Gli azzurri sono reduci da una brutta sconfitta contro il Galles e devono rialzare la testa. Il titolo è nelle mani dell’Irlanda, con la Francia che nutre ancora timide speranze.
I risultati dello scorso fine settimana hanno avuto chiaramente un impatto sul ranking. In qualche caso significativo, in altri meno. Chi aveva aspettative, poi disattese, circa il match contro il Galles era sicuramente l’Italia che aveva la chance di piazzarsi tra le prime dieci della graduatoria. Così la compagine guidata da Kieran Crowley è scivolata invece in sedicesima posizione. D’altro canto il rendimento nel Sei Nazioni da parte degli azzurri non è stato all’altezza della situazione. Quello che da molti era definito come uno spareggio, l’incontro con il Galles, ha visto la rappresentativa tricolore soccombere per ventinove a diciassette nella penultima giornata del torneo. Ciò significa che i Dragoni vanno al penultimo posto a cinque lunghezze lasciando l’Italia all’ultimo posto in attesa del cucchiaio di legno.
Va detto che in precedenza gli azzurri non avevano fatto male dal punto di vista delle prestazioni, pur non portando mai a casa risultati positivi. Dove sono venuti meno Michele Lamaro e compagni è stato proprio contro il Galles che ha beneficiato del successo anche per portarsi al nono posto della graduatoria generale. Crisi superata quindi, almeno momentaneamente per gli uomini di Warren Gatland mentre in vetta tutto invariato per l’Irlanda con la Francia in pressing sul secondo gradino del podio. Inghilterra e Scozia, che pure hanno perso, non hanno subìto particolari modifiche al loro status sebbene l’Australia ha ridotto un po’ le distanze.
Nel prossimo weekend è quindi destinato a concludersi il Sei Nazioni edizione 2023 con la quinta ed ultima partita del torneo. Per l’Italia l’obiettivo è quello di lasciare la competizione con un sorriso che nello sport fa rima con vittoria. Anche per rimediare alla prestazione decisamente negativa fornita contro il Galles che sulla carta rappresentava pure la gara più abbordabile in assoluto. Non sarà facile adesso, perché di fronte gli azzurri troveranno una Scozia agguerrita ed in gran forma. Il percorso di crescita dell’Italia, ammirato nel corso degli ultimi dodici lunghi mesi, ha subìto una brutta battuta d’arresto lo scorso sabato.
La Scozia era partita come meglio non poteva battendo l’Inghilterra e strapazzando il Galles, poi però sono arrivate due batoste che hanno ridimensionato le ambizioni della formazione guidata da Gregor Townsend. La prima contro la Francia conclusasi col punteggio di trentadue a ventuno in favore dei transalpini; la seconda ancora più netta contro un’Irlanda che invece si è dimostrata praticamente ingiocabile in queste quattro sfide dell’evento internazionale di rugby. Notizie in casa Italia: probabile il recupero di Tommaso Menoncello, uscito malconcio dall’ultima uscita degli azzurri. Il giocatore della Benetton Treviso ha esordito nella scorsa edizione del Sei Nazioni segnando all’esordio contro la Francia e diventando così il marcatore più giovane di sempre.
Chi la ferma l’Irlanda? Finora non ci è riuscito nessuno, l’ultimo tentativo spetterà all’Inghilterra che potrebbe rivoluzionare le gerarchie di uno Slam altrimenti già assegnato. E dire che per la Nazionale del Ct Andy Farrell, che in estate ha prolungato il proprio contratto fino al 2025, l’ultima partita in Scozia non era andata proprio tutta liscia. I verdi avevano infatti perso per infortunio sia Doris che Sheehan oltre che aver incassato pure la meta di Jones: ma il seme piantato da questa Irlanda è bello solido e neanche le piccole grandi difficoltà riscontrabili in una singola partita minano l’autostima di un gruppo mai domo.
La rimonta ha portato la firma indelebile di Hansen che ha avuto il merito di avviarla e ha assistito i compagni in maniera tale da completare l’opera. Ora c’è l’ultimo ostacolo per la capolista che è a quota diciannove punti, a più quattro sulla Francia che è l’unica ancora potenzialmente in grado di contenderle il titolo. Tutto è nelle mani dell’Irlanda, naturalmente, che se batte l’Inghilterra è campione a prescindere dal risultato della rappresentativa transalpina nel suo match contro il Galles.
Anche perché, da regolamento, chi vince tutte le partite riceve automaticamente tre punti in più che consegnerebbero il Grande Slam ai verdi. Non è un’ipotesi così probabile il pareggio nel rugby, tuttavia è da prendere in considerazione e sarebbe anch’esso sufficiente al conseguimento del titolo per i The Shamrocks XV. Ciò che potrebbe invece sparigliare tutte le carte è quindi la sconfitta dell’Irlanda con meno di quattro mete segnate. Questo potrebbe rimettere in corsa i galletti cui ovviamente non resta che battere il proprio avversario e sperare.
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