Investimenti maxi, parata di stelle da CR7 e Benzema in giù, diciotto squadre partecipanti: non c’è mai stata tutta questa attesa per l’inizio del torneo arabo. Si parte l’11 agosto con la caccia all’Al-Ittihad campione in carica.
Non c’era mai stato tutto questo hype attorno alla Saudi Pro League. Il massimo campionato professionistico saudita esiste dal 1974 ma mai come oggi ha attirato così tanto interesse. Merito del clamoroso calciomercato voluto dalla Federazione che sta attingendo dal serbatoio europeo per alzare il livello della competizione con grandi campioni, giocatori importanti e anche tasselli di completamento ma d’esperienza che possono essere assai utili nell’economia del torneo. Insomma, c’è curiosità per capire come tutte queste novità impatteranno sulla kermesse, il cui inizio è fissato per l’11 agosto con l’anticipo tra Al-Ahly Saudi e Al Hazm dopo il quale si completerà tutto il quadro della prima giornata.
Campione in carica è l’Al-Ittihad che nella scorsa stagione bruciò in volata l’Al-Nassr assicurandosi il titolo. La squadra con più titoli nazionali nel palmarès è l'Al-Hilal, con diciotto edizioni vinte. La formula della manifestazione si è evoluta nel tempo fino a raggiungere lo status attuale: le partecipanti in totale sono diciotto, pronte ad affrontarsi due volte tra andata e ritorno per un totale di trentaquattro giornate.
Al termine della competizione, le ultime tre qualificate retrocedono in Prima Divisione, mentre la quartultima gioca un play-out con la quarta classificata della Prima Divisione, con in palio un ulteriore posto nel campionato. La vincitrice dello scudetto ha diritto all’accesso alla AFC Champions League ed anche al Mondiale per club. C’è gloria anche per la seconda e la terza, così come per la vincitrice della Coppa del Re alle quali pure è concessa la partecipazione alla Champions asiatica.
Tanti milioni spesi sul mercato e altrettanti da spendere ancora con l’obiettivo di far diventare la Saudi Pro League il campionato più bello al mondo. Di strada da percorrere ce n’è ancora tanta ma una base è stata gettata nel corso di questa lunga e calda estate di calciomercato. Tra le squadre maggiormente attrezzate nella lotta al titolo c’è l’Al-Hilal di Jorge Jesus che ha già acquistato Malcom dallo Zenit, Ruben Neves dal Wolverhampton, Milinkovic-Savic dalla Lazio e Koulibaly dal Chelsea. Rinforzi che si sono andati ad aggiungere ai vari Michael, Marega e André Carrillo per rendere il club di Riad ancor più competitivo.
Non è il solo, naturalmente: dopo il secondo posto dello scorso anno l’Al-Nassr riparte con la consueta ambizione. Cristiano Ronaldo è la stella del team guidato da Luis Castro. A fargli compagnia sono arrivati Sadio Mané, Seko Fofana, Marcelo Brozovic e Alex Telles, mentre in rosa erano già presenti Ospina, Konan e Pity Martinez.
Anche l’Al-Ittihad non si è adagiato sullo scudetto appena vinto accaparrandosi addirittura Karim Benzema, N’Golo Kanté e Jota dal Celtic. L’Al-Ahly ha invece preso Roberto Firmino da free agent, poi Mendy dal Chelsea e Mahrez dal City. Anche l’Al-Ettifaq non ha voluto essere da meno, optando per Gerrard in panchina e regalandogli Jordan Henderson, Moussa Dembelé e Jack Hendry. Anche le altre hanno puntellato i rispettivi gruppi, magari con nomi meno altisonanti ma comunque di sostanza affinché il torneo possa essere più equilibrato e avvincente.
Quando Sebastian Giovinco firmò per l’Al-Hilal sembrava una scelta in controtendenza col mondo intero. D’altro canto quello era il profilo di calciatore inseguito dalla Pro League saudita: talento in là con gli anni, che aveva voglia di chiudere in casa loro per godersi gli ultimi scampoli di carriera. La Formica Atomica trascorse due anni a Riad prima di fare rientro in Italia e firmare con la Sampdoria. All’epoca la passione per il calcio non era ancora scoppiata, quanto meno non con così tanta veemenza da parte degli organizzatori del torneo. Che oggi, invece, appaiono insaziabili a caccia di colpi per poter sfoggiare una collezione sempre più ricca.
Pensare che fino agli Anni Settanta il calcio in Arabia aveva dimensioni soltanto regionali, con la Coppa del Re saudita come unico trofeo davvero rilevante. Le cose sono poi cambiate nel 1976 con l’istituzione di un campionato nazionale formato però da appena otto squadre. Il numero delle partecipanti si è poi gradualmente alzato fino alle sedici di un anno fa e alle diciotto di questa attuale edizione. La sensazione è che da qui ai prossimi anni ne vedremo ancora delle belle, purché non si spenga la passione nel cuore degli sceicchi.
Sarà possibile seguire la Saudi Pro League gratuitamente su Sportitalia, esclusivamente in HD sui canali 60 e 560, in modalità HbbTV e streaming. Non è da escludere, nonostante il contratto triennale in essere, che nuove emittenti private si inseriscano per poter trasmettere le partite di Cristiano Ronaldo e compagni.
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