Tutte le regole per la composizione delle rose del campionato di Serie A. Occhio soprattutto ai giocatori cresciuti in club italiani e ai limiti sugli extracomunitari. Non mancano le scorciatoie.
La Nazionale italiana attraversa un periodo difficile. Per questo la Federazione sta cercando una strada per valorizzare al massimo i giovani talenti del Bel Paese, gli stessi che – si spera – porteranno la Nazionale azzurra verso nuovi successi. La composizione delle rose in Serie A è dunque regolata da normative mirate a bilanciare competitività internazionale e sviluppo del calcio italiano. Per la stagione 2025/26, i club dovranno rispettare limiti numerici, vincoli sui calciatori extracomunitari e nuove regole per dare spazio ai talenti emergenti. Il sistema normativo è in continua evoluzione.
La FIGC prevede una lista principale composta da massimo 25 calciatori over-21. Di questi, almeno 4 devono essere “formati nel club” e almeno 4 “formati in Italia”. Un calciatore è "formato nel club" se ha militato per almeno 36 mesi (anche non consecutivi) nel vivaio della stessa società tra i 15 e i 21 anni. È invece "formato in Italia" chi ha trascorso 36 mesi in uno o più club italiani nello stesso intervallo di età. Se non si raggiungono i requisiti 4+4, gli slot restano comunque vuoti, incentivando così l’impiego di giovani locali. In pratica, questi 8 slot rientrano nel limite dei 25 tesserabili e, se non riempiti, restano vacanti.
A questa lista si affianca una lista supplementare e illimitata per i giocatori Under 22 (che non abbiano compiuto 22 anni al 31 dicembre dell’anno precedente), i quali possono essere aggregati senza occupare slot tra i 25 over. Introdotta nel 2018, questa regola è confermata per il 2025/26 e consente alle società di valorizzare i talenti della Primavera e – nel caso di Juventus, Atalanta, Milan e Inter – quelli delle squadre B. Il tutto senza incidere sulla composizione della rosa principale.
Non ci sono limiti per i calciatori comunitari, ovvero cittadini di Paesi UE o SEE (inclusi Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, San Marino e Vaticano): possono essere tesserati liberamente.
Diversa la situazione per gli extracomunitari, soggetti a limiti fissati dal Consiglio Federale:
• 3 nuovi tesseramenti se il club non ha extracomunitari in rosa;
• 2 se ne ha 1 o 2;
• massimo 2 anche se ne ha già più di 2, con possibilità di un terzo solo in presenza di specifici requisiti (es. presenze in Nazionali di categoria). Molte squadre, così, si ritrovano in rosa anche cinque, sei o addirittura più extracomunitari: dipende, dunque, dalla situazione di partenza della singola squadra.
Eccezioni: ogni squadra può tesserare un solo britannico (post-Brexit considerato extra-UE) e un solo albanese al di fuori delle quote standard, in virtù di specifici accordi internazionali.
Dal 2025/26, le distinte gara (liste dei convocati) dovranno includere almeno 10 calciatori “local” e 10 convocabili per le Nazionali Italiane. La transizione è stata graduale: si è partiti da 5 obbligatori nel 2024/25 fino a raggiungere i 10 della stagione che inizierà a fine estate 2025.
Per “local” si intendono i giocatori cresciuti nei vivai italiani, indipendentemente dalla nazionalità. L’obiettivo è spingere i club a investire nelle proprie strutture giovanili, reagendo alle critiche sulla scarsa valorizzazione dei talenti nostrani. Questa norma costringe le società a bilanciare investimenti esterni e crescita interna.
Il Campionato Primavera ha innalzato il limite d’età da Under 19 a Under 20 dalla stagione 2024/25, ampliando il periodo formativo dei giovani.
Le squadre Under 23 (o squadre B, come dicevamo prima) rappresentano un ponte tra Primavera e Prima Squadra. Queste possono schierare fino a quattro fuori quota, a patto che ciascuno non abbia superato le 50 presenze in Serie A. Questo evita che le seconde squadre vengano utilizzate come parcheggio per giocatori esperti fuori progetto, mantenendo così il loro ruolo formativo.
Il sistema crea un equilibrio tra esperienza e gioventù, garantendo ai giovani un contesto formativo equilibrato e la possibilità di crescere accanto a compagni più esperti.
In sintesi, per il 2025/26 ogni club potrà contare su:
• una rosa principale di 25 over-21, di cui 8 formati localmente (4 nel club e 4 in Italia);
• un numero illimitato di Under 22;
• nessun limite per comunitari;
• vincoli specifici per extracomunitari;
• nuove norme sui calciatori ‘local’ e su quelli convocabili dalla Nazionale italiana
La gestione delle rose richiede sempre più competenza e visione strategica. Le regole in vigore ridisegnano gli equilibri tra competitività e crescita, offrendo opportunità a chi saprà interpretarle con intelligenza.
Versamento minimo richiesto. Vedi T&C, limiti di tempo ed esclusioni.