In Inghilterra Tottenham e Chelsea ripartono da Postecoglou e Pochettino. Il Paris Saint-Germain ha deciso invece di esonerare Galtier per affidarsi a Nagelsmann. Ancora liberi Conte, Luis Enrique e Zidane.
Lo chiamano "valzer delle panchine", ma sembra più il gioco della sedia dove c’è chi riesce a trovare sistemazione, a volte anche comoda, e chi invece deve rimanere in piedi ad aspettare il prossimo giro. Qualche cambiamento tra le big europee c’è stato anche perché è inevitabile che non tutti riescano a mantenere i presupposti estivi. C’è chi va oltre, chi mantiene lo standard previsto e chi finisce deluso ma con la voglia di ripartire. Più facile cambiare allenatore, d’altro canto, che rivoluzionare il parco giocatori.
Poi di materia prima ancora a spasso ce n’era molta, altra ne è venuta fuori in corso d’opera, per provare a rilanciare club in difficoltà o comunque desiderosi di avventurarsi in un nuovo ciclo. Accade ogni estate, nella stagione dei sogni e della pianificazione. Dove tutto è possibile, dove tocca seminare per andare poi a vedere il raccolto sperando di aver lavorato in maniera corretta. E se così non fosse? Si riparte da capo, in una giostra senza fine che continua ad appassionare quasi quanto il campo, se non più, a volte.
Partiamo dal campionato più spettacolare e che anche in termini di mercato allenatori ha offerto più spunti di tutti gli altri. Ci riferiamo naturalmente alla Premier League, competizione vinta ancora una volta dal Manchester City in un duello intenso e con colpi di scena con l’Arsenal. Nessun dubbio sulle prime due della classe che continueranno con Pep Guardiola e Mikel Arteta, blindati da contratti lunghi e impossibili da mettere in discussione.
Anche lo United che ha avviato un anno fa un’era nuova con Erik Ten Hag non ha mai vacillato e tarerà l’operato del tecnico olandese con un’ulteriore stagione nella quale si cercheranno passi avanti rispetto all’ultima che ha portato un terzo posto e una Coppa di Lega. Al netto delle difficoltà, anche il Liverpool non ha mai pensato a una soluzione diversa da Jürgen Klopp: pesa il passato glorioso, naturalmente, e anche la rimonta finale che ha lasciato suppore che il peggio sia alle spalle.
Chi ha cambiato è stato quindi il Tottenham, anche perché l’era Conte era terminata in anticipo e si era tamponato solamente con persone interne al club. Affascinante la scelta degli Spurs che hanno deciso di puntare su Ange Postecoglou artefice del treble con il Celtic. Torna in Inghilterra, invece, Mauricio Pochettino che ricomincerà un’altra volta da Londra ma stavolta sponda Chelsea. Lo aiuterà un budget quasi illimitato anche se la rosa multimilionaria costruita dai Blues ha fatto disastri chiudendo addirittura fuori dall’Europa il proprio campionato.
Nessuna grande novità in Spagna dove Carlo Ancelotti ha rinunciato alle sirene della nazionale brasiliana per proseguire al Real Madrid. Anche Xavi resta al Barcellona per dare la caccia all’Europa dopo essere riuscito a vincere il titolo nazionale. Nulla da dire neppure sul Cholo Simeone che all’Atletico è di casa. E sul Siviglia che, dopo qualche esperimento di troppo, ha confermato la sua fiducia a José Luis Mendilibar ancor di più dopo l’Europa League vinta.
Quindi spostiamoci velocemente in Germania, dove il cambio c’è stato ed è stato pure ormai già assimilato dai calciatori con l’addio a Julian Nagelsmann e il benvenuto a Thomas Tuchel col quale si è poi vinto lo scudetto. Proprio Nagelsmann è vicino a trovare nuovamente casa a Parigi dove Cristophe Galtier non ha soddisfatto i fini palati dello sceicco. Che possa riuscirci il quasi trentaseienne di Landsberg am Lech?
Occhio poi a chi è rimasto fuori dal lungo ricambio come Luis Enrique, sul quale c’è da tempo il Napoli che deve trovare un erede a Luciano Spalletti. O come Zinedine Zidane che dopo il Real Madrid avrebbe desiderato di fare ritorno a Torino, dove però hanno voluto confermare Massimiliano Allegri anche in virtù di un contratto di altri due anni particolarmente oneroso. Poi c’è Antonio Conte e il suo anno sabbatico: riuscirà effettivamente a stare lontano dal calcio? Staremo a vedere.
Intanto per chiudere il cerchio dobbiamo registrare una posizione vacante sulla panchina di una gloriosa società europea come l’Ajax che ha deciso di esonerare John Heitinga ritenuto non ancora pronto. In Portogallo, infine, Sergio Conceicao è ancora in dubbio nel Porto: non tanto per le perplessità del club del Drago, quanto per le ambizioni del quarantottenne di Coimbra che vorrebbe misurarsi in altri tornei. Nessuno scossone, invece, a Lisbona dove Roger Schimdt, al netto del crollo finale, è comunque riuscito a portare a casa lo scudetto.
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