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Serie A: ecco le candidate per lo scudetto

Il Napoli si presenta come la squadra più forte, ma senza Spalletti e Kim ci sarà da soffrire. L’Inter si è indebolita tra i pali e in attacco, mentre Lazio, Milan e Juve sono piene di incognite.

Sono cinque, più tre potenziali sorprese, le candidate per lo scudetto. Dopo la magica impresa del Napoli, ritornato sul tetto d'Italia dopo un digiuno lungo 33 anni, le big italiane e alcune outsider sono pronte a darsi battaglia per un tricolore mai così in dubbio. Sì, perché se è vero che il Napoli campione uscente sembra ancora la squadra più attrezzata, è innegabile che la stessa compagine partenopea potrà ritrovarsi a pagare dazio dopo le uscite di scena del mago della panchina Luciano Spalletti e del muro difensivo Kim Min-jae. 

L’Inter ha un Frattesi in più, ma non ha Onana tra i pali (Sommer è un profilo internazionale, capace però anche di cadute fragorose) e soprattutto appare più debole in attacco senza Dzeko e Lukaku. Le altre, poi, non è che se la passino meglio, tra vere e proprie rivoluzioni di mercato, dubbi tattici, addii eccellenti e altre mille incognite. Ma andiamo per ordine e analizziamo i singoli casi.

Napoli: i campioni in carica sono davanti a tutti

Una squadra che può fare affidamento su due fuoriclasse come Osimehn e Kvaratskhelia e che l’anno scorso ha tracciato il campionato non può che partire con i favori dei pronostici. Ci sono, però, due grandi incognite: in difesa Kim è stato sostituito dal giovane Natan e almeno inizialmente il suo posto dovrebbe essere occupato dal comprimario Juan Jesus. Guardando sempre alla retroguardia, Rrahmani si ritroverà per la prima volta a guidare il reparto senza una spalla di spessore, dopo la stagione con il top player coreano e gli anni con la certezza Koulibaly. 

L’altra incognita è legata alla guida tecnica: non c’è più Spalletti ma un Rudi Garcia che viene da stagioni tutt'altro che esaltanti e che in carriera ha vinto solo in patria e per giunta nell'arco di una sola stagione (nel 2011 ha vinto Ligue 1 e Coppa di Francia con il Lilla). Questi i dubbi, ma il Napoli è anche tante certezze: dal portiere Meret, passando per l’esterno destro e capitano Di Lorenzo, fino ad arrivare ad un centrocampo di spessore assoluto nel segno di Lobotka, Anguissa e di uno Zielinski che ha resistito alle lusinghe del massimo campionato arabo. La squadra è forte, fortissima, poi con quei due là davanti…

Inter: centrocampo top, ma che dubbi tra i pali e in attacco

La spending review nerazzurra procede, anche a pochi mesi dall’impresa sfiorata in Champions League. L’impressione, a questo giro, è che l’Inter possa riscoprirsi meno forte dell’anno scorso: in porta non c’è più Onana, in difesa ha salutato Skriniar, mentre in attacco Arnautovic e Correa non sembrano essere alternative da top team e Thuram non è un attaccante puro ma un esterno offensivo da tridente. 

Non mancano ovviamente le note liete, tra una difesa che può sempre fare affidamento sul fortissimo Alessandro Bastoni e sull’usato sicuro Acerbi e un centrocampo tra i più forti d‘Europa nonostante la cessione di Brozovic. Bene anche sugli esterni: Cuadrado darà del filo da torcere a Dumfries, mentre Carlos Augusto è chiamato a fare rifiatare Dimarco. Alternative di livello, quello che serve per vincere lo scudetto, il primo dell’era Simone Inzaghi.

Milan: tanti volti nuovi, ma ci sarà tempo?

Una squadra letteralmente rivoluzionata dalla cintola in su: così si presenta il Milan di Stefano Pioli, tecnico che ha virato su un 4-3-3 decisamente offensivo per valorizzare le caratteristiche dei vari Loftus-Cheek , Reijnders, Pulisic e dello stesso Rafael Leao. Tanti volti nuovi e il rischio è che, per il giusto amalgama, si possano perdere settimane preziose in ottica scudetto. 

Le incertezze ci sono, anche nella vecchia guardia, con Tomori che non sembra più il muro invalicabile di un tempo e Giroud che deve fare i conti con una carta di identità che inizia a farsi pesante. Tra le certezze, invece, il portiere Maignan, l’esterno mancino Theo Hernandez e il mediano Krunic, in attesa del rientro dell’algerino Bennacer.

Lazio: voltare pagine dopo l’era Milinkovic-Savic

L’addio del centrocampista serbo è difficile da digerire. La Lazio, però, sta operando bene sul mercato: basti pensare alla rivoluzione proprio sulla linea mediana, con Rovella in cabina di regia e due interni di assoluto spessore come Kamada e Luis Alberto. In attacco c’è finalmente un’alternativa credibile a Ciro Immobile, l’anno scorso vittima di qualche infortunio di troppo: occhio, così, all’argentino Castellanos, che potrebbe risultare l’arma segreta per contrastare le big in chiave scudetto.

Juventus: organico fortissimo, ma Allegri imparerà dai suoi errori?

I bianconeri non sono tra i più accreditati alla vittoria finale dello scudetto, ma non devono disputare competizioni europee, come nel primo anno di Antonio Conte. Il tecnico Allegri, però, deve imparare dai propri errori e dare un’identità ben precisa ad una squadra che si affida ai difensori Danilo e Bremer, al rigenerato Rabiot e agli avanti Chiesa e Vlahovic.

Le altre: Roma, Atalanta e Fiorentina possono sognare

La Roma di Mourinho è stata fin qui protagonista di un mercato intelligente e può fare leva su un centrocampo nuovo di zecca nel segno di Aouar, Paredes e Renato Sanches. Manca, però, un centravanti da grande squadra. 

L’Atalanta ha perso Hojlund ma ha scommesso su due attaccanti fortissimi come El Bilal Touré e Scamacca, la Fiorentina invece ha acquistato uno dei talenti più incredibili del calcio argentino (Lucas Beltran) e punta tutto sulla voglia di gol di Nzola.

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