Masters 1000 Monte Carlo: l’Italia è di Sinner e ora lo attende Rune

Il ventunenne altoatesino batte Musetti nel derby e conquista la semifinale contro il danese. L’altro match sarà invece tra Rublev e Fritz.

Dal derby di Champions tra Milan e Napoli a quello di Monte Carlo tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. In questa settimana d’Europa l’Italia ha recitato un ruolo da protagonista sia nel calcio che nel tennis. Stacchiamoci però dal pallone per concentrarci sulla racchetta dove c’è stata appunto la grande sfida tra due stelle che rappresenteranno il futuro di questo sport. 

Il presente ha dato un verdetto chiaro intanto: nel percorso di crescita tra i due ventunenni è più avanti Sinner che ha agevolmente archiviato la pratica Musetti in due set. Resta entusiasmante il bilancio dell’avventura francese anche per il carrarino, che potrà un giorno raccontare ai nipotini dell’impresa compiuta avendo battuto uno dei tennisti più forti della storia quale Novak Djokovic. 

Chissà che anche la stanchezza, post missione impossibile portata a termine, non abbia influito sulla sua prestazione successiva di tutt’altra portata. A tenere alta la bandiera del tricolore sul territorio d’oltralpe ci penserà quindi l’altoatesino, atteso ora dal match contro Holger Rune anch’egli rigenerato dall’aria di Monte Carlo. Appuntamento, quindi, nel primo pomeriggio di oggi per l’atteso incontro che decreterà uno dei due finalisti che potrà giocarsi il titolo fino all’ultimo step della competizione.

Sfida tra giovani fenomeni: un solo precedente tra Rune e Sinner

A fine mese Holger Rune compirà venti anni. Giovanissimo ma di fatto già un big, anche se il suo 2023 non era cominciato al meglio. C’è tempo, comunque, per riprendere il terreno già a partire dalla manifestazione francese che lo ha visto eseguire lo spartito alla perfezione. 

Non che abbia avuto un calendario facile: esordio contro Dominic Thiem, non più ai livelli del passato ma comunque non un avversario dei più teneri sulla carta, poi Matteo Berrettini ed infine Daniil Medvedev che ha probabilmente pagato lo scarso feeling con la terra lasciandosi battere con inattesa facilità. Insomma, il danese, nono in questo momento nel ranking Atp, si presenta all’appuntamento con Sinner con importanti credenziali. Un solo confronto in passato tra i due, risalente al 2022 a Sofia ed in quella circostanza fu proprio Rune ad affermarsi. 

Oggi sarà sicuramente un’altra storia, da scrivere tutta d’un fiato per prendersi la scena e conquistarsi una finale. L’azzurro ne ha vissute già tre in questi primi mesi del nuovo anno: la prima l’ha vinta a Marsiglia, la seconda l’ha persa a Rotterdam e stesso dicasi per la terza disputata invece a Miami. Ma Sinner c’è e proverà a farsi valere anche in questa circostanza.

Rublev o Fritz: c’è posto soltanto per uno

Chi vincerà tra Sinner e Rune dovrà poi giocarsi il titolo contro il vincente dell’incontro tra Andrej Rublev e Taylor Fritz. Il russo ha cominciato il torneo dai sedicesimi superando lo spagnolo Jaume Munar, dopodiché ha sfidato prima il suo connazionale Karen Kachanov e quindi il tedesco Jan-Lennard Struff. Il venticinquenne moscovita in carriera ha disputato già diciassette finali, portandone a casa dodici ed oggi in graduatoria è sesto, molto vicino al suo record personale rappresentato dal quinto posto del settembre 2021. 

Media inferiore per il californiano Fritz che ha comunque in bacheca cinque titoli Atp ed è comunque nella top ten del ranking seppur proprio sull’ultimo gradino. Sono ben sei i confronti precedenti tra questi due tennisti con bilancio favorevole allo statunitense che ha battuto il rivale quattro volte lasciandogli la gloria in appena due occasioni. Altro elemento importante da tenere in considerazione è che le ultime tre partite sono state vinte dal venticinquenne di San Diego nei confronti del quale Rublev dovrà necessariamente trovare le giuste contromisure. 

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