Scontro diretto tra le due neopromosse che giocano per evitare la retrocessione in cadetteria. Entrambe sono reduci da un successo in campionato che vorrebbero ora bissare.
Evento: | Cagliari-Genoa |
Luogo: | Unipol Domus, Cagliari |
Data: | 5 novembre 2023 |
Orario: | 15:00 |
Dove vederla: | DAZN |
Undicesima giornata del campionato italiano di Serie A. In programma una sola partita di domenica alle 15:00 ed è uno scontro salvezza tra due neopromosse come Cagliari e Genoa. La squadra di Claudio Ranieri ha trovato proprio domenica scorsa il primo successo stagionale, battendo con una clamorosa rimonta il Frosinone. Anche il Grifone è reduce da una vittoria, avendo avuto la meglio nel match interno contro la Salernitana grazie alla rete firmata dal solito Albert Gudmundsson.
Tra le due compagini al momento ci sono cinque lunghezze di divario con i liguri in vantaggio. La bilancia dei confronti diretti giocati in Sardegna pende invece decisamente in favore degli isolani. Nelle trentacinque sfide complessivamente disputate tra le due squadre, ben venti sono finite con un successo del Cagliari. Otto sono stati invece i pareggi, compreso l’ultimo scontro dell’anno scorso in cadetteria, a fronte di sette affermazioni del Genoa. Tra queste ultime figura anche l’ultimo confronto in massima categoria di due anni fa, quando al doppio vantaggio dei padroni di casa firmato da Joao Pedro e Ceppitelli, risposero prontamente Destro e Fares (doppietta) per una rimonta coi fiocchi.
Dobbiamo invece tornare al 2019 per ritrovare un Cagliari sorridente in casa al cospetto dell’avversario ligure: in quella circostanza si decise tutto nel finale quando al momentaneo pareggio degli ospiti siglato da Kouamé all’83esimo minuto di gioco replicarono l’autogol di Cristian Zapata e il sigillo di Joao Pedro. Del Cholito Simeone, invece, la prima rete di marca genoana.
Con una figura meno solida in panchina probabilmente il Cagliari avrebbe già pensato al cambio della guida tecnica. Ma i rossoblù si sono ciecamente affidati alle sapienti mani di Claudio Ranieri, tornato in Sardegna ben trentacinque anni dopo l’ultima volta. L’obiettivo della promozione in massima serie è stato centrato al primo colpo, grazie all’ausilio dei play-off. Ma adesso il nuovo traguardo da raggiungere è ancora più complicato per una rosa apparsa fino a questo momento incompleta per reggere la forza d’urto del torneo.
Appena sei i punti fatti in dieci giornate, nove le reti realizzate e ventuno quelle subite. A parità di partite, quella del Cagliari è la peggiore difesa dell’intero campionato. A gennaio magari la società si farà trovare pronta con qualche intervento di restyling ma intanto occorre arrivare al 2024 nelle migliori condizioni possibili. Dopo il tenace successo contro il Frosinone un altro colpaccio aiuterebbe non poco gli isolani a migliorare una classifica brutta da guardare.
Se da un lato abbiamo un grande saggio a gestire la situazione, dall’altro c’è invece un giovane in rampa di lancio. Alberto Gilardino ha voluto la bicicletta e ha iniziato subito a pedalare bene arrivando secondo al primo anno sulla panchina del Genoa e centrando così l’immediata promozione in Serie A. Come detto anche per il Cagliari, pure qui il bello arriva ora.
Dopo l’esordio choc contro la Fiorentina il Grifone sembra essersi sintonizzato sulle giuste frequenze del torneo, dimostrandosi quanto meno competitivo per giocarsela. Certo, recuperare al più presto Retegui sarebbe importante per i rossoblù, che non dispongono di alternative valide in rosa al centravanti italo-argentino. Tatticamente dopo qualche esperimento, il Genoa sembra essere tornato al classico 3-5-2, modulo con il quale sono stati ottenuti i risultati migliori e per il quale è stata costruita la rosa in estate.
Per il Cagliari c’è Scuffet in porta; poi Zappa, Goldaniga, Dossena e Augello a completare il pacchetto arretrato; Prati da play con Deiola e Makoumbou a fare legna a metà campo; in attacco la coppia giovane formata da Oristanio e Luvumbo con Mancosu alle spalle.
Nel Genoa davanti a Martinez c’è il trio composto da Dragusin, De Winter e Vasquez; Sabelli e Martin sono gli esterni a tutta fascia con Malinovskyi, Badelj e Frendrup in mezzo; Ekuban è la prima punta che andrà ad affiancare Gudmunsson.
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