Pecco Bagnaia domina a Spielberg e stacca ulteriormente gli inseguitori Martín e Bezzecchi. Intanto Zarco lascia la Ducati per accasarsi alla Honda.
Decimo appuntamento della stagione in Austria per il Campionato del mondo di velocità. Anche la Red Bull Ring ha confermato lo strapotere di Francesco Bagnaia, già campione della precedente edizione che potrebbe mettersi in tasca anche quella attualmente in essere. Il pilota torinese, dopo aver trionfato nella Sprint Race, ha replicato pure in gara ufficiale inanellando il suo terzo successo stagionale in MotoGP dopo i due precedenti che erano stati in Portogallo prima e al Mugello poi.
Il pilota della Ducati è partito davanti a tutti e così ha terminato, resistendo anche ai tentativi di assalto condotti in particolar modo da Brad Binder. Possiamo anche definirla una giornata senza storia, con una trama già scritta e con un epilogo che via via diventava sempre più facile da immaginare. D’altro canto il ventiseienne piemontese ha potuto beneficiare di un feeling totale tra la sua scuderia e questo circuito: la casa di Borgo Panigale negli ultimi otto anni ha vinto in ben sette occasioni qui a Spielberg.
Proprio Binder era riuscito a mettersi in mezzo in questo monopolio, strappando alla scuderia emiliana la vittoria del 2021 sotto una pioggia incessante. Una semplice eccezione in una regola che è valsa anche stavolta. Un altro mattoncino verso il titolo iridato per l’ottimo Pecco.
Tutto fin troppo semplice per Francesco Bagnaia, in una domenica che ha rinvigorito le sue possibilità di un altro Mondiale che sarebbe il secondo consecutivo. Ma per l’intera Ducati non poteva andare meglio, dal momento che sono state piazzate ben quattro moto nelle prime cinque posizioni. Alle spalle del numero uno, come già raccontato, è arrivato Brad Binder. Ma dopo il sudafricano della KTM hanno trovato gloria gli italiani Marco Bezzecchi e Luca Marini, rispettivamente terzo e quarto in graduatoria.
Entrambi sono stati protagonisti di un’eccellente gara che ha consentito loro di mettersi alle spalle la Gresini di Alex Marquez, vittima illustre della bramosia italica che lo ha spinto ad accontentarsi di un piazzamento in quinta posizione. Dopodiché c’è stato spazio per la Aprilia di Maverick Viñales seguito dal connazionale Jorge Martín e poi da Fabio Quartararo, ormai lontano dagli standard di un anno fa. Aleix Espargaró ha anticipato di un gradino la decima posizione che è finita in mano ad Enea Bastianini: il venticinquenne di Rimini è finalmente tornato ad assaporare nuovamente una top ten, tuttavia non si nota una sintonia efficace tra lui e la sua Ducati.
Fuori dalle dieci posizioni Franco Morbidelli, undicesimo con la sua M1, e un ormai non più competitivo ai massimi livelli Marc Marquez. Fuori dalla zona punti, infine, Fabio Di Giannantonio, che ha concluso diciassettesimo, e Lorenzo Savadori che invece è arrivato diciannovesimo.
La classifica generale si presenta oggi ai nostri occhi piuttosto definita. Dietro a Francesco Bagnaia in questo momento c’è il vuoto. Il più vicino al piemontese è Jorge Martín, comunque distanziato di ben sessantadue lunghezze che è un margine non definitivo ma rassicurante. In pressing sullo spagnolo c’è Marco Bezzecchi che completa il podio conferendogli un ulteriore tocco d’azzurro. Per i due sarà difficile sottrarre lo scettro dalle mani del detentore del titolo, sebbene restino ancora dieci tappe da qui a Valencia per provare a tentare l’impresa. D’altra parte anche Martín e Bezzecchi possono permettersi qualche rischio, considerando il vantaggio che pure loro hanno accumulato nei confronti del quarto classificato che è Brad Binder con la sua KTM.
Parliamo di una ventina di punti che dovranno farsi bastare da qui al termine della competizione. Ancora più lontani tutti quanti gli altri: da Johann Zarco a Luca Marini, da Aleix Espargaró a Jack Miller per finire la top ten con Alex Marquez e Maverick Viñales. A proposito di Zarco: è arrivata pure l’ufficialità del suo divorzio con dalla Ducati Pramac. Il suo futuro è già delineato con il passaggio alla Honda del team LCR dove raccoglierà l’eredità di Alex Rins firmando un accordo di durata biennale.
Quattro anni è durata l’avventura del trentatreenne nativo della Costa Azzurra a bordo della Desmosedici. L’attenzione adesso è rivolta al suo possibile sostituto con due italiani tra i favoriti: Marco Bezzecchi e Franco Morbidelli sono due autorevoli candidati. L’ultimo ha pure rotto con la Yamaha e pertanto sarebbe facilmente raggiungibile, mentre il primo è a caccia di una Ducati factory e il team Pramac potrebbe garantirgliela a partire dal 2024. Insomma, è già tempo di mercato.
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