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Wimbledon: Rybakina o Jabeur per il titolo femminile

Prima volta in una finale Slam per entrambe le contendenti, giunte ad un passo dall'entrare nella storia. Chi riuscirà ad aggiudicarsi il trofeo più prestigioso al mondo?

Evento: Elena Rybakina-Ons Jabeur
Luogo: Central Court Wimbledon, Londra
Quando: 15:00, 9 Luglio 2022
Dove vederla: Sky Sport
 

Ons Jabeur contro Elena Rybakina: è questa la finale del torneo di singolare femminile in quel di Wimbledon. Un ultimo atto inedito, non soltanto per quanto riguarda i Championships, ma pure per quel che concerne l'esperienza delle due contendenti a livello di finali Slam. Questo per capire che sul Central Court a fare la differenza, in un senso o nell'altro, non saranno solamente la prestazione di giornata o l'attitudine alla superficie, ma soprattutto la capacità di gestire con freddezza e lucidità tutti i momenti topici del duello. La giocatrice che più saprà tenere a freno l'emozione di giocarsi il trofeo più prestigioso al mondo, quello che regala l'immortalità nel mondo del tennis, avrà ottime probabilità di imporsi rispetto alla propria rivale. 

Per scrivere la storia

Chi riuscirà a sostenere le pressioni dei media nazionali? Sarà la tunisina Jabeur a cucirsi addosso il sogno di un intero continente, l'Africa, che prima del suo avvento non aveva mai raggiunto tali picchi di successo nel mondo del tennis? O sarà la kazaka Rybakina a regalare alla propria nazione un momento di orgoglio che resterebbe eterno? Comunque vada a finire tra le due giocatrici una cosa è certa: chiunque vincerà Wimbledon scriverà la storia, sua e del proprio popolo.

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Il cammino di Ons Jabeur

Ons Jabeur è arrivata al torneo di Wimbledon sulla scia di una delle esperienze più esaltanti della sua carriera da tennista: condividere la metà campo in doppio con Serena Williams. La tennista Usa ha infatti scelto proprio Jabeur per il proprio ritorno in attività al torneo di Eastbourne. Una indicazione che, riletta alla luce di quanto accaduto a Church Road nel corso di queste due settimane, potrebbe rivelarsi per certi versi profetica. Sì, perché è come se Serena, più volte campionessa a Wimbledon, avesse deciso di incoronare una nuova, potenziale, regina Slam. Chissà se nei momenti trascorsi insieme in spogliatoio la leggenda americana avrà condiviso con Jabeur alcuni segreti dell'erba londinese.

Quel che appare incontrovertibile è che la giocatrice nordafricana si sia lasciata ispirare grandemente dalla vicinanza di Serena, acquisendo probabilmente una grande dose di autostima dopo essere stata scelta come partner dall'americana. E i risultati si sono visti in campo. Jabeur all'esordio nel torneo ha battuto la svedese Bjorklund, che nelle qualificazioni era stata carnefice della nostra Sara Errani. Il percorso netto di Jabeur si è confermato tale anche nelle vittorie sulla polacca Kawa, sulla francese Parry e sulla belga Mertens: c'è voluto il match di quarti di finale contro la ceca Bouzkova per lasciare per strada il primo parziale del torneo. Il copione si è ripetuto in semifinale contro la rediviva Maria, giocatrice che con la sua varietà di gioco ha rischiato di irretire anche una tennista tecnicamente dotata come Jabeur.

Il cammino di Elena Rybakina

Proprio il bagaglio di colpi più ampio sarà l'arma che la tunisina tenterà di usare a proprio favore contro Rybakina. La kazaka dalla sua avrà la potenza, la forza bruta di chi è in grado di trasformare ogni colpo in un vincente. Obiettivo della nativa di Mosca sarà cercare di ripetere quanto fatto in semifinale contro una giocatrice come Simona Halep, altrettanto capace di variare il gioco facendo incorrere la propria avversaria di giornata in una mole consistente di errori. Così non è stato per Rybakina, artefice di una prestazione ordinata e attenta, ma pure caratterizzata da aggressività in risposta. Che questo potesse essere il torneo della svolta, prima di tutto mentale, per Elena Rybakina era emerso chiaramente già nei turni precedenti.

Battuta Vandeweghe all'esordio, la kazaka era infatti venuta a capo di un paio di match lottatissimi contro Bianca Andreescu e la cinese Qinwen Zheng. In entrambi i casi, nonostante i continui ribaltamenti di fronte, la 23enne aveva sempre mantenuto la testa avanti nel punteggio, a conferma di una capacità di determinare - e soprattutto controllare - gli eventi degna di una veterana. Per scrivere il proprio nome sull'albo d'oro di Wimbledon, la kazaka dovrà ricordare le lezioni apprese nell'arco delle due settimane, sperando di riuscire ad applicarle contro una giocatrice, come Jabeur, che nel proprio ventaglio di opzioni dispone di più di un piano di gioco. I precedenti fra Rybakina e Jabeur sono sull'1-1 se si esclude la vittoria a Chicago dello scorso anno della tunisina, viziata dal ritiro dell'avversaria.

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