Dai trionfi nei grandi giri ai successi nelle classiche. Lo squalo dello stretto entra di diritto nell’Olimpo dei grandi del ciclismo.
Due Giro d’Italia, un Tour de France, una Vuelta, due Lombardia, una Milano-Sanremo, due titoli italiani e due Tirreno-Adriatico. Potrebbe bastare questo elenco di vittorie per raccontare che ciclista è stato Vincenzo Nibali. Un vincente. Un corridore completo, come pochi se ne sono visti dal 2000 in poi. Uno scalatore capace di vincere le classiche, un campione capace di staccare tutti in salita e di difendersi a cronometro. Un gregario negli ultimi anni di carriera e un leader quando è stato chiamato a comandare un gruppo. Come successo alle Olimpiadi di Rio, dove a 11 km da un possibile oro è rovinosamente caduto fratturandosi la clavicola e vedendo sfumare il sogno di una medaglia olimpica che a quell punto della gara sembrava alla portata.
Le vittorie più famose sono state quelle dei grandi giri. Come lui solo altri 7 ciclisti sono riusciti a trionfare almeno una volta al Giro, al Tour e alla Vuelta. Nibali è stato il primo italiano dai tempi di Pantani a cantare l’inno nazionale sugli Champs-Elysées e l’utimo azzurro a vincere il Giro d’Italia.
Una delle sue imprese più memorabili è stata la vittoria del Giro d’Italia del 2016. In ritardo di quasi 5 minuti dopo 18 tappe, nella 19ª frazione staccò tutti e vinse in solitaria portandosi a 44 secondi di distanza dalla maglia rosa. Nella penultima tappa riuscì ad allungare sul leader della corsa Chavez, conquistando la maglia rosa con la quale sfilerà il giorno dopo per le vie di Torino. Iconico il suo abbraccio a fine tappa con la famiglia di Chavez, giunta in Italia per celebrare il successo del figlio e costretta invece a congratularsi con Nibali dopo l’impresa di giornata.
Altra perla della carriera dello squalo è stata la vittoria della Milano-Sanremo del 2018. Laddove anche Pantani aveva fallito (attaccando sulla Cipressa), Nibali è riuscito a imporsi con un attacco sulla salita del Poggio a 7km dall’arrivo.
Impossibile non menzionare infine le due vittorie al Lombardia. Una classica a cui Nibali è sempre stato legato e, che non a caso, ha fatto da cornice alla sua ultima gara da professionista.
Sono pochi i ciclisti mondiali che possono dire di aver vinto più di Nibali e ancor meno quelli italiani. Se paragonato ai grandi del ciclismo italiano infatti, solo Gimoni riuscì nell’impresa di vincere tutti i 3 grandi giri e almeno due classiche. In questa speciale classifica Nibali è affiancato, oltre che da Gimondi, da due leggende di questo sport come Merckx e Hinault.
Sebbene Nibali non sia riuscito a muovere masse di tifosi al pari di Pantani, la carriera dello squalo dello stretto resta una delle migliori di sempre tra quelle di tutti i ciclisti italiani e non inferiore a molte tra quelli dei ciclisti del nuovo millennio. Il suo addio lascia un vuoto nel mondo del ciclismo italiano, al momento orfano di protagonist che possano riportare il tricolore a sventolare al termine di un grande giro.
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