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Nazionale: l’Italia e gli oriundi, i nuovi “Retegui” in rampa di lancio

Mancini e la crisi azzurra: tra le soluzioni pensate dal Ct c’è quella di dare spazio agli stranieri con doppio passaporto in dotazione. Con nomi interessanti anche in Serie A. 

Per la Nazionale italiana non è un momento facile. La mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar ha quasi cancellato l’Europeo vinto lasciando macerie e un gruppo da ricostruire quasi da capo. Ha deciso di restare in sella, non abbandonando la nave, il Commissario Tecnico Roberto Mancini, anch’egli finito inevitabilmente nel mirino della critica. Con le ultime convocazioni, nel cammino che dovrà portare ai prossimi Campionati Europei da disputarsi in Germania nel 2024, il Mancio ha provato nuove soluzioni alla ricerca di una quadra che sembra però lontana dalla realizzazione. 

Tra le new entry la sorpresa assoluta è stata senza ombra di dubbio Mateo Retegui, centravanti di proprietà del Tigre, arrivato per dare una mano all’atavico problema del gol dovuto alla profonda crisi nella quale si trovano i nostri centravanti. Non è il primo oriundo né sarà l’ultimo a indossare la prestigiosa casacca azzurra. Dagli anni '60 con i vari argentini Omar Enrique Sivori, Humberto Maschio, Antonio Valentin Angelillo e il brasiliano José Altafini, fino ai giorni nostri parecchi si sono susseguiti per arricchire il pacchetto della proposta tricolore: in alcuni casi, vedi Mauro German Camoranesi campione del Mondo nel 2006, hanno portato numerosi benefici alla causa ma in altri si sono rivelati dei flop e pertanto non hanno avuto una significativa durata. 

Se c’è un pregio che va riconosciuto a Mancini, però, è quello di studiare e sperimentare: lo stesso Jorginho, italo-brasiliano, è stato un perno fondamentale per la squadra che ha portato a casa il titolo nel 2021. Oltre al centrocampista dell’Arsenal e al già citato Retegui, nella rosa attuale ci sono pure l’atalantino Rafael Toloi e il terzino oggi in forza al West Ham Emerson Palmieri. Ma antenne dritte: perché presto alla lista potrebbero aggiungersene altri. 

Mancini e la ricerca della qualità: il prossimo nome può essere Buonanotte?

Mateo Retegui ha ventitré anni e potrebbe garantire, in caso di buona riuscita, una discreta prospettiva alla nostra Nazionale. L’inizio non è stato malvagio, tutt’altro, con due reti in altrettante partite che rappresentano un interessante biglietto da visita. In futuro, c’è da scommetterci, Roberto Mancini si manterrà aperto a soluzioni simili che siano in grado di dare qualcosa in più alla nostra Nazionale. 

Gli oriundi rappresentano un’opportunità che il Mancio vuole cogliere, specialmente in tempi di magra come quelli attuali. In fondo, lo stesso Pafundi, appena diciassette anni, e che aveva solo qualche mese quando l’Italia alzava la sua ultima Coppa del Mondo, è pur sempre una scommessa dal momento che di esperienza in massima serie ancora non ne ha fatta. Allo stesso modo altri giovani, con origine italiana, verranno attenzionati nei prossimi mesi per essere magari chiamati nel corso degli impegni che ci saranno. 

E allora facciamo qualche nome: su tutti il diciottenne Facundo Buonanotte, per qualcuno degno erede niente di meno che di Lionel Messi, è destinato a far parlare di sé nel tempo. Al momento gioca in forza al Brighton dopo aver fatto la trafila dalle giovanili alla prima squadra nel Rosario Central. Si tratta di un trequartista davvero interessante che, aspetto ancor più rilevante, è già in possesso di passaporto italiano. Anticipare l’Argentina, in caso di reale interesse da parte del ragazzo nel vestire la maglia azzurra, potrebbe essere cosa buona e giusta.

Gli altri nomi: dai giovani alle varie possibilità in Serie A

Se Buonanotte rappresenta ad oggi probabilmente il meglio che il calcio argentino sta proponendo in termini di giovani, un’alternativa interessante può essere Gianluca Prestianni. Si racconta che Mancini abbia già avuto contatti con la famiglia affinché possa scegliere l’azzurro. Anche qui parliamo di un ragazzino di appena diciassette anni che milita nelle fila del Vélez Sarsfield. Il ruolo? È un esterno d’attacco che ama giocare sulla corsia di destra ma può partire anche da quella opposta per rientrare poi sul piede naturale. 

Un altro candidato a rimpolpare il nostro malandato settore offensivo è Ignacio Maestro Puch dell’Atletico Tucuman di mestiere centravanti (diciannove anni). Passiamo a qualche volto più conosciuto al grande calcio come il leccese Gabriel Strefezza, italo-brasiliano con sette gol nella sua seconda stagione in massima categoria dopo quella vissuta alla Spal. 

Restando in Serie A anche Carlos Augusto meriterebbe probabilmente una chance dato il suo impatto con il grande calcio nel Monza. Chissà che non possa tornare utile pure lo juventino Matias Soulé al quale Max Allegri sta concedendo sempre più chance con risultati confortanti. Un nome lo avrebbe fatto anche Daniele De Rossi a Mancini, visionato da vicino, durante la sua esperienza al Boca Juniors: parliamo di Nicolas Capaldo, duttile centrocampista che al momento è in Austria con l’RB Salisburgo. 

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