L’Alaves è stato fin qui la rivelazione di questa prima parte di torneo. Ora i baschi vanno al Bernabeu a sfidare i campioni di Spagna e d’Europa del Real Madrid nella speranza di farli vacillare.
Neanche il tempo di mandare in archivio la sesta giornata che in Liga si procede già con la settima. Il prossimo turno si apre di martedì 24 settembre con tre anticipi in programma. Tra questi quello serale delle ore 21:00 vede scendere in campo i campioni di Spagna del Real Madrid, pronti a ospitare nel proprio impianto l’Alaves. Sulla carta si tratta di un confronto impari, anche se i biancoblu sono la rivelazione di questa prima, piccola, prima parte di stagione. Tra le due compagini ci sono quattro lunghezze di divario, un bottino che le stelle delle Merengues proveranno a incrementare nello scontro diretto.
Real Madrid (4-3-3): Courtois; Lucas Vazquez, Carvajal, Rudiger, Mendy; Valverde, Tchouaméni, Bellingham; Rodrygo, Mbappé, Vinicius Junior. Allenatore: Ancelotti.
Alaves (4-2-3-1): Antonio Sivera; Tenaglia, Abqar, Sedlar, Manu Sanchez; Carlos Vicente, Stoichkov, Martin; Toni Martinez. Allenatore: Garcia.
Real Madrid-Alaves si gioca al Santiago Bernabeu, inaugurato il 14 dicembre 1947 come Nuevo Estadio Chamartín, prima di assumere la denominazione attuale il 4 gennaio 1955 in onore dello storico giocatore e presidente del Real Madrid. Con 81.044 posti a sedere è il secondo stadio più capiente di Spagna dopo il Camp Nou di Barcellona. Al suo interno sono presenti ristoranti, il negozio ufficiale e il museo del club.
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Il bilancio dei confronti diretti è quasi a senso unico. Concentriamoci solamente sugli ultimi sette anni per delineare una statistica più recente di Real Madrid-Alaves. In questo lasso di tempo le due formazioni si sono affrontate complessivamente nove volte. In sette di queste hanno vinto i Blancos, spesso e volentieri anche in larga misura come avvenuto ad esempio nello scorso anno con la manita rifilata dalla squadra di Carlo Ancelotti ai biancoblu. Nelle altre due, però, hanno vinto questi ultimi con ultima affermazione proprio al Santiago Bernabeu nel 28 novembre del 2020. Una data storica per los Babazorros grazie alle reti di Lucas Perez Martinez su rigore e Joselu (poi trasferitosi proprio alle Merengues prima di approdare in Arabia Saudita). A nulla valse il gol nel finale da parte di Casemiro.
C’è il Barcellona che è partito forte e che ha costretto il Real Madrid già ad inseguire. Ma siamo soltanto all’inizio e non è il caso di restringere il campo al classico duello, con un Atletico Madrid apparso fin dalle prime battute più arrembante rispetto al passato e con le possibili outsider da non escludere a priori. La squadra di Carletto Ancelotti, però, deve confermarsi anche per giustificare un mercato stile Galacticos che ha aggiunto pure Kylian Mbappé ad una rosa già parecchio forte.
Un occhio i campioni d’Europa lo daranno anche al calendario che potrebbe portare a un turnover ragionato. Nella prossima giornata, infatti, il Real Madrid giocherà il derby contro i rojiblancos di Diego Simeone. Dopodiché sarà UEFA Champions League nell’inevitabile tour de force tipico del periodo. Non mancano, comunque, le risorse per gestire i numerosi impegni.
Quante chance avrà l’Alaves per uscire indenne dal Santiago Bernabeu non è dato sapersi. Ma certamente El Glorioso si presenta all’appuntamento nelle migliori condizioni possibili. I biancoblu hanno infatti vinto tre partite sulle sei giocate finora in Liga, collezionando in totale dieci punti. Si tratta di un bottino assolutamente di rilievo, sebbene il calendario non sia stato estremamente duro per la formazione guidata da Luis Garcia.
L’obiettivo rimane la salvezza, da raggiungere il prima possibile. Dopodiché magari si potrà pensare a migliorare il decimo posto dello scorso anno, ottenuto alla prima stagione in massima divisione a seguito della promozione. Insomma, i baschi hanno avviato un percorso virtuoso con la speranza di portarlo avanti al netto delle difficoltà di un torneo complicato come quello iberico.
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