Gli uomini di Roberto Mancini sono riusciti ad eliminare le big Germania e Inghilterra e la sorpresa Ungheria. Gli azzurri sognano il trionfo dopo la mancata partecipazione ai recenti Mondiali.
L'Italia ci riprova. Dopo il bronzo conquistato nella scorsa edizione, gli azzurri puntano con decisione alla Nations League 2022/23. Una missione tutt'altro che semplice per la truppa di Roberto Mancini, ancora scottata per la mancata qualificazione al Mondiale in Qatar e chiamata a superare in semifinale un'altra grande delusa come la Spagna. Ma prima di concentrarci sulla sfida contro Morata e compagni, in programma nella serata di giovedì, diamo uno sguardo al percorso dell'Italia nella competizione UEFA per nazioni.
Non è cosa da poco eliminare due big assolute come Germania e Inghilterra (i britannici addirittura sono retrocessi in Lega B) e tenere a bada la nouvelle vague tutta fisico e tecnica dell'Ungheria di Szoboszlai. Gli azzurri, che secondo i pronostici potevano conservare la “categoria” e poco più, riescono invece a conquistare l’accesso alla fase finale della Nations League per la seconda volta consecutiva, al netto di qualche amnesia clamorosa.
Ci riferiamo chiaramente al pesantissimo 5-2 al cospetto della Germania di Flick: una batosta inusuale per la nazionale italiana, che almeno in quella occasione palesa evidenti limiti difensivi e i contraccolpi della fine dell'era Chiellini. Ma andiamo per gradi e analizziamo nello specifico il percorso degli azzurri in questa Nations League.
Nel Gruppo C, le cose per gli azzurri iniziano decisamente bene: con una formazione fortemente sperimentale (Frattesi e Cristante a centrocampo, Gnonto e Scamacca in avanti) gli uomini di Mancini fermano sull'1-1 la fortissima Germania di Flick (che invece si presenta con una squadra ricca di certezze, da Neuer a Muller, passando per Goretzka e Muller).
Il gol di Lorenzo Pellegrini al 70' illude il pubblico dello stadio Dall'Ara di Bologna, ma il pareggio immediato del fuoriclasse Kimmich rimette tutto in equilibrio. In ogni caso, un'ottima prova, soprattutto considerando l'assenza del trio di centrocampo e dei vari Immobile, Chiesa, Di Lorenzo e Spinazzola, tutti protagonisti del successo agli Europei itineranti del 2021.
Nel match di ritorno (quarta giornata), il già citato pokerissimo subito in quel di Mönchengladbach. Sconcerta soprattutto la prova della difesa: deludono in particolare Gianluca Mancini e il milanista Davide Calabria, con quest'ultimo che non sfrutta appieno una delle poche opportunità che gli è stata offerta dall'attuale commissario tecnico. In realtà, è bene sottolinearlo, non si salva nessuno, nemmeno quel Wilfried Gnonto che realizza il suo primo gol azzurro e diventa il marcatore più giovane di sempre per la nazionale del Bel Paese (18 anni e 222 giorni).
Vincere le due gare contro l’Ungheria, perché nazionale più alla portata rispetto alle big Germania e Inghilterra: questo l’obiettivo iniziale dell’Italia, chiamata - come dicevamo - a conservare la categoria per la terza edizione consecutiva. Invece, il doppio successo con i magiari consente agli azzurri di conquistare il primo posto: sì, perché senza i due K.O. contro Donnarumma e compagni, la nazionale ungherese avrebbe conquistato il primo posto in solitaria alla luce dell'incredibile rendimento contro le altre due big del girone (clamoroso, in questo senso, lo 0-4 contro gli inglesi con doppietta di Roland Sallai). Tanta grazia non si è vista con l’Italia, avanti con un complessivo 4-1 tra andata e ritorno con gol di Barella, Lorenzo Pellegrini, Raspadori e Dimarco.
Il capolavoro italiano è contro l'Inghilterra: prima il pareggio ad occhiali al Molineux Stadium, tana del Wolverhampton. Poi la vittoria di misura nella penultima giornata, con rete del napoletano Giacomo Raspadori: proprio questo successo condanna alla retrocessione in “B” i britannici, che devono subire la seconda cocente delusione contro gli italiani nell'arco di un anno.
Il doppio confronto con gli inglesi ha mostrato la proverbiale solidità difensiva delle nazionali italiane, al contrario di quanto successo nella gara di ritorno con la Germania: nella sfida in terra inglese prova superlativa dello juventino Gatti (che ha letteralmente annullato il romanista Abraham). Nel match di San Siro, invece, Mancini schiera i suoi con un insolito e vincente 3-5-2 con Toloi, Bonucci e Acerbi che non soffrono il trio delle meraviglie composto da Sterling, Foden e Kane.
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