Dalla provincia con ragazzi da mettere in mostra per una futura cospicua rivendita, alle big che per esigenza di bilancio hanno modificato il proprio modus operandi dando maggiore fiducia alla linea verde. In Italia si rischia di più, nella speranza di sfornare altri talenti.
I soldi sono pochi ed in casi come questi tocca fare di necessità virtù. Lo sta capendo la Serie A che certamente non può vantare la disponibilità di campionati oggettivamente più facoltosi, su tutti naturalmente la Premier League. Ecco perché anche le grandi squadre gradualmente si stanno adeguando ad una politica di ringiovanimento, quasi un obbligo di fronte ad un’esigenza che possiamo definire di autosostenibilità.
Se n’è accorta pure la Juventus, anche se qualche giovane di belle speranze pure lo ha dovuto cedere per ragioni di bilancio. Napoli e Milan, invece, sono state tra le prime, se parliamo di big, a valutare l’aspetto anagrafico prima di programmare un investimento. La speranza è che tra questi ce ne sia qualcuno in grado di emergere e magari rubare pure la scena internazionale.
Quando i partenopei acquistarono Osimhen il nigeriano era un ventunenne che aveva fatto bella figura al Lilla ma che prima aveva faticato ad imporsi in Bundesliga floppando al Wolfsburg. Rischiare, quindi, ma con criterio. Così facendo, il valore del calciatore si è di fatto triplicato grazie al bottino di 59 reti in 101 presenze totali. Solo un esempio, comunque, della strada da seguire. Che vale per tutti, oggi ancor più che in passato.
Abbiamo cominciato parlando delle squadre top di Serie A, ma un calciatore atteso da un ulteriore salto di qualità che è rimasto in provincia è Tommaso Baldanzi. Il ventenne, in forza all’Empoli, ha già una stagione promettente alle spalle, la sua prima da professionista, nella quale ha collezionato 26 presenze mettendo a segno 4 reti. Inevitabile che catturasse l’interesse delle prime della classe anche se saggiamente ha rinviato, almeno per ora, il grande salto.
Cambiando completamente reparto, l’Atalanta, da sempre attenta alla linea verde e al proprio settore giovanile, sembra finalmente convinta a dare una chance a Matteo Carnesecchi, che pure pare destinato ad una carriera di alto profilo. Sempre tra le fila della Dea c’è Giorgio Scalvini, diciannovenne che ormai è già un punto fermo della formazione nerazzurra. Raoul Bellanova, invece, non è riuscito a tenersi stretta la maglia dell’Inter ma nessuna preoccupazione: ci penserà Ivan Juric a rivalutarlo schierandolo esterno destro nel suo collaudato 3-4-2-1.
Restando sempre focalizzati sul made in Italy non sappiamo ancora quale sarà il destino di Lorenzo Colombo, di proprietà del Milan ma nella scorsa stagione al Lecce. Ad oggi il ventunenne brianzolo è il vice-Giroud nel team guidato da Stefano Pioli ma meriterebbe certamente maggiore minutaggio, anche altrove se necessario, dopo le buone performance del precedente torneo.
Veniamo ora alle formazioni che competono per i primi posti del campionato. La Juventus ha avuto un notevole impulso al ringiovanimento della rosa dal progetto della Next Gen. Da lì sono emersi elementi preziosi che Max Allegri ha schierato un po’ per convinzione e un po’ per necessità, complici i numerosi infortuni dell’ultima turbolenta annata dei bianconeri. Nicolò Fagioli è già una garanzia, ma tra Hujsen, Iling-Junior, Miretti, Soulé, Nicolussi-Caviglia e Kenan Yildiz, qualcuno andrà via mentre altri avranno una chance per provare ad imporsi con la Vecchia Signora.
Del coraggio del Napoli si è già detto: i due nuovi arrivi sono Natan e Cajuste, rispettivamente 22 e 24 anni. Se la tendenza del passato si riconfermerà anche in questi due casi ne vedremo delle belle. Luka Romero nel Milan parte nettamente dietro nelle gerarchie offensive, più avanti sono sicuramente il 23enne Okafor e il ventenne Yunus Musah. Parliamo di un esterno d’attacco nel primo caso, che potrebbe far rifiatare all’occorrenza sia Leao sulla fascia sinistra che Giroud come prima punta, mentre nel secondo si tratta di un mediano di sostanza che abbiamo apprezzato nell’ultimo Mondiale in Qatar.
Nell’Inter ormai consideriamo Frattesi una certezza assoluta, ma anche il 23enne romano è chiamato a confermarsi sui livelli di Sassuolo pure in un top team. Asllani, invece, dopo un anno di apprendistato deve dimostrare di poter fare qualcosa in più, mentre Bisseck fa parte della quota scommesse ragionate.
Veniamo alla Lazio dove il colpo più intrigante è senza alcun dubbio Gustav Isaksen, esterno d’attacco che parte come vice di Felipe Anderson ma che in Danimarca nell’ultimo anno ha fatto una caterva di gol. Sarà compito di Sarri aiutarlo ad adattarsi pure nel complicato calcio italiano, dove la tattica la fa da padrona, per provare ad imbrigliare il talento. Anche qui occorre coraggio ma la strada è già tracciata: tornare indietro sarebbe un peccato.
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