Nerazzurri e bianconeri giocano un calcio agli antipodi ma al momento non hanno rivali. Domenica 26 novembre lo scontro diretto. Il momento delle altre protagoniste.
Due squadre al comando. Dietro, il vuoto. La Serie A torna nel segno dell’eterna sfida tra Inter e Juventus: i nerazzurri sono in testa con due punti di vantaggio e appaiono nettamente superiori, alla luce di un organico più profondo e competitivo e di un gioco decisamente migliore rispetto a quello speculativo proposto dalla truppa di Allegri. Ora, però, è tempo di scontro diretto e l’esito appare tutt’altro che scontato, al netto delle valutazioni del caso. Inevitabile, quando si parla del derby d’Italia.
Così, dopo la sosta per le nazionali, c’è la grande sfida dell’Allianz Stadium che potrebbe dire tanto in ottica Scudetto: da un lato il pragmatismo di Rabiot e compagni, forti di una difesa granitica solo momentaneamente scalfita dal capitombolo con il Sassuolo; dall’altro lo strapotere offensivo in salsa nerazzurra, con il centrocampo delle meraviglie guidato da Calhanoglu e la superlativa coppia d’attacco formata da bomber Lautaro Martinez e da un Marcus Thuram in forma clamorosa. Una sfida extra lusso tra Massimiliano Allegri che vuole tornare a vincere dopo un biennio ricco di delusioni e Simone Inzaghi che non nasconde le sue ambizioni anche in chiave Champions League.
Un solco. Dopo appena 12 giornate, sono tantissimi 6 punti di distanza tra la seconda e la terza in classifica. Vero, davanti corrono, ma dietro c'è stata qualche amnesia di troppo: basti pensare al caso del Milan, che non vince addirittura dal 7 ottobre (giorno del successo, per giunta sofferto, contro il Genoa) e che da allora ha raccolto solo due punti in quattro gare.
Troppo pochi considerate le aspettative di inizio stagione, senza tenere presenti i tempi di adattamento dei numerosi (forse troppi) volti nuovi arrivati in estate. Ancora peggio ha fatto fin qui il Napoli, che si ritrova a due punti proprio dai rossoneri e che deve leccarsi le ferite dopo la gestione tutt'altro che perfetta targata Rudi Garcia. L'esonero del francese, inevitabile dopo la sconfitta con l'Empoli, e il ritorno in panchina del figliol prodigo Walter Mazzarri potrebbero dare nuova linfa ai campioni d'Italia? Chissà.
Di certo, il tecnico ex Cagliari e Torino deve fare i conti con una situazione difficile. Come difficile il nuovo esordio sulla panchina partenopea in casa dell'Atalanta: i bergamaschi, che inseguono con un solo punto di ritardo, non hanno intenzione di regalare nulla, soprattutto dopo una mini crisi nel segno della sconfitta contro l'Inter e del pareggio acciuffato in extremis contro l'Udinese.
Sempre a 20 punti occhio alla Fiorentina dalle chiare ambizioni Champions, rigenerata dal recente successo contro il forte Bologna di Thiago Motta. Tre punti, questi, arrivati dopo una serie di tre sconfitte consecutive in campionato. Più staccate lo stesso Bologna e soprattutto le due romane, protagoniste di un derby in tono minore ma non per questo fuori dalla corsa per il quarto posto. Il Monza, invece, sogna di ricoprire il ruolo di outsider.
Nella seconda metà della classifica, da segnalare il momento positivo del Torino di Juric, capace di conquistare sette punti nelle ultime tre gare. Il Genoa continua a giocare bene e sta iniziando anche a raccogliere vittorie pesanti, come quelle del Ferraris contro Salernitana e Verona.
Se Lecce e Sassuolo stanno rimandando troppo l'appuntamento con la vittoria e rischiano di essere risucchiati nelle zone paludose della classifica, arrivano invece buoni segnali dall'Udinese di Mister Cioffi (in serie positiva da sei giornate) e soprattutto dell'Empoli di Andreazzoli. Insomma, due cambi in panchina che hanno portato solo benefici.
Stesso non si può dire per la Salernitana ultima in classifica, che con Filippo Inzaghi in panchina ha raccolto 2 punti in quattro gare. Peggio ha fatto il Verona, che contro il Lecce vuole archiviare l'incredibile serie di sei K.O. consecutivi. Preoccupa decisamente meno la situazione del Cagliari di Claudio Ranieri, sconfitto con onore dalla Juventus e precedentemente in grado superare due dirette concorrenti in chiave salvezza come Genoa e Frosinone. Se il tecnico romano mette in ordine la difesa, la missione salvezza è tutt'altro che impossibile da realizzare.
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