Nel Gran Premio di Ungheria il campione del mondo è protagonista dell'ottava vittoria stagionale: partiva dal decimo posto. Ancora errori di strategia per la Rossa di Maranello.
Implacabile Max Verstappen. L'olandese compie l'ennesimo capolavoro stagionale: parte dalla decima posizione e, approfittando di una Ferrari vittima dei soliti errori di strategia e di una macchina dai limiti ormai evidenti, conquista l'ottava vittoria stagionale e si porta così a +80 da Charles Leclerc. Un abisso. Questo il testamento del Gran Premio di Ungheria, ultimo appuntamento prima di una pausa estiva che, inutile negarlo, arriva nel momento giusto per un Cavallino Rampante in totale confusione e che adesso deve fare anche attenzione al ritorno della Mercedes.
Per la serie, dopo il quarto posto di Sainz e il sesto di Leclerc, nemmeno lo status di seconda forza del mondiale di Formula Uno è più una certezza. Per la Red Bull, invece, un momento che il team con anima metà austriaca e metà britannica spera possa durare il più a lungo possibile.
Una prova ai limiti della perfezione, a dimostrazione che il più forte è sempre lui. Max Verstappen conquista a Budapest il secondo successo consecutivo e va in fuga verso il secondo mondiale consecutivo. Una vittoria d'altri tempi, nel segno di una strategia perfetta e di una macchina che, questa volta, si è dimostrata la migliore del circuito. E pensare che la Red Bull veniva dalla disastrosa giornata di sabato, all'insegna di problemi al motore che hanno costretto il team a cambiare la power unit (senza però andare incontro a penalità). A questo, da aggiungere il testacoda al giro 42 che ha riportato momentaneamente Leclerc al primo posto. A quel punto, però, la frittata era già stata fatta, con il muretto della Ferrari che - ancora una scelta nonsense - ha montato le gomme dure alla monoposto del monegasco.
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Una vera e propria debacle per la Rossa di Maranello, che va in vacanza con la consapevolezza di avere buttato ancora una volta alle ortiche una occasione d'oro per riaprire il mondiale. Niente da fare, nonostante le buone qualifiche di sabato e la prestazione ancora una volta da fuoriclasse del "maltrattato" Charles Leclerc, protagonista di un sorpasso da antologia ai danni della Mercedes di Russell.
Il monegasco, che ha poi finito la corsa al sesto posto, è stato ancora una volta penalizzato da scelte sconcertanti dai box: prima la decisione di montare le gomme medie ad inizio gara, poi l'incredibile autogol delle gomme dure per anticipare il pit stop e non montare la mescola soft come invece hanno fatto tutti gli altri piloti che sono partiti con le gomme gialle. Così, Leclerc si è trovato a gareggiare sulla pista fredda con la peggiore mescola possibile e si è visto poi sorpassare da uno scatenato Verstappen. A questo, da aggiungere che il 23enne è stato poi richiamato ai box per montare finalmente le morbide, per un pit-stop che gli ha fatto perdere altre posizioni e altri punti mondiali.
Ferrari in bambola e ad approfittarne non è solo la Red Bull, ma anche una Mercedes che può tornare a recitare il ruolo di seconda forza del mondiale di Formula Uno. A fare impressione adesso è la continuità di risultati di Lewis Hamilton: con "l'argento" conquistato a Budapest, il più volte campione del mondo sale sul podio per il quinto Gran Premio consecutivo e si mette in scia di un Leclerc adesso distante solo 30 punti.
Grande prova anche per il classe '98 George Russell che in terra ungherese si è posizionato al terzo posto per la quinta volta in stagione, facendo anche registrare la sua prima pole in carriera. Per la serie, se Hamilton è il fuoriclasse in netta ripresa, Russell è il pilota su cui la casa tedesca può costruire il suo futuro.
Tra gli altri protagonisti sull'Hungaroring, da segnalare il quinto posto dell'altra Red Bull di Sergio Perez, ora a -5 da Leclerc. A punti anche Norris, il solito Fernando Alonso, Ocon e il redivivo Sebastian Vettel, che sale a quota 16 punti nella settimana in cui ha annunciato il ritiro dalle corse.
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