La Lazio di Baroni mette subito in mostra Noslin e Tchaouna, in attacco insieme a Zaccagni e Castellanos. Venezia con tante defezioni importanti: a centrocampo c’è Duncan.
La nuova Lazio di Mister Baroni non può permettersi false partenze. I biancocelesti fanno il loro esordio nella Serie A 2024/25 davanti al pubblico amico dell’Olimpico: alle 20:45 di domenica 18 agosto ecco la sfida con il Venezia, squadra neopromossa guidata da Eusebio Di Francesco (e non dall’eroe della promozione Paolo Vanoli, nel frattempo passato al Torino). A confronto due compagini che stanno vivendo una piccola rivoluzione in ottica calciomercato, ma che hanno obiettivi decisamente diversi: Zaccagni e compagni non possono perdere il treno UEFA Champions League, mentre la squadra ospite è chiamata a conquistare una salvezza che appare quantomeno complicata.
Lazio (4-2-3-1): Provedel, Lazzari, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Vecino; Tchaouna, Noslin, Zaccagni; Castellanos. Allenatore: Baroni.
Venezia (3-4-2-1): Joronen, Altare, Svoboda, Sverko; Zampano, Duncan, Crnigoj, Sagrado; Oristanio, Pierini; Gytkjaer. Allenatore: Di Francesco.
La sfida tra Lazio e Venezia si gioca nel mitico stadio Olimpico. La struttura, inaugurata negli anni '30 ma utilizzata da Roma e Lazio a partire dal 1953, può ospitare 70.634 spettatori.
Il match tra Lazio e Venezia è trasmesso in esclusiva su DAZN. Per seguire la sfida servono una connessione ad internet e un abbonamento con la celebre piattaforma streaming. In più, è fondamentale disporre di un dispositivo come smart tv, computer, tablet, smartphone o anche di un televisore più antiquato ma connesso ad internet tramite un Dongle HDMI o una console di gioco di ultima generazione. Infine chi ha sottoscritto doppio abbonamento DAZN-Sky avrà la possibilità, dietro attivazione, di assistere alla partita anche sul canale Zona DAZN 2 (215) di Sky.
Rosa al completo per la Lazio di Marco Baroni, che recupera anche il terzino sinistro Nuno Tavares, arrivato in prestito dall'Arsenal. Guardando proprio ai volti nuovi, partono dal primo minuto i trequartisti Tchaouna e Noslin, prelevati rispettivamente dalla Salernitana e dal Verona. Panchina, invece, per il già citato Tavares, per un Castrovilli in cerca di riscatto dopo le ultime stagioni segnate dal noto infortunio e per l'interessante trequartista Fisayo Dele-Bashiru.
A completare l'attacco ci sono capitan Mattia Zaccagni (che indossa anche la numero 10) e l'argentino Valentin "Taty" Castellanos, chiamati a non fare rimpiangere due giocatori che hanno marchiato a fuoco la storia recente a tinte biancocelesti come Luis Alberto e Ciro Immobile. Passando al centrocampo, appare scontata la presenza dal primo minuto di Matteo Guendouzi (riscattato dal Marsiglia dopo le buone prove dell'anno scorso), mentre per l'altra maglia è lotta tra il favorito Vecino e l'ex Monza Rovella.
Per quanto riguarda la difesa a protezione del portiere Provedel, Baroni sembra intenzionato a dare fiducia allo spagnolo Gila e all'usato sicuro Alessio Romagnoli, con Casale inizialmente in panchina. Sugli esterni spazio per Lazzari e per Luca Pellegrini, entrambi in cerca di un rilancio dopo una stagione in chiaroscuro.
Momento tutt'altro che semplice per il Venezia, in campo senza il leader d'attacco Pohjanpalo e gli altri infortunati Busio e Jajalo. A questi vanno aggiunti gli squalificati Idzes e Candela e un altro big della rosa come Tessmann, messo alla porta dalla società per questioni legate al calciomercato.
Il tecnico Eusebio Di Francesco (che deve riscattarsi dopo l’incredibile retrocessione con il Frosinone) è costretto a fare di necessità virtù: in attacco, così, c’è il centravanti Gytkjaer, supportato dal volto nuovo Oristanio e dal numero 10 Pierini. A centrocampo tutto passa per i piedi dell’ex Sassuolo e Fiorentina Duncan, coadiuvato dall’altro interno Crnigoj e dagli esterni Zampano e Sagrado (anche quest’ultimo acquistato in questa sessione di mercato, precisamente dai belgi del Leuven). In difesa, davanti al portiere Joronen, ecco l’ex cagliaritano Altare e le certezze Svoboda e Sverko.
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