Nell’ultimo giro, lo spagnolo passa dal primo al quinto posto. Ne approfitta il piemontese, secondo alle spalle di super Zarco. Ottimo Di Giannantonio.
Weekend anomalo per la MotoGP. L’attesissimo Gran Premio d'Australia è segnato dal cattivo tempo e da un solo appuntamento, con la tradizionale gara conclusiva che viene anticipata al sabato e la Sprint Race inizialmente spostata a domenica e poi annullata per “impraticabilità di campo”. Qualche punto in meno in palio sul circuito di Phillip Island e ad approfittarne è il campione del mondo in carica Francesco Bagnaia, che guadagna altre 9 lunghezze sul diretto inseguitore Jorge Martin, quando mancano quattro Gran Premi alla fine del Motomondiale. Così, nel sabato che vede trionfare il mitico Johann Zarco, l'italiano in sella alla Ducati ufficiale si ritrova nuovamente ad esultare al termine di una gara caratterizzata dagli evidenti errori dello spagnolo in sella alla Pramac.
Martin deve mangiarsi ancora una volta le mani, innegabile: dopo la caduta in Indonesia da primo in graduatoria, questa volta azzarda la scelta fuori dal coro (la gomma posteriore morbida) e si ritrova a perdere secondi su secondi nei giri conclusivi, passando proprio al fotofinish da leader della corsa a quinto. Se Bagnaia si conferma pilota scaltro che ha imparato dagli errori del passato (nella scorsa gara ha tentato il tutto per tutto riuscendo in un recupero clamoroso, in questa gestisce le forze e colpisce nel momento decisivo), Martin invece non riesce ad imporsi nonostante sia il rider più veloce del momento. Un dato incontrovertibile, questo.
In testa, però, c’è un Bagnaia che ha vinto di più in stagione (6 successi contro 3) e che adesso ha in mano il suo destino. Il piemontese può fare leva su 27 punti di vantaggio su Martin: tanti se si considera l'incredibile recupero dello spagnolo nei mesi estivi e un controsorpasso avvenuto appena una settimana fa, pochi se ragioniamo sui 148 punti (37 nell'ambito di ogni Gran Premio) a disposizione da qui alla fine del Mondiale. Insomma, Bagnaia sembra più pronto, ma ci sarà da divertirsi.
A proposito di grandi risultati, finalmente il 33enne Johann Zarco riesce a centrare la prima vittoria in carriera in MotoGP, dopo ben sette stagioni in quella che è la classe regina. In sella alla Ducati Pramac, il francese supera il compagno di squadra Martin al tornantino della curva 4, regalando un lasciapassare anche all'accorrente Bagnaia. Una prodezza, quella del transalpino, che qualcuno potrebbe considerare contraria alle classiche dinamiche di scuderia. Lo sport è anche questo.
Zarco primo, Bagnaia secondo. La grande sorpresa sul gradino più basso del podio, occupato da uno scatenato Fabio Di Giannantonio. Anche per il classe '98 romano si tratta di una prima volta: dopo due anni, ecco finalmente un podio con i big assoluti delle due ruote. Una prestazione notevole dell'ex Honda e Kalex, che fa il paio con l'ottimo quarto posto in Indonesia e l'ottava piazza in terra giapponese. Un vero e proprio cambio di registro per Fabio, che vuole dimostrare tutte le sue abilità per convincere un nuovo team che punti su di lui: la sua Ducati Gresini, infatti, dall'anno prossimo sarà guidata dal pluricampione Marc Marquez. La scelta migliore oppure ci sarà da pentirsi?
Davanti a Martin c'è Binder, solida certezza della KTM. Dietro allo spagnolo, con ben 7 secondi di distanza, si piazza Marco Bezzecchi: l'altro pilota della Ducati ufficiale si tira ormai fuori da ogni discorso mondiale, alla luce dei 73 punti di svantaggio sul compagno di squadra Bagnaia. A chiudere la top 10 l'altra KTM di Miller, l'Aprilia di Aleix Espargaró, la Gresini di Alex Marquez e l'altra rossa Ducati di Bastianini.
Nemmeno un attimo di sosta: si corre, infatti, per la terza settimana consecutiva. Il 28 e 29 ottobre è tempo di Gran Premio di Thailandia: l'anno scorso il successo della KTM di Miguel Oliveira, seguito da Jack Miller e da un Francesco Bagnaia che raccolse un risultato importantissimo in ottica titolo. Sarà così anche questa volta?
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