Rublev ha vinto il secondo Masters 1000 della carriera dopo quello di Monte Carlo. Dopo una lunga ed estenuante battaglia di 3 ore, il russo ha battuto Auger-Aliassime balzando al sesto posto del ranking.
Ma chi lo dice che il buongiorno si vede dal mattino? Chi ha visto scendere in campo Andrej Rublev e Felix Auger-Aliassime nella Caja Magica di Madrid avrà pensato certamente che il trofeo lo avrebbe sollevato al cielo il canadese. Perché il ventitreenne di Montreal aveva approcciato certamente meglio all’incontro, approfittando di un Rublev non perfettamente centrato con due doppi falli consecutivi in avvio. Però il moscovita ha aspettato che passasse la tempesta, restando sul pezzo ed evitando di gettarsi nello sconforto data l’evidente superiorità del suo avversario.
La calma è la virtù dei forti, citando un altro detto. E forte lo è stato veramente Rublev che al momento opportuno ha reagito riprendendo in mano la gara e spostandone l’inerzia a proprio favore. Più che una vittoria è stata una prova di resistenza e il numero otto del ranking ne ha avuta di più fino ad arrivare a imporsi dopo una battaglia lunga oltre tre ore.
Abbiamo scritto che Andrej Rublev è ottavo nel ranking ATP. Ma bisogna aggiornare la graduatoria perché da oggi il russo ha scalato ben due posizioni salendo fino alla sesta. Più in generale il ventisettenne moscovita ha conquistato il suo sedicesimo titolo, il secondo di tale importanza. Prima di prendersi Madrid, infatti, Rublev aveva trionfato a Monte Carlo nella scorsa stagione. E pensare che le tappe d’avvicinamento alla competizione non è che fossero state così serene.
Da Dubai in poi qualche problema c’era stato per un campione che – come tale – ha trovato la forza di reagire proprio nel momento più opportuno. Certo, una mano gliel’hanno data anche i vari forfait dei potenziali candidati, come Jannik Sinner oppure il suo amico Daniil Medvedev. Ma non sarebbe corretto sminuire in alcun modo l’impresa del gigante di Mosca. Che adesso punta ad un’altra capitale: anche a Roma avrà qualche avversario in meno, data la defezione di Carlos Alcaraz oltre a quella del già citato azzurro. Ricordiamo, infine, che nel 2024 Rublev aveva già vinto un altro trofeo battendo in finale ad Hong Kong il finlandese Emil Ruusuvuori.
Felix Auger-Aliassime non aveva mai giocato una finale di un Masters 1000. Anche questo è un fattore che inevitabilmente ha finito per contare sull’esito della partita. Il canadese in questo 2024 ne aveva già giocati tre di tornei di questo livello collezionando appena una vittoria in ognuno con eliminazione giunta già dal secondo turno. Qui a Madrid, il ventitreenne di Montreal ha avuto anche un pizzico di fortuna dal momento che le sue qualificazioni non sono passate sempre e soltanto dal campo. Dopo aver battuto agevolmente Adrian Mannarino, Auger-Aliassime ha sconfitto a tavolino ben tre avversari: da Jakub Mensik a Jiri Lehecka passando per Jannik Sinner. Un’incredibile serie di forfait gli ha di fatto spalancato le porte della finale.
Nel mezzo un successo certamente di prestigio contro il norvegese Casper Ruud. Avrà altre chance, comunque, Auger-Aliassime che intanto cinque titoli nel proprio palmarès li vanta già. Gli ultimi due sono stati in Svizzera ad un anno di distanza l’uno dall’altro: Swiss Indoor di Basilea nel 2022 e nel 2023. Ma nel tennis, lo abbiamo visto anche con Rublev, tutto cambia molto velocemente. Arriverà anche il momento del canadese.
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