Otto proprietà statunitensi, una canadese e altre due straniere: società italiane in minoranza in Serie A, la fine di un'era. I casi virtuosi di Atalana e Bologna, le ambizioni di Como e Fiorentina.
Mezza Serie A è guidata da proprietà straniere. Anzi, parliamo di undici società contro le nove italiane: segno evidente di quanto siano cambiati i tempi rispetto al calcio di qualche decennio fa, dominato principalmente da presidenti italiani. Ora, guardando nello specifico, quello che salta all'occhio è che nove di queste proprietà sono americane, otto statunitensi e una canadese, ulteriore dimostrazione di quanto il nostro campionato interessi oltreoceano.
In questo articolo scopriremo quali sono le proprietà americane della Serie A, in ordine alfabetico.
I Percassi sono ancora in società, ma dal febbraio 2022 sono affiancati da una cordata di investitori statunitensi guidata da Stephen Pagliuca. Un'entrata in gioco che ha dato ancora più forza al progetto sportivo bergamasco, già in crescita tre anni fa e che nel frattempo ha messo in bacheca una storica Europa League. Evidentemente, questa proprietà italo-americana funziona alla grande.
Il canadese Joey Saputo è proprietario anche dei Montreal Impact e in un decennio ha portato il Bologna su livelli mai visti. Gli emiliani hanno vissuto la prima esperienza in UEFA Champions League e hanno tutta l'intenzione di ripetersi.
Dopo qualche stagione nel segno di alti e (tanti) bassi, il progetto Fiorentina sta finalmente prendendo il volo. In questo caso manca ancora un trofeo europeo, ma si è andati vicini in due occasioni con le finali consecutive in Conference League. In campionato le cose stanno andando meglio, in più si lavora anche sulle infrastrutture: Commisso ha grandi ambizioni.
In questo caso parliamo di un fondo di investimento (specializzato in strategie di investimento alternative), dunque siamo al cospetto di un caso un po’ diverso dagli altri. Difficile immaginare Oaktree a Milano per dieci anni come Saputo a Bologna.
Anche i rossoneri hanno cambiato guida nel 2022. Parlando di Milan, ovviamente, gli obiettivi sono importanti: non può certamente bastare la Supercoppa Italiana conquistata nel gennaio 2025. RedBird si fa promotore di una gestione innovativa: sul mercato si fa affidamento sull’algoritmo e sui suoi dati.
Anche qui si parla di un progetto decisamente importante: l'imprenditore americano, attivo nel settore delle stazioni di servizio e delle bevande, vuole riportare il Parma ai fasti degli anni Novanta. Non sarà facile.
Investimenti notevoli, un trofeo in più in bacheca (la Conference League), ma la piazza ancora non li ama. I Friedkin vogliono rifare grande la Roma, ma il progetto ha conosciuto non pochi intoppi: l’idea è dare carta bianca a Claudio Ranieri per quanto riguarda la direzione sportiva, in attesa dell’arrivo di un allenatore top. Il sogno della proprietà è Ancelotti.
Il Venezia non sta vivendo una stagione semplice, ma la direzione della società è quella giusta. Interessante la linea sul mercato: niente prestiti, solo acquisti a titolo definitivo per riprovare subito la scalata in massima serie anche in caso di retrocessione.
L'ultima italiana finita nelle mani degli americani: l’avvocato Italo Zanzi (alla guida dei gialloblù con la Presidio Investors) ha già ricoperto incarichi di rilievo nella Roma.
Tra le società a guida straniera più ambiziose c'è il Como: la società è guidata dal gruppo indonesiano PT Djarum, un vero gigante economico. Tra star di Hollywood e grandi acquisti, il Como sembra destinato a diventare grande dopo decenni nelle serie inferiori.
L'undicesimo sodalizio straniero è quello alla guida del Genoa: il 77% della società ligure appartiene al presidente Dan Sucu (imprenditore rumeno), mentre le restanti quote sono sempre nelle mani degli americani di 777 Partners.
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