A 35 anni Lionel Messi è stato il grande protagonista del terzo trionfo mondiale dell'Albiceleste. Nel segno di Diego Armando Maradona.
No, il calcio non è solo uno sport. Perché racconta emozioni, regala favole. Come quella dell'Argentina, sconfitta all'esordio dall'Arabia Saudita eppure capace di salire sul tetto del mondo per la terza volta nella sua storia. Come quella di Lionel Messi, che a 35 anni è riuscito a spezzare la maledizione delle finali perse con la Nazionale, consentendo all'Albiceleste di vincere prima la Copa America 2021 dopo 28 anni d'attesa e poi il Mondiale, che mancava dal 1986.
Da quando Diego Armando Maradona scrisse la storia della Selección con le sue magie. E di magie ne ha compiute tante anche il fenomeno del Paris Saint-Germain, eletto a pieno merito miglior giocatore della rassegna iridata in Qatar. Favole, si diceva. E come non citare quella di Lionel Scaloni, ex calciatore della Lazio nominato ct ad interim nel 2018, dopo il flop dell'Argentina ai Mondiali di quattro anni fa in Russia. 'El Toro', 44 anni, ha vinto tutto: Copa America, Coppa del Mondo e nel mezzo anche la 'Finalissima' contro l'Italia campione d'Europa.
Il ko al debutto contro la modesta Arabia Saudita sembrava il preludio di un'altra spedizione fallimentare. Impossibile pronosticare quella sconfitta, anche perché l'Argentina veniva da una striscia di 36 gare senza mai perdere. Il doppio 2-0 a Messico e Polonia ha poi consentito all'Albiceleste di chiudere al primo posto nel Gruppo C. Messi segna nelle prime due partite, poi sbaglia un rigore contro la squadra di Lewandowski. Intanto il mondo si accorge di due nuove talenti: Enzo Fernandez, centrocampista di 21 anni in forza al Benfica, e Julian Alvarez, stellina ventiduenne ex River Plate approdata alla corte di Pep Guardiola al Manchester City, che soffia il posto all'interista Lautaro Martinez.
Agli ottavi di finale l'Argentina incontra l'Australia e vince 2-1 grazie ai gol della premiata ditta Messi-Alvarez. Il feeling tra i due cresce di partita in partita per la gioia dei tifosi della Selección. Ai quarti un avversario ostico: l'Olanda di Van Gaal. La Pulce sale in cattedra e al 35' inventa un assist pazzesco per l'ex Udinese Molina che insacca. Al 73' Leo raddoppia su rigore. Partita chiusa? Nient'affatto. I sudamericani si addormentano e gli Oranje segnano due reti nel finale con Weghorst. Si arriva fino ai penalty, che premiano la compagine di Scaloni.
In semifinale ecco la Croazia vicecampione del mondo in carica, che ai quarti ha eliminato il Brasile di Neymar. Ma l'Argentina non patisce affatto i biancorossi. Anzi, asfalta l'undici di Modric con un netto 3-0. Ancora una volta a decidere il match è la coppia Messi-Alvarez. El Diez apre le danze su rigore dopo 34'. Cinque minuti dopo l'attaccante del Manchester City raddoppia per poi chiudere i conti al 69' su assist del capitano.
In finale la sfida delle sfide contro la super Francia di Deschamps, che, nonostante le numerose defezioni, può contare su una rosa di assoluto valore. Al Lusail Stadium va in scena il duello da mille e una notte tra Messi e Mbappé, compagni di squadra ai piedi della Torre Eiffel e senza alcun dubbio i due calciatori più decisivi del Mondiale in Qatar.
No, il calcio non è solo uno sport: lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo. A caratteri cubitali. Perché proprio Messi e Mbappé hanno regalato una delle più belle e intense finali Mondiali di sempre. Una partita infinita, con un susseguirsi di colpi di scena ad altissima tensione. L'Albiceleste parte col piede pigiato sull'acceleratore e dopo 36' è già sul 2-0: segna Messi dagli undici metri, raddoppia lo juventino Di Maria. Nei minuti finali si ripete quanto successo con l'Olanda: uno-due micidiale di Mbappé, si va ai supplementari. Messi va a bersaglio al minuto 108', ma a due minuti dal successo Mbappé fissa il risultato sul 3-3 con un rigore concesso per un tocco di mano di Paredes. A pochi secondi dai rigori la Francia rischia di vincerla, ma Emiliano Martinez si supera con un autentico miracolo su Kolo Muani.
Il portiere dell'Argentina, che sarà poi eletto miglior estremo difensore della competizione qatariota, è decisivo anche durante la lotteria dei rigori, quando si oppone alla conclusione di Coman. Trionfa l'Argentina, trionfa Messi – alla sua last dance mondiale – nel segno di Diego Armando Maradona. Messi e Maradona, due giganti, due geni del calcio al servizio dell'Argentina.
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