Il più importante torneo di rugby per le squadre nazionali è alle porte; la data da segnare nel calendario è quella del 2 febbraio. Andiamo a scoprire quali sono gli stadi dove si disputerà il Sei Nazioni 2025.
Il Sei Nazioni è uno dei tornei più prestigiosi al mondo e coinvolge alcune tra le migliori nazionali del panorama rugbistico come Inghilterra, Francia, Irlanda, Italia, Scozia e Galles. Per risalire alle radici bisogna andare indietro fino al 1883, quando nacque con il nome di Home Nations Championship. Un importante snodo è rappresentato dall’edizione del 2000, quando l'Italia fu ammessa allo storico torneo per la prima volta. Da allora, la nostra nazionale è parte integrante del Sei Nazioni, e quest’anno ci si attende una buona prova da parte dell’Italia, forte di una formazione giovane. L’edizione 2025 si appresta ad essere ricca di emozioni, con i match che si disputeranno in alcuni dei più iconici stadi d’Europa.
Lo Stadio Olimpico di Roma è la casa del rugby italiano durante il Sei Nazioni. Con una capacità di oltre 70.000 spettatori, è uno dei più grandi d’Italia. Inaugurato nel 1953, fu ribattezzato Stadio ‘Olimpico’ dopo l’assegnazione a Roma dei giochi della 17esima Olimpiade nel 1960. Da allora ha ospitato diversi eventi sportivi importanti, ed è la casa delle due più importanti squadre di calcio della capitale, la Lazio e la Roma. Soltanto dal 2012, invece, è stato adottato come stadio utilizzato dalla nazionale italiana di rugby per le gare del Sei Nazioni.
Alle porte di Parigi, esattamente nel comune di Saint-Denis, lo Stade de France è l’impianto polifunzionale più grande della Francia con una capacità di oltre 80.000 spettatori. Fu inaugurato nel 1998, in tempo per il Mondiale di casa appunto del 1998, di cui ospitò la finale che vide vincenti i padroni di casa sul Brasile. Ha inoltre ospitato diversi incontri di Coppa del Mondo di rugby così come altri importanti tornei. La caratteristica particolare? Le tribune del primo anello possono essere spostate per lasciar spazio a una pista di atletica.
Noto anche come Millennium Stadium, è il tempio del rugby gallese dal 1999, anno in cui ospitò la Coppa del Mondo di Rugby che vide come vincitrice l’Australia. Stadio molto moderno seppur di costruzione non recente, può ospitare oltre 74.500 spettatori e, grazie a una copertura retrattile totalmente in acciaio, riesce a coprire l’intero terreno di gioco per consentire di giocare in qualsiasi condizione meteorologica.
Inaugurato nel 1909, è considerato la casa del rugby inglese, essendo uno stadio dedicato interamente al rugby, esattamente uno dei più grandi in Inghilterra grazie alla capacità di ospitare oltre 82.000 spettatori. È conosciuto anche come 'Cabbage Patch' dagli appassionati, per via del luogo in cui sorge, un vecchio campo di cavoli. All’interno possiamo trovare un museo interamente dedicato alla storia del rugby, che attrae appassionati da tutto il mondo.
Tra tutti gli stadi visti finora è il meno storico, ma quello più all’avanguardia. Stiamo parlando dell’Aviva Stadium di Dublino, che sorge nel sito dell’ex Lansdowne Road. L’impianto, terminato nel 2010, è noto per la sua facciata ondulata in vetro, una vera perla dal punto di vista architettonico. Può ospitare circa 51.700 spettatori. È sede delle gare delle nazionali irlandesi di calcio e rugby, oltre ad essere utilizzato per la pratica di sport gaelici.
Lo Stadio di Murrayfield è l’impianto sportivo più grande della Scozia, con una capienza massima di circa 67.130 posti. Fu inaugurato nel 1925 e ristrutturato alla fine degli anni ’90 per mantenere alti gli standard per uno stadio che è stato teatro di 3 edizioni della Coppa del Mondo di Rugby. È sede dei più importanti eventi rugbistici nazionali, oltre ad ospitare gli incontri interni della nazionale di rugby scozzese.
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