La sconfitta con l'Arabia Saudita ha complicato i piani di Messi e della Seleccion, che rischiano l'eliminazione per mano del 'Tata' Martino.
Evento: Argentina-Messico
Luogo: Lusail Iconic Stadium, Lusail
Quando: 20:00, 26 Novembre 2022
Dove vederla: Rai 1
Il calcio spesso sa proporre intrecci affascinanti, ma anche crudeli. Come quello che vede coinvolti Leo Messi e Gerardo Martino. Il primo è il giocatore simbolo di un'Argentina che rischia la clamorosa eliminazione al primo turno dei Mondiali in Qatar. Il secondo, ex allenatore di Messi e della stessa Argentina, è il tecnico del Messico che potrebbe dare una spallata decisiva al Mundial della nazionale di Scaloni. Passione e sentimento si intersecano sul prato del Lusail Iconic Stadium, il gigantesco impianto che ha fatto da cornice alla rovinosa sconfitta della Seleccion Albiceleste contro l'Arabia Saudita e che ospiterà anche la finalissima.
Ultima nel Gruppo C con zero punti, l'Argentina di Scaloni si è già giocata tutti i jolly a disposizione. Deve battere il Messico per rilanciarsi e avvicinare la qualificazione agli ottavi, messa a rischio dall'incredibile rimonta subita nella ripresa a opera degli scatenati sauditi. Gara che ha aperto processi e sollevato interrogativi sul conto della nazionale Albiceleste, soprattutto a proposito dell'atteggiamento iper offensivo impostato dal ct e dalla scarsa propensione delle stelle della squadra a muoversi senza palla e a lavorare per i compagni.
Adesso, però, è arrivato il momento di mettere da parte critiche e mugugni. Serve una prestazione convincente all'Argentina per avere ragione di un avversario tignoso e difficile da affrontare come il Messico. Serve soprattutto una vittoria, in previsione di un altro confronto ad alta tensione che attende Messi e compagni: quello contro la Polonia nell'ultima giornata del girone.
Dopo aver ipnotizzato Lewandowski dal dischetto, adesso Ochoa è chiamato a ulteriori miracoli: fermare Messi, Di Maria e le altre stelle dell'Argentina. Il portiere è diventato – e non è la prima volta – una sorta di eroe nazionale in Messico dopo lo 0-0 con la Polonia. Adesso ha l'opportunità, insieme ai compagni, di firmare una nuova, straordinaria impresa. Per il ct Martino, rosarino di nascita, c'è invece la “dolorosa” possibilità di decretare l'eliminazione della nazionale che ha allenato dal 2014 al 2016, senza conquistare titoli.
“Colpa” delle due sconfitte ai rigori nelle finali di Copa America del 2015 e del 2016 contro il Cile: nove giorni dopo la seconda, rassegnò le dimissioni. Adesso El Tata ritrova l'Argentina e Messi da avversario, Messi di cui è stato allenatore anche al Barcellona nel 2014. L'esperto allenatore può contare su un gruppo solidissimo dalla mediana in giù e che ha nel napoletano Lozano l'elemento di maggior spessore in attacco. Il Chucky contro la Polonia è stato tra i migliori in campo, senza però riuscire a pescare dal cilindro la giocata risolutiva.
Contro il Messico, Scaloni potrebbe proporre alcune novità rispetto all'undici scelto per la prima partita in Qatar. A sinistra, ad esempio, potrebbe non esserci spazio per Tagliafico, mentre al centro della difesa l'avvicendamento potrebbe riguardare Otamendi, tra i peggiori contro i sauditi. Questo il probabile undici, 4-2-3-1 il modulo, dell'Argentina: in porta Emiliano Martinez, in difesa Molina, Romero, Lisandro Martinez e Acuna, in mediana De Paul e Paredes, trequartisti Di Maria, Messi e Gomez, centravanti Lautaro.
Contro l'Argentina l'undici di partenza di El Tri, la nazionale messicana, non dovrebbe discostarsi molto da quello della Polonia. La possibile novità dovrebbe essere rappresentata dall'impiego in attacco di Jimenez al posto di Martin. Questa la probabile formazione del Messico (4-3-3): Ochoa tra i pali, Sanchez, Montes, Moreno e Gallardo in difesa, Herrera, Alvarez e Chavez in mediana, Lozano, Jimenez e Vega in attacco.
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