I Clarets guidati da Vincent Kompany hanno vissuto una stagione straordinaria, con tanto di 101 punti conquistati. Tra i protagonisti il forte Nathan Tella. Salto di categoria anche per Sheffield United e soprattutto Luton (che ritorna in Premier dopo oltre trent’anni).
Tre nuove protagoniste per la Premier League in vista della stagione 2023/24. Dopo un’annata ricca di emozioni e gol (1.256 in totale), la Championship premia le prime tre classificate: da un lato il fenomenale Burnley e l’ottimo Sheffield United, che hanno centrato la promozione diretta, dall’altro la sorpresa Luton che - dopo un lungo peregrinare nelle serie inferiori - ha riconquistato un posto tra i big al termine della lotteria dei play-off.
Un dominio così schiacciante non si vedeva dal 2006 e cioè dai tempi del Reading dei record, in grado di conquistare la bellezza di 106 punti nell’arco di una stagione. Cinque in meno per il Burnley, quest’anno capace di perdere appena tre gare su quarantasei, di siglare 87 gol e subirne solo 35 (miglior attacco e miglior difesa del torneo). Alla guida dei Clarets un fedelissimo di Pep Guardiola come Vincent Kompany: l'ex difensore belga è al primo successo da quando siede in panchina, dopo avere raccolto un quarto e un terzo posto alla guida dell'Anderlecht. Dal punto di vista tattico, la squadra ha proposto un 4-3-3 decisamente offensivo e camaleontico.
Tra questi spicca il duttile Nathan Tella, una sorta di tuttocampista (una via di mezzo tra un esterno tutta fascia e un attaccante puro) che è riuscito a realizzare ben 19 gol in stagione. Per lui si tratta della stagione della consacrazione, dopo le pochissime gioie con la maglia del Southampton (proprietario del cartellino e nel frattempo retrocesso in Championship dalla Premier). Con il 23enne cresciuto nelle giovanili dell’Arsenal, ci sono altri due giocatori che sono riusciti a raggiungere la doppia cifra: parliamo del belga Manuel Benson e della bandiera Jay Rodriguez, capaci di realizzare rispettivamente 11 e 10 gol in campionato.
Tra gli altri uomini da segnalare l’uomo assist Josh Brownhill: otto palloni vincenti per lui, due in più dell'islandese Johann Gudmundsson. Decisivi anche gli esterni Connor Roberts (colonna della nazionale del Galles) e Ian Maatsen (giovane olandese di proprietà del Chelsea).
Promosso direttamente anche lo Sheffield United, che dopo due stagioni a vuoto riesce a centrare il ritorno in Premier League. L’uomo simbolo dei Blades è il senegalese Iliman Ndiaye, protagonista con 14 gol e 10 assist, con tanto di partecipazione ai recenti Mondiali con la maglia della nazionale africana. Nella squadra guidata dall'emergente Paul Heckingbottom, grande annata anche per il nazionale bosniaco Anel Ahmedhodzic, annoverabile tra i migliori difensori centrali della categoria (dimostrandosi anche freddissimo sotto porta, come certificano le 6 reti realizzate nell’ultimo campionato).
Ottima annata anche per lo scozzese Oliver McBurnie, ex Swansea protagonista con la bellezza di 13 gol in 38 presenze (molte volte partendo dalla panchina). Occhio, poi, al classe 2002 di proprietà del Manchester City James Mcatee: dopo gli exploit con i Citizens nella Premier League 2 (diciotto reti e sette assist nel 2021/22), il talentino si è confermato anche nella Serie B inglese mettendo a referto 9 reti e 3 assist.
Il Luton non si vedeva in Premier League dal 1992, quando si concluse un ciclo che quattro anni prima vide gli Hatters trionfare nella Coppa di Lega, l'attuale Carabao Cup. Il ritorno in massima serie porta la firma del classe '95 Carlton Morris, che non solo raggiunge la doppia cifra per la prima volta in carriera, ma addirittura arriva a siglare 20 gol e 7 assist nell’arco di un solo campionato. Grande annata anche per l'altro nazionale gallese Tom Lockyer, duttile difensore pronto a vivere la prima esperienza tra le big inglesi (nella sua carriera solo Championship e leghe minori con Charlton e soprattutto Bristol Rovers).
La squadra di Rob Edwards conquista la promozione dopo i play-off: in semifinale il successo contro il Sunderland (dopo la sconfitta dell'andata, decisivo il 2-0 del ritorno con gol di Osho e Lockyer), mentre nella finalissima di Wembley successo ai rigori al cospetto del Coventry.
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