalulu sta ormai diventando un terzino destro a tutti gli effetti, anche per colmare una lacuna che nella rosa del Diavolo è presente, dato che né Calabria né Florenzi hanno offerto le necessarie garanzie in termini di continuità di rendimento. 

Se in porta è tutto a posto grazie a Magic Mike Maignan, in attacco invece non sono da escludere sorprese. Ora come ora, a Giroud, che va per le trentasette primavere, sono ancora richiesti gli straordinari, dal momento che manca una vera e propria alternativa. Lorenzo Colombo potrebbe essere dirottato altrove, a caccia di minuti preziosi per continuare il suo percorso di crescita e Divock Origi è fuori dal progetto rossonero. In caso di necessità a Pioli verrà concessa un’ulteriore risorsa nel reparto, possibilmente economica e funzionale. 

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