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Mondiali Basket: il bilancio dell’Italia e i prossimi step

Gli azzurri di Pozzecco di nuovo tra le prime otto, ma lontani dalla zona medaglie: prossimo obiettivo l'Olimpiade, senza un big come Datome.

Che significato dare all'ottavo posto dell'Italia ai Mondiali di basket ospitati nelle Filippine, in Indonesia e in Giappone? Si tratta di un punto di partenza, come sostiene il Ct Gianmarco Pozzecco, o di un sostanziale stallo rispetto al rendimento recente degli azzurri, che è invece la teoria degli analisti più critici? Facciamo un bilancio della spedizione azzurra in Asia, con un occhio a quelle che sono le prospettive future di Fontecchio e compagni. Una spicca su tutte le altre: la qualificazione olimpica al torneo di basket di Parigi 2024. 

I Mondiali dell'Italia

Ottavo posto finale, l'ingresso ai quarti, quattro vittorie e quattro sconfitte, col successo sulla Serbia come punto più alto e col -37 incassato dagli Stati Uniti, probabilmente, come momento più amaro: si può riassumere così l'avventura dell'Italia ai Mondiali 2023. Un cammino preceduto da un'estate esaltante, fatta di vittorie in serie nelle amichevoli e di rinnovati entusiasmi. 

Dimenticato, grazie alla solidità del quintetto azzurro, il clamoroso no di Banchero, che dopo aver flirtato con la Federazione e con lo stesso Pozzecco ha poi optato per l'avventura mondiale, ma nel Team Usa. Italia che ha esordito ai Mondiali con un successo forse più sofferto del previsto sull'Angola (81-67 il risultato), seguito da un ko disarmante con la Repubblica Dominicana: 82-87, col Poz sulla graticola per il fallo tecnico rimediato per proteste quando gli azzurri conducevano di sei lunghezze. La vittoria di sette punti sulle Filippine (90-83) è valsa l'accesso al secondo turno, l'impresa contro la Serbia (78-76) a riacciuffare una qualificazione certificata poi dal perentorio 73-57 su Portorico. 

I Mondiali dell'Italia, di fatto, si sono chiusi qui. Una volta centrato “l'obiettivo minimo” dei quarti, gli azzurri si sono letteralmente piantati. Senza storia la sfida con gli Stati Uniti, chiusa con un passivo terrificante (63-100). Senza storia pure le successive, platoniche sfide per il quinto posto perse contro la Lettonia di Banchi (82-87) e la Slovenia di Doncic (85-89). Italia ottava al mondo, ma con qualche rimpianto. 

Poz, un allenatore o un amico?

Per Pozzecco è stato importante riportare l'Italia ai quarti di un Mondiale, impresa che mancava dal 1998 quando il Poz c'era da giocatore e non in panchina. In realtà il passato anche recente degli azzurri è costellato di buoni piazzamenti. Ai Giochi di Tokyo del 2020 (storia di due anni fa) l'Italia pure aveva centrato i quarti di finale, chiudendo al quinto posto. Anche agli Europei del 2022, primo grande torneo col Poz in panchina, l'Italia è uscita di scena ai quarti. Insomma, non dovrebbe essere una sorpresa aver chiuso tra le prime otto. Tanto più che l'Italia ha goduto di un sorteggio tutto sommato favorevole nella fase a gironi, con la Repubblica Dominicana – forte ma inesperta a grandi livelli – come antagonista più pericolosa. 

Pozzecco coi suoi atteggiamenti è capace di trascinare la squadra nel bene, ma anche di farla sprofondare nel male. Un amico per cui immolarsi, un leader, un trascinatore. Ma a volte un fardello, come contro i dominicani. La differenza tra l'Italia e una squadra organizzata dal punto di vista tattico l'ha mostrata la Germania: i tedeschi con gli americani, che avevano sbrigato la pratica con gli azzurri in un quarto e mezzo, non solo hanno retto il confronto fino alla fine, ma hanno addirittura vinto. 

Il futuro: addio a capitan Datome

Le note positive non sono mancate, dal ruolo sempre più riconosciuto di leader di Fontecchio alla capacità degli altri, da Melli a Ricci, da Spissu a Tonut, di incidere contro (quasi) ogni avversario. Una grossa perdita con cui fare i conti sarà rappresentata dall'addio di Datome, il capitano e l'uomo guida, decisivo con le sue triple e i suoi strappi nell'incredibile rimonta sulla Serbia. Chi colmerà il vuoto lasciato dal suo addio? I giovani, da Spagnolo a Procida, sono ancora troppo acerbi.

La prossima sfida: il Preolimpico

La prossima grande sfida per l'Italia del Poz è rappresentata dalla qualificazione olimpica, obiettivo che il suo predecessore, Sacchetti, ha centrato andando a vincere a Belgrado una partita entrata nella leggenda del basket italiano. Per bissarla ci vorrà un'impresa altrettanto grande. La formula è semplice: quattro tornei da sei squadre ciascuno a giugno 2024. Solo le vincitrici otterranno il pass per Parigi. 

La concorrenza? Agguerrita. Angola, Camerun, Egitto e Costa d'Avorio le avversarie dall'Africa, Bahrain, Libano, Filippine e Nuova Zelanda da Asia e Oceania, Bahamas, Portorico, Brasile, Repubblica Dominicana e Messico dall'America, Polonia, Croazia, Slovenia, Lettonia, Lituania, Spagna, Montenegro, Grecia, Georgia e Finlandia le rivali dall'Europa. Ci vorrà una grande Italia per riuscire nella missione.

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