Data la penuria di attaccanti, il Ct azzurro pesca a sorpresa dal campionato argentino nel quale brilla il ventitreenne di San Fernando in forza al Tigre.
Dall’Europeo vinto al Mondiale mancato: l’Italia di Roberto Mancini ha già vissuto il meglio e il peggio di tutto ciò che le potesse mai accadere nel corso di questi anni. Archiviate le due esperienze, è tempo ora di guardare al futuro. Gli azzurri sono reduci da due vittorie in Nations League, risalenti allo scorso settembre, contro Inghilterra e Ungheria e da un successo ed una sconfitta invece in amichevole a novembre contro Albania e Austria.
Adesso è tempo di rituffarsi nel percorso di qualificazione per i prossimi Campionati europei che si disputeranno in Germania nel 2024. Le due sfide che attendono l’Italia sono particolarmente impegnative poiché di fronte ci saranno nuovamente i Three Lions di Gareth Southgate e poi il Malta. Ciò che ha tenuto banco nei pensieri del Ct azzurro negli ultimi mesi, più che la forza degli avversari, è stato però il reparto offensivo a sua disposizione, dato che quasi tutti i bomber che hanno rappresentato negli ultimi tempi il tricolore non stanno vivendo uno straordinario periodo di forma.
Ciro Immobile, per parlare del più importante, è spesso vittima di qualche infortunio che ne sta minando il rendimento. Giacomo Raspadori è out e nel Napoli non ha trovato così tanto spazio, mentre Scamacca a Londra non sta riuscendo ad imporsi tra le fila del West Ham. Nel frattempo Belotti è sparito quasi completamente dai radar e Kean non si è mostrato affidabile. Ecco perché Roberto Mancini, dopo Wilfried Gnonto, ha ben pensato di lanciare tra i big un altro nome a sorpresa: Mateo Retegui.
23 e 26 marzo sono le date segnate in rosso dagli azzurri per i match contro Inghilterra e Malta. La lista dei convocati per il doppio impegno è bella lunga e include ben trenta calciatori. Tra questi sono presenti tre sorprese assolute. Oltre al già citato Retegui, che tratteremo in un paragrafo a parte, le altre due new entry sono il portiere in forza al Lecce, ma di proprietà della Sampdoria, Wladimiro Falcone e il difensore del Torino Alessandro Buongiorno.
Il primo va ad aggiungersi alla lista dei vari Donnarumma, Meret e Provedel che rappresentano presente e futuro della Nazionale. Per quanto riguarda il secondo, invece, la difesa ha bisogno di volti nuovi data l’uscita di scena di Giorgio Chiellini e l’età avanzata del capitano Leonardo Bonucci, sempre più vittima di acciacchi fisici e, pertanto, meno continuo rispetto al passato.
Tentativi, insomma, di mischiare un po’ le carte e provare tutto quello che il Paese può offrire in questo momento dove l’Italia è giocoforza coinvolta nella valorizzazione dei giovani al pari dei singoli club. Roberto Mancini si è mostrato in tal senso molto aperto nel concedere opportunità analizzando ciò che avviene nel campionato interno ma con uno sguardo ancora più ampio di chiaro respiro internazionale. Spazio, infine, anche per due rientri come quelli di Darmian e Romagnoli, assenti rispettivamente dal 2018 e dal 2020.
In Argentina c’è l’abitudine di attribuire un soprannome a tutti. Quello di Mateo Retegui è il Chapita, in onore del padre, affermato allenatore di hockey, che veniva chiamato El Chapa probabilmente per la sua personalità tenace. Questa dote è sicuramente servita a Retegui junior per farsi valere nel complicato campionato sudamericano. Il Boca Juniors, suo club di appartenenza, lo ha mandato un po’ in giro a farsi le ossa come spesso capita con i giovani talenti.
Il suo percorso è quindi cominciato con l’Estudiantes per poi trasferirsi al Talleres: due esperienze che gli sono state utili per imparare e mettere minuti nelle gambe tra i grandi. Ma il vero e proprio salto di qualità lo ha fatto al Tigre: ventinove reti in cinquanta presenze rappresentano un bottino più che discreto. Quanto basta, comunque, per garantirsi un’inaspettata chiamata da parte di Roberto Mancini. Così il presente e il futuro di Retegui si tingono d’azzurro grazie alla sua doppia cittadinanza dovuta al nonno di Canicattì.
Lo ringrazia pure il nostro Ct che ha cercato a lungo, spulciando tra i vari tornei sparsi per il globo, una punta capace di fare gol. La speranza è che il Chapita convinca il Mancio nel corso di questo suo primo assaggio d’Europa, così da prenotarsi successive chiamate. Chi lo conosce bene lo descrive come un centravanti forte fisicamente, 186 centimetri per 85 chili, tra le cui doti principali spiccano il colpo di testa e la rapidità.
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