Quattro giorni dopo la sfida del girone, dominata dalle azzurre, c'è il match che vale una storica finale olimpica: gran duello tra le formidabili opposte, ma non solo.
Turchia e Italia di nuovo contro alle Olimpiadi. Sono passati appena quattro giorni dal match che ha chiuso il girone eliminatorio, stravinto in tre set dalle azzurre di Velasco sulle biancorosse di Santarelli. Una sconfitta che non ha impedito a Vargas e compagne di accedere alle semifinali, grazie alla sofferta vittoria sulla Cina nei quarti (3-2). Apparentemente più agevole e convincente il perentorio 3-0 con cui l'Italia si è sbarazzata della Serbia, raggiungendo per la prima volta nella sua storia il traguardo delle semifinali. Chi vince affronta per l'oro la vincente di Brasile-Stati Uniti, chi perde affronta per il bronzo la perdente.
Inutile girarci troppo intorno, quello tra Turchia e Italia è soprattutto un duello tra formidabili opposte. Melissa Vargas è la trascinatrice delle turche, l'attaccante a cui consegnare i palloni decisivi e nei momenti topici dei vari incontri. Sin qui il sestetto di Santarelli si è letteralmente aggrappato al suo martello di origine cubana, una campionessa di prima grandezza decisiva in tutte e tre le vittorie ottenute a Parigi, due nel girone su Olanda e Repubblica Dominicana, prima della battaglia nei quarti con le cinesi.
L'unico match in cui Melissa ha steccato è stato proprio quello con le Azzurre: appena 13 punti per lei, in una partita del resto stravinta dall'Italia con parziali a 14, 16 e 21. Partita in cui la stella indiscussa del sestetto tricolore, Paola Egonu, ha totalizzati 20 punti, uno in più rispetto a quelli messi a segno nel successivo quarto con la Serbia. Dopo aver stravinto il duello personale con Tijiana Boskovic, adesso Paola vuol servire il bis contro Vargas.
Altro spunto curioso della sfida è il duello tra moglie e marito: Monica De Gennaro, libero dell'Italia, contro Daniele Santarelli, allenatore della Turchia (e suo tecnico nella squadra di club, a Conegliano). Finora Moki ha avuto sempre ragione rispetto al marito anche in campo, in tre occasioni su tre: la prima nella sfida tra Italia e Croazia agli Europei 2021, la seconda nel match tra Italia e Serbia nella Nations League 2022, la terza domenica scorsa alle Olimpiadi di Parigi. Coincidenza che fa ben sperare: dopo i successi del 2021 e del 2022 l'Italia ha poi vinto il torneo.
Turchia e Italia si affronteranno alla South Paris Arena 1, teatro di tutte le gare dei tornei olimpici di pallavolo sia al maschile sia al femminile. Si tratta di un impianto capace di contenere oltre 10.000 spettatori, costantemente gremito da tifosi entusiasti.
La semifinale tra Turchia e Italia è in programma alle 20:00 di giovedì 8 agosto. Diretta tv in chiaro su Rai 2, mentre la trasmissione streaming è garantita su Discovery+, per abbonati, e su Eurosport che fa parte di Discovery+ e che è disponibile dunque anche su DAZN, integralmente, e su Sky (dieci canali dedicati).
Evento: | Salto in lungo femminile |
Luogo: | Stade de France, St. Denis (Parigi) |
Data: | 8 agosto |
Orario: | 20:00 |
Dove vederla: | Rai, Discovery+, Eurosport, Sky, DAZN |
In contemporanea con Turchia-Italia di volley, allo Stade de France è in programma la finale del lungo femminile con un'atleta italiana che punta a un posto sul podio: Larissa Iapichino. La figlia di Gianni Iapichino e Fiona May, alla sua prima Olimpiade dopo la rinuncia forzata a quella di Tokyo, ha centrato la qualificazione con la seconda misura, 6,87 metri, ottenuta al secondo salto dopo un 6,60 al primo in cui aveva regalato almeno una ventina di centimetri nello stacco. Insomma, sembra in condizioni ottimali per tentare l'impresa e puntare a un posto sul podio, come ha fatto Mattia Furlani nella finale maschile.
Occhio però alla concorrenza, che è nutrita, agguerrita e qualificata. A cominciare da Tara Davis-Woodhall, la statunitense che in stagione ha saltato a 7,18, e da Malaika Mihambo, la tedesca che ha costretto Larissa all'argento nella finale degli ultimi Europei di Roma saltando 7,22. Da tenere d'occhio Ese Brume, la nigeriana capace di saltare 7,17 in carriera, la padrona di casa Hilary Kraptcha (6,88) e l'altra statunitense Jasmine Moore, che quest'anno ha sfiorato i sette metri (6,98). Compleano il quadro la nigeriana Ruth Osoro, la statunitense Monae' Nichols, la giamaicana Ackelia Smith, la romena Alina Rotaru-Kottmann, la burundiana Marthe Koala e la nigeriana Prestina Oluchi Ochonogor.
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