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Le più grandi sorprese nella storia degli Europei

Dalla vittoria della Grecia a quella della Danimarca. Dal “biscotto” del 2004 alla Repubblica ceca finalista. Rivivi le emozioni più sorprendenti della storia degli Europei.

Ogni 4 anni gli Europei sono pronti a regalarci emozioni intense. Ogni edizione ha le sue sorprese. In questo articolo ripercorreremo le 5 più grandi sorprese nella storia di questo affascinante torneo.

La Grecia campione nel 2004

Nel 1999, il Portogallo ha vinto il diritto di ospitare il Campionato Europeo di calcio, preparandosi per cinque anni a mostrare al mondo il proprio territorio, i suoi stadi e il calcio locale, con giocatori come Figo, Deco, Rui Costa e un giovane Cristiano Ronaldo. La vittoria del Porto nella Champions League, guidato da José Mourinho, ha rinnovato la stima per il calcio portoghese.

I padroni di casa si sono qualificati per la finale grazie al sostegno del pubblico e la qualità dimostrata in campo. Ad aspettarli nella finale del Da Luz c’è la Grecia che ha sorpreso tutti.

Sembra tutto pronto per la vittoria de Portogallo. Apparentemente non c’è storia. La differenza tecnica è abissale e la maggior parte dei giocatori greci non sono abituati a giocare in palcoscenici così importanti.

Ma in finale qualcosa di strano colpisce i giocatori portoghesi. Forse la pressione è troppa. Lo squilibrio tra le due squadre ha generato delle aspettative insostenibili. La Grecia con umiltà approfitta della situazione e con il passare del tempo conquista sempre più fiducia fino a sbloccare il risultato con Charisteas. Gli ellenici sono increduli tanto quanto i lusitani ma con sentimenti diametralmente opposti. Il Portogallo si scuote e prova a riprendere il match in mano ma i biancoblù si compattano e organizzano una strenua resistenza guidata da capitan Zagorakis. Arriva il triplice fischio. Il Portogalllo si arrende e la Grecia è campione d’Europa. Una delle sorprese più belle e inaspettate della storia del calcio

La Danimarca che non doveva esserci diventa campione

Negli anni seguenti alla dissoluzione dell'URSS e della Jugoslavia, l'Europa è attraversata da profondi cambiamenti politici che portano molte nazioni a rivendicare e ottenere la propria indipendenza. Mentre l'URSS si trasforma nella CSI, la transizione jugoslava è segnata da violente guerre interne, impedendo la formazione di una nazionale unita.

 L'Italia e la Danimarca non si qualificano per il torneo, ma vengono inserite come riserve nel caso di assenza della CSI o della nuova Jugoslavia. La Russia ottiene l'approvazione, mentre la Jugoslavia viene esclusa. A soli 11 giorni dall'inizio, la Danimarca viene clamorosamente ripescata. Nonostante la mancanza di preparazione, arriva in semifinale sconfiggendo l'Olanda campione in carica grazie all'errore di van Basten.

 Tra i giocatori danesi, Kim Vilfort, malgrado la malattia grave di sua figlia, partecipa a ogni partita. In finale contro la Germania, campione del mondo in carica e favorita, i danesi segnano l'1-0. I tedeschi, pur sentendosi superiori, devono fare i conti con la determinazione danese. A pochi minuti dalla fine, Vilfort segna il gol più importante della storia del suo paese, regalandogli la vittoria. La Danimarca diventa eterna. Vilfort, con tutte le difficoltà personali, merita quella gioia più di chiunque altro.

Il “biscotto” tra Svezia e Danimarca

Nel Campionato Europeo del 2004, l'Italia ha subito un'eliminazione controversa a causa di quanto è stato comunemente chiamato "il biscotto" tra Danimarca e Svezia. La situazione era questa: nell'ultima partita della fase a gironi, Danimarca e Svezia si sono trovate nella situazione in cui un pareggio avrebbe qualificato entrambe le squadre agli ottavi di finale, a discapito dell'Italia.

 Questo scenario ha portato a una partita particolarmente statica e difensiva, con entrambe le squadre che sembravano contente di pareggiare per assicurarsi la qualificazione. Nonostante ci fossero stati alcuni momenti di azione, i giocatori sembravano più interessati a mantenere il risultato piuttosto che a cercare attivamente di vincere.

 L'Italia, che era stata sconfitta dalla Svezia nella prima partita e aveva pareggiato con la Danimarca nella seconda, si è trovata così eliminata dal torneo a causa di questa situazione. La controversia legata al "biscotto" ha suscitato molte discussioni nel mondo del calcio riguardo all'etica sportiva e alla necessità di regolamenti che possano prevenire situazioni simili in futuro. Una situazione crudele che ha lasciato di sasso tutto il paese ma anche grazie a questa bruciante eliminazione l’Italia ha poi trovato le forze e le motivazioni per compiere l’impresa che avvenne due anni più tardi.

La Repubblica Ceca a pochi passi dalla gloria

Gli Europei del 1996 hanno visto la Repubblica Ceca emergere come una delle squadre più sorprendenti e affascinanti del torneo. Il loro percorso è stato caratterizzato da momenti di pura emozione e incredibile determinazione. Dopo essere stata inserita nel Gruppo C insieme a Italia, Russia e Germania, la Repubblica Ceca ha dimostrato sin dall'inizio di essere una forza da non sottovalutare. Dopo essere stata sconfitta dalla Germania, i Cechi hanno superato l’Italia ad Anfield imponendosi per 2-1. Poi dopo hanno pareggiato con la Russia 3-3 acciuffando la qualificazione all’88esimo minuto. Dopo aver superato il Portogallo ai quarti per 1-0 i cechi hanno scritto la storia eliminando la Francia ai rigori.In finale a Wembley sono anche riusciti a portarsi in vantaggio ma poi i tedeschi hanno pareggiato e chiuso definitivamente la pratica con la dura legge del golden gol segnato da Bierhoff. Anche se la finale contro la Germania si è conclusa con una sconfitta, il percorso della Repubblica Ceca agli Europei del 1996 rimane una delle più grandi gesta nella storia del calcio ceco. La loro passione, il loro impegno e il loro spirito combattivo hanno ispirato intere generazioni di tifosi e rimarranno per sempre incisi nella memoria del calcio europeo.

La bellezza dell’Islanda

Tutti ricordano l’Islanda negli Europei del 2016. Quella meravigliosa squadra seguita in Francia da migliaia di tifosi che ha creato una simbiosi unica tra fan sugli spalti e interpreti in campo.

L’avventura dell’Islanda parte con un incoraggiante pareggio contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Poi ancora un pareggio contro l’Ungheria e infine la vittoria contro l’Austria che gli permette di qualificarsi agli ottavi.

Già arrivati a questo punto, la nazionale aveva superato anche il più ottimistico dei pronostici.

Ma l’Islanda negli ottavi di finale è riuscita a ribaltare il risultato contro l’Inghilterra che si era portata in vantaggio dopo solo 4 minuti.

L’avventura dei rossoblù finisce ai quarti quando sono costretti cedere il passo alla Francia padrone di casa.

Ma l’immagine della nazionale islandese che danza e festeggia con i propri tifosi è uno di quei ricordi indelebili che fanno bene al calcio.

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