Vincenzo Montella ha avuto un significativo impatto sulla Nazionale turca, sfruttando tutte le potenzialità dei suoi assi. Ora arriva un altro banco di prova internazionale come l’amichevole contro il Messico, organizzatore del prossimo Mondiale.
Calcio, calcio, calcio. In ogni parte del mondo. Si gioca per qualificarsi alla Coppa del Mondo, ma anche per prepararsi ad eventi futuri. Quest’ultimo è il caso del Messico che l’accesso alla rassegna iridata del 2026 ce l’ha già garantito essendo organizzatore del torneo al pari di Stati Uniti e Canada. Tra gli impegni imminenti della formazione nordamericana c’è tuttavia la CONCACAF Gold Cup, manifestazione alla quale partecipa con l’ambizione di vincere.
Per arrivare al meglio all’appuntamento, la Nazionale messicana si prepara con amichevoli di livello internazionale. Dopo la Svizzera stavolta è il turno della Turchia di sfidare la compagine guidata da Javier Aguirre. La partita, che non mette in palio punti o trofei, è in programma mercoledì 11 giugno alle 02:30 di notte, orario italiano naturalmente.
Messico (4-4-2): Malagon; Lara, Montes, Orozco, Chavez; Alvarado, C. Rodriguez, Lira, Huerta; Gimenez, Raul Jimenez. Ct: Aguirre.
Turchia (4-2-3-1): Özer; Celik, Demiral, Soyuncu, Elmali; Yuksek, Kokcu; Aydin, Guler, Yildiz; Akturkoglu. Ct: Montella.
Messico-Turchia si gioca presso il Kenan Memorial Stadium, stadio che si trova a Chapel Hill nello stato della Carolina del Nord (USA), all'interno del campus della University of North Carolina. L’impianto è stato inaugurato nel 1927 ed ha una capienza di oltre 50mila spettatori. Lo stadio è la casa dei North Carolina Tar Heels, la squadra di football americano del college che milita nella Atlantic Coast Conference (ACC), una delle più importanti conference del football universitario negli Stati Uniti. Una peculiarità del Kenan Stadium è la sua collocazione scenografica: è infatti immerso in una fitta cornice di pini della Carolina, che ne fanno uno degli impianti più belli e iconici del football NCAA.
L’amichevole tra Messico e Turchia è in programma mercoledì 11 giugno alle 02:30 di notte (orario italiano). L’evento non è visibile su nessuna emittente televisiva. Al momento non risulta disponibile neanche in streaming.
Per Javier Aguirre dal luglio 2024 è cominciata la terza era da selezionatore del Messico. La sua prima esperienza era stata positiva con la finale di Coppa America raggiunta, poi persa contro la Colombia, e la qualificazione alla Coppa del Mondo del 2002 in Corea. Ancora meglio aveva fatto nella seconda, quando aveva portato la Nazionale a vincere la CONCACAF Gold Cup del 2009 conducendo poi la Verde fino agli ottavi di finale del successivo Mondiale. Adesso la federazione gli ha costruito attorno un’equipe di tutto rispetto, affiancandogli la leggenda messicana Rafa Marquez, una serie di professionisti per curare la parte atletica e quella medica.
Qualche risultato si è già visto con la CONCACAF Nations League portata a casa per la prima volta nella storia. Determinante nella finale è stato Raul Jimenez, che con la sua doppietta si è portato a quota 39 marcature in Nazionale diventandone il terzo miglior cannoniere di tutti i tempi. Non basta, tuttavia, questo successo per azzerare la pressione. Il prossimo step è la CONCACAF Gold Cup, che vede il Messico impegnato nella prima fase nel girone con Costa Rica, Suriname e Repubblica Dominicana. Poi arriverà il tempo di pensare al Mondiale, da giocare con i riflettori puntati addosso in qualità di nazione ospitante.
Vincenzo Montella ha avuto un impatto significativo sulla Nazionale turca. Dal suo arrivo nel settembre 2023, il tecnico italiano ha ridato slancio alla squadra, guidandola ai quarti di finale a Euro 2024, e ha ottenuto la promozione in Nations League A vincendo i playoff contro l’Ungheria. Pressing alto e gioco verticale la ricetta del mister italiano dal punto di vista tattico. Ma a fare la differenza è stata soprattutto la qualità abbinata alla freschezza degli interpreti.
La Turchia può contare su giovani di grande prospettiva ma già oggi affidabili come Arda Güler (in gol nell’amichevole contro gli Usa) o lo juventino Kenan Yildiz. Poi c’è un centravanti freddo in zona gol come Kerem Aktürkoğlu e due centrocampisti dai piedi buoni del calibro di Hakan Calhanoglu e Orkun Kökçü. Insomma, la rinascita del movimento turco non è certamente una casualità.
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