Il gigante francese dei San Antonio vuole conquistare i San Antonio Spurs. Brandon è con gli Hornets. Chi vincerà il premio rookie dell’anno?
Nuove stelle NBA crescono. Il draft 2023 ha visto protagonista il gigante francese Victor “Wemby” Wembanyama, prima scelta assoluta che si è accasata con i San Antonio Spurs. Parliamo, a conti fatti, di uno dei giocatori più attesi della stagione al via il prossimo 24 ottobre. I numeri fanno impressione già da soli: siamo al cospetto di un pivot (e all'occorrenza ala grande) alto ben 2,26 metri: nessuno, tra i giocatori protagonisti del campionato, arriva a queste vette (per il record di sempre, ancora inarrivabili i 2,31 metri di Manute Bol e Gheoghe Muresan).
Wemby, classe 2004 e una carriera radiosa davanti a sé, proviene dai francesi del Metropolitans 92, squadra che l'anno scorso si è fermata solo nella finalissima Scudetto al cospetto del Monaco. Per Wembanyama un'annata da incorniciare, all'insegna di 20,7 punti a partita (meglio di lui ha fatto solo Ronald March), oltre che ad una media di 10,2 rimbalzi e addirittura 3 blocks per ogni match. Inevitabile, insomma, il salto di categoria e l'interessamento delle big NBA, da decenni ormai molto attente alle principali leghe europee. Oltretutto, gente come Luka Doncic, Giannis Antetokounmpo e Nikola Jokic proviene tutta dal Vecchio Continente.
A proposito di talenti europei, e ancora più nello specifico francesi, occhio all’altro talento proveniente dal Metropolitans 92, quel Bilal Coulibaly che invece agisce da ala piccola. Per lui, settima scelta e ora in forza ai Washington Wizards, primo anno tra i big del campionato francese all'insegna di numeri certamente più umani, come certificano le 27 presenze e i soli 5 punti in media. Parliamo, insomma, di una piccola scommessa, ma difficilmente gli osservatori NBA sbagliano, soprattutto su un giocatore così in “alto” nel draft.
L’altro giocatore nel mirino degli addetti ai lavori, anche lui candidato al premio di rookie dell’anno, è il classe 2002 Brendon Miller, finito ai Charlotte Hornets. Qui parliamo del classico talento made in USA: fa tutta la trafila, poi vive stagioni da incorniciare nella NCAA con la casacca degli Alabama Crimson Tide. Basti pensare alle sue statistiche nell'annata 2021/22, con medie di 18,8 punti e 8 rimbalzi a partita. Un predestinato.
Più giovane Sterling "Scoot" Henderson, terza scelta che ha firmato con Portland (per i Trail Blazers si tratta della scelta più alta dai tempi del mitico Greg Oden). Henderson è un playmaker/guardia classico, alto 1 metro e 88 centimetri e dotato di colpi niente male. Negli ultimi anni si è fatto le ossa nella "palestra" della NBA G League Ignite: un anno fa la prestazione superba al cospetto proprio dei Metropolians di Wembanyama, con tanto di 28 punti e 9 assist. Così, tanto per mettere le cose in chiaro.
Quest’anno il draft non si è fatto mancare niente: non solo il gigante venuto dall’Europa, c’è spazio anche per due gemelli. Parliamo nello specifico di Amen e Ausar Thompson, adesso rispettivamente in forza a Houston Rockets e Detroit Pistons. Amen è un altro playmaker/guardia ma dotato di un fisico decisamente importante (due metri di altezza, per 95 chilogrammi). Buona l'ultima stagione in NCAA con i City Reapers, con 260 punti in 16 gettoni. Numeri pressoché identici (solo un punto in più) per il fratello Ausar, anche lui reduce da una stagione con i Reapers. Identica altezza e fisico leggermente più pesante, il suo ruolo è quello di guardia tiratrice.
L'anno scorso l'italo-americano fece il double, imponendosi come prima scelta ad inizio stagione e vincendo poi il premio di Rookie dell'anno. L'impressione è che Wemby possa calcare le sue orme, nonostante una concorrenza che appare decisamente agguerrita: in questo senso, occhio anche ad Anthony Black, proveniente da Arkansas e nuovo compagno di Banchero agli Orlando Magic. Da non sottovalutare, poi, il volto nuovo degli Utah Jazz Taylor Hendricks e il playmaker degli Oklahoma Thunder Cason Wallace.
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