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MotoGP: Gran Premio del Qatar, vince Di Giannantonio, Bagnaia in fuga

Primo successo in carriera per il pilota della Gresini, in cerca di una moto per il 2024. Balzo in avanti per Pecco: +21 su Martin, che non va oltre il decimo posto.

La MotoGP non smette di regalare emozioni. Dopo un sabato anonimo, Francesco Bagnaia ritorna grande e, sul circuito di Losail, conquista un secondo posto che potrebbe rivelarsi decisivo in ottica Mondiale. Grande delusione, invece, per Jorge Martin, condizionato dalle gomme (come lo è stato Pecco il giorno prima) e adesso distante 21 punti. Tanti, tantissimi quando all’appello manca il solo appuntamento in quel di Valencia. 

Dominio italiano in Qatar: gloria anche per Marini

Insieme a Pecco, ad esultare c’è Fabio Di Giannantonio, che in sella alla sua Ducati Gresini conquista il primo successo in carriera nella categoria regina: una vittoria che conferma gli incredibili progressi del 25enne romano, in grado di fare suo l'argento nella Sprint qatariota e - un mese fa - di raccogliere un prezioso terzo posto in Australia. Non male per un rider ancora senza moto in vista del 2024, sostituito da un Marc Marquez che rimane fortissimo ma che sta vivendo un finale di stagione da dimenticare. Qualcuno dalle parti di Faenza si starà già pentendo della scelta fatta?

Il Gran Premio del Qatar mostra, poi, l'incredibile superiorità italiana quando si parla di due ruote: non sorprende, così, la presenza dell'altra Ducati di Luca Marini: il 26enne di Urbino, fratellastro del mitico Valentino Rossi, completa l'ennesimo tris per la casa di Borgo Panigale e nell'ultimo Gran Premio stagionale potrebbe agguantare il quinto posto nella classifica piloti. 

Johann Zarco appare tutt'altro che irraggiungibile, alla luce dei soli 10 punti di vantaggio. A completare l'incredibile giornata in salsa tricolore c'è poi il quarto posto dell'Aprilia di Maverick Viñales, tornato sui suoi livelli dopo il terribile trittico tra Australia, Thailandia e Malesia.

La gara: Bagnaia parte forte, poi rischia nel finale. Che delusione per Martin!

Allungo probabilmente decisivo per Pecco Bagnaia, che in Qatar parte subito fortissimo e si porta davanti a tutti. Il campione del mondo in carica questa volta non deve fare i conti con problemi di grip. Stesso non si può dire per il rivale Jorge Martin, in difficoltà dallo start e condizionato da un anteriore che proprio non vuole andare ed è costretto ad una gara da comprimario, conclusa addirittura a dieci secondi dal podio. 

Le gomme, così, danno e tolgono: nella Sprint è stato il numero 1 della Ducati ufficiale a soffrire, mostrando grande intelligenza nel sapersi accontentare della quinta piazza; nella gara domenicale, invece, è lo spagnolo ad essere penalizzato e per giunta nel momento decisivo della stagione. Sliding Doors. 

L’impressione, comunque, è che Martin non riesca a limitare i danni come fatto dal rivale torinese solo 24 ore prima: l’iberico della Pramac Racing finisce la sua corsa al decimo posto. Un incubo. Un sogno, invece, per Pecco che potrebbe conquistare il suo secondo titolo iridato già nella Sprint Race di Valencia: per non mettere mano alla calcolatrice, basti pensare all’ipotesi più semplice e cioè alla vittoria di Bagnaia e ad un Martin incapace di fare meglio del terzo posto. Insomma, ci siamo.

E pensare, però, che ora potremmo trovarci a parlare di una storia totalmente diversa. Nel finale, infatti, brivido incredibile per il dritto dello stesso Bagnaia nel tentativo di riconquistare il primo posto. La fortuna ha comunque assistito il campione italiano, che ora ha dalla sua un match point che non può lasciarsi sfuggire.

Gli altri: Brad Binder è una certezza

Di Giannantonio esulta e sogna di convincere un team indipendente a puntare su di lui (le prospettive ci sono, per quanto difficili), Marini fa la voce grossa con una strategia in controtendenza (soft all’anteriore). Dietro ottime risposte arrivano da Brad Binder della KTM (il sudafricano è sicuro del quarto posto nella classifica piloti) e dall'altra Gresini di Alex Marquez. Bene anche Fabio Quartararo, settimo, a conferma dei progressi suoi e della Yamaha in questo finale di stagione. Per il 2024 ci sarà anche lui per il titolo.

Nel weekend l’ultimo atto a Valencia

Già sabato, dicevamo, si può decidere tutto. Dopo lo spavento nel finale, però, ci aspettiamo un Bagnaia attento e che non (ri)abbracci la frenesia del passato. Ora, con 22 punti di vantaggio, c’è da gestire. Valencia, poi, è circuito che il rider torinese conosce benissimo. L'anno scorso un deludente ottavo posto, con Martin che invece salì sul gradino più basso del podio. Due stagioni fa, invece, ruoli invertiti: Bagnaia primo e l'iberico costretto ad inseguire e capace di concludere la corsa al secondo posto. Un risultato, questo, che se replicato garantirebbe il bis al campione piemontese.

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