Rivivi i momenti più emozionanti della carriera di Marco Reus. il tedesco a Wembely giocherà la sua ultima partita con il Borussia Dortmund.
Ci sono campioni che hanno vinto tanto con il loro club ma non hanno mai avuto la soddisfazione di trionfare con la loro nazionale. Come Johann Cruijff e Paolo Maldini, campioni di tutto con Ajax e Milan e solamente vicini alla vittoria con le loro nazionali.
Poi ci son campioni che con la loro squadra del cuore hanno raccolto poco ma il Dio del calcio gli ha concesso la gloria con le loro nazionali. Come Francesco Totti e Diego Maradona.
E poi c’è Marco Reus. Che da una vita combatte con il suo Borussia Dortmund senza mai regalarsi la gioia di un campionato o un titolo europeo di spessore. Lui che ha fatto parte della generazione della Germania campione del mondo senza poter ricevere i meriti della gloria a causa di un infortunio.
Lo storico numero undici giallonero è uno di quei giocatori che ti fanno innamorare del calcio. Perché tutte le emozioni che mette in campo rispecchiano perfettamente quelle che prova al di fuori di esso. Marco ha sempre giocato alla ricerca del bello, dell’emozione. Un dribbling per Marco vale più di un contrasto. Un passaggio illuminate vale più di un gol. Una costruzione dal basso vale più di una palla allontanata in tribuna. Una bella azione vale più di un gol rocambolesco. Marco dà la sensazione che voglia quasi mettere in secondo piano l’efficacia a favore del bello, ma sempre con un unico fine: per amore.
Reus è uno di quei pochi giocatori che vive per amore. Risulta quasi assurdo e paradossale pensare a un giocatore d’élite non badare ai contratti e non pensare al proprio prestigio eppure il tedesco resta l’ultimo baluardo di un calcio romantico che sembra essere destinato all’estinzione. Perché i conti in ordine, gli acquisti dei giocatori, la programmazione, la condizione atletica e la tattica sono importanti per vincere. Ma le emozioni e il talento, per Marco, sono necessarie per vivere.
Reus ha lottato per anni contro il Bayern Monaco per cercare di conquistare il disco della Bundesliga. Ma i bavaresi in qualche maniera sono sempre riusciti a spuntarla.
Nel 2013 il destino decise di far incontrare nella finale di Champions League di Wembley proprio Borussia Dortmund e Bayern Monaco.
I gialloneri allenati da Jurgen Klopp venivano dalle spettacolari semifinali in cui avevano superato il Real Madrid di Mourinho e Cristiano Ronaldo, mentre il Bayern era la classica corazzata che ogni anno si candida per arrivare fino in fondo alla competizione.
Un Wembley gremito fa da cornice a una finale tutta tedesca ricca di aspettative e tensione. Nel primo tempo le squadre si studiano. Nel secondo rischiano di più e la sblocca Mario Mandzukic al 60’. Il Dortmund non ci sta. I gialloneri provano a reagire sin da subito e 8 minuti dopo a suonare la carica ci pensa proprio Marco Reus. Come al solito il numero undici sguscia sulla fascia sinistra e prova a controllare un pallone che arriva a mezza altezza in area di rigore. Tocca con il piede con la forza necessaria per far rimbalzare il pallone ancora una volta ma stavolta all’altezza della sua spalla. Dante si fionda sull’ala tedesca a tutta velocità. Reus con astuzia nota che Dante sta intervenendo con il peso del corpo piantato a terra. Il giocatore del Dortmund tocca il pallone quel tanto che basta per eludere l’intervento del centrale del Bayern e guadagna calcio di rigore. Gundogan trasforma con freddezza e pareggia i conti.
La partita da quel momento in poi sembra destinata ad andare ai supplementari ma un guizzo di Robben, concede all’olandese di evitare l’intervento di Hummels. Il 10 del Bayern Monaco di fronte a Weidenfeller non sbaglia e porta in vantaggio i bavaresi a un minuto dalla fine. Nonostante un disperato assalto finale da parte del Borussia, non c’è più niente da fare: Il Bayern Monaco è campione d’Europa.
La Germania manca il titolo mondiale dal 1990. Dopo le delusioni arrivate negli Stati Uniti (’94) e in Francia (98’), i tedeschi raggiungono la finale nel 2002 e le semifinali sia nel mondiale casalingo che in Sudafrica. In Brasile c’è tutta la voglia di conquistare il titolo. Marco non solo è tra i 23 convocati per il mondiale brasiliano ma è anche la stella più luminosa di tutta la nazionale teutonica. Nonostante la presenza di campioni assoluti come Ozil, Mulller e il suo amico-nemico Gotze che dopo aver combattuto contro il Bayern Monaco nell’anno precedente, ha deciso di passare tra le fila del nemico. Lo stesso faranno Lewandoski e Hummels anche se il centrale tornerà.
In una delle amichevoli di preparazione al mondiale Marco Reus rimedia un brutto infortunio alla caviglia sinistra. La paura è tanta e la diagnosi dei medici non lascia spazio a interpretazioni: dovrà saltare il mondiale. Marco è costretto a fare il tifo per i compagni dal divano ma la voglia di essere lì è irrefrenabile. Soprattutto quando il destino sceglie Gotze come suo rappresentante eterno. Nonostante il tradimento, Mario ci tiene a mostrare la maglia dell’amico ed ex compagno quando la coppa viene alzata al cielo da capitan Lahm. Emozioni agrodolci per Reus che sorride come tedesco, come compagno e come amico, ma piange come professionista.
Il Borussia Dortmund si presenta all’ultima giornata della Bundesliga a quota 70 con due punti di vantaggio sui rivali di sempre del Bayern Monaco. I gialloneri sono padroni del proprio destino e con una vittoria sono matematicamente campioni di Germania. L’avversario da superare è il modesto Mainz mentre i bavaresi sono impegnati con il Colonia. Dopo pochi minuti di gioco Coman porta in vantaggio il Bayern Monaco non è una bella notizia ma c’’è ancora tempo. Il vantaggio del Mainz ammutolisce il muro giallo. Il raddoppio lo gela. Ma gli animi si scaldano quando al minuto 80 arriva la notizia del pareggio del Colonia. Il Borussia Dortmund in questo momento è campione anche in caso di sconfitta. Le distanze sono state accorciate ma ormai ciò che conta è la partita di Colonia. A un minuto dal triplice fischio Musiala regala vittoria e campionato ai bavaresi. Sule al 96’ pareggia i conti per il Borussia ma non basta: il Bayern Monaco ha vinto il campionato per differenza reti. Marco Reus per l’ennesima volta sfiora il titolo senza poterlo afferrare.
Reus quest’anno ha deciso di annunciare il suo addio al Borussia Dortmund. Ha capito che l’età avanza e non può più essere utile come vorrebbe. E mettendo il bene della squadra prima dei suoi interessi personali, ha deciso di salutare i gialloneri. Ancora una volta, una scelta d’amore.
La Bundesliga non è arrivata ma il destino ha voluto premiarlo con qualcosa di meglio: una finale di Champions League.
Una ricompensa tanto bella in caso di vittoria quanto crudele in caso di sconfitta. Un evento che rispecchia a pieno l’intera carriera di Reus.
Sorprendendo tutti, la squadra di Terzic eliminando PSV, Atletico Madrid e il PSG di Mbappè si è aggiudicata la possibilità di giocarsi la finale.
La partita si giocherà a Wembley, nello stadio in cui Reus perse la sua finale di Champions contro il Bayern Monaco che è stato a un passo da giocare anche questa finale. Ma il destino ha deciso che per l’ultima partita di Reus dovrà esserci il peggiore avversario possibile: il Real Madrid.
Sembra quasi che il fato voglia sfidare l’amore di Reus e per ricompensarlo e ottenere quello che ha inseguito per una carriera intera, debba sconfiggere il peggior nemico possibile.
Reus sogna di chiudere con il bramato trofeo tra le braccia. Sa che non sarà facile, ma comunque andrà sa di aver dato tutto. Finirà senza rimpianti, forse senza trofei in bacheca, forse con uno che vale una carriera intera. Quel che è certo è che finirà come è iniziata: per amore.
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