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NFL Championship: Vince Mahomes, titolo ai Chiefs

Kansas City piega 38-35 Philadelphia nella finale di Glendale e il suo quarterback si prende anche il titolo di MVP dell'anno.

Jalen Hurts ha messo la firma su tre touchdown di Philadelphia. Patrick Mahomes, però, si è preso il titolo dell'NFL Championship e quello di MVP dell'incontro, da aggiungere al premio come miglior giocatore della stagione regolare. La supersfida di Glendale tra Chiefs e Eagles l'ha decisa lui, ribadendo di essere il quarterback più forte in circolazione. Anche più di Hurts, degnissimo avversario, piegato con la sua Philadelphia da un field goal di Harrison Butker ad appena otto secondi dal termine. 

Il racconto dell'NFL Championship: il primo tempo

È finita 38-35 per i Kansas City Chiefs, che all'intervallo perdevano di dieci punti. Ma la squadra del grande ex Andy Reid è una di quelle che non mollano mai, non a caso è stata la più continua al vertice negli ultimi anni. Del resto, quando hai un quarterback come Mahomes tutto diventa più facile, anche avere ragione di un team come Philadelphia che nella prima parte di gara era sembrata decisamente più in palla, con il solito attacco atomico e una difesa brava a limitare non solo Mahomes, ma tutto l'attacco stellare dei Chiefs. 

Il primo touchdown dopo 4'51'', grazie a una quarterback sneak di Hurts. Pronta la reazione di Kansas City, capace di raggiungere il 7-7 con un lancio da 18 yard di Mahomes per Travis Kelce (vincerà la sfida nella sfida col fratello Jason, centro degli Eagles). Nel secondo quarto nuovo touchdown di Philadelphia, l'unico della partita non realizzato da Hurts: lancio da 45 yard per A.J. Brown che ha chiuso la sua corsa in end zone, per il 14-7 Phila. 

Poi proprio Hurts ha commesso un errore che ha rilanciato i Chiefs, il fumble sulla 44 degli Eagles ricoperto da Bolton per il touchdown del nuovo pareggio a quota 14. Prima dell'intervallo, però, nuovo allungo biancoverde, prima con una nuova corsa in end zone di Hurts, poi col field goal da 35 yard di Jake Elliott. L'immagine più preoccupante per i tifosi di Kansas City: il rientro di Mahomes negli spogliatoi, tra smorfie di dolore e zoppicante. 

La grande rimonta dei Kansas City Chiefs

L'intervallo allungato per consentire lo spettacolo dell'Halftime show – applausi a scena aperta per la performance di Rihanna, che ha portato sul palco un coinvolgente medley dei suoi più grandi successi – ha permesso al quarterback biancorosso di recuperare energie e di ripresentarsi in campo al pieno dell'efficienza fisica. 

La scossa l'ha data Isiah Pacheco con la corsa da una yard del 21-24, poi – dopo il field goal del 21-27 di Elliott – è salito in cattedra Mahomes con il lancio alla sua destra per la passeggiata in end zone di Kadarius Toney: 28-27 e primo vantaggio dei Chiefs, proprio all'inizio dell'ultimo quarto. Altro momento chiave: il ritorno di punt da 65 yard dello stesso Toney, preludio al touchdown del 35-27 di Skyy Moore. 

Finita? Neanche per sogno. Hurts si carica Philadelphia sulle spalle e firma l'ennesima sneak da touchdown, poi va a realizzare di pura potenza la conversione da due punti che fissa il risultato sul 35 pari, entrando di forza in end zone nonostante il placcaggio subito. Manca una manciata di minuti al termine, ma il pallone ce l'ha Kansas City che avanza al piccolo trotto e può permettersi anche di 'giocare' col cronometro. Il calcio di Butker a 8 secondi dal termine è quasi una formalità e decide un match non bellissimo, ma spettacolare e avvincente, con gli attacchi padroni assoluti rispetto alle difese. 

Terzo titolo per i Chiefs, delusione per gli Eagles

A suo modo il match di Glendale promette di entrare nella storia dell'NFL Championhip, non solo per essere stato il primo incontro decisivo che ha visto in campo da avversari due quarterback afroamericani (Mahomes e Hurts) e due fratelli (Travis e Jason Kelce), ma anche per essere stata una delle finali dal punteggio più alto di sempre, con 73 punti segnati e un equilibrio spezzato solo negli istanti conclusivi. 

Per i Kansas City Chiefs si tratta del terzo titolo dopo quello vinto nel 1970 e quello del 2020, sempre con Reid al timone e Mahomes in cabina di regia. Un ciclo che, stando alle dichiarazioni del quarterback, potrebbe essere solo agli inizi: “Dinastia di successi, non abbiamo ancora finito”. 

Delusione enorme, invece, per i Philadelphia Eagles. Ma Hurts, che ha confermato di essere un giocatore sopra la media, e il giovane tecnico Nick Sirianni, 41 anni e appena due stagioni da capo allenatore in NFL, avranno tempo e modo per riprovarci.

Notizie Football Americano

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