Sei gli italiani che in passato sono riusciti a vincere qui in Spagna. Stavolta ci proveranno in tredici con Ganna e Caruso nel ruolo di capifila. Pesa l’assenza di Ciccone.
Alle spalle ha “solo” sessantasette edizioni e si appresta quindi a vivere la numero sessantotto della propria storia. Un dato che rende La Vuelta a España più giovane di altri due tornei su due ruote altrettanto iconici come il Giro d’Italia e il Tour de France. Partenza da Barcellona e arrivo a Madrid, come tradizione vuole, per toccare tutte e due le principali città iberiche. Anche l’Italia proverà a giocarsi le sue carte, dopo aver visto trionfare Primoz Roglic in casa propria e Jonas Vingegaard nella versione d’oltralpe.
Il primo azzurro a conquistare la Spagna fu Angelo Conterno nel 1956, un successo che potremmo definire epico, dato che era in condizioni fisiche precarie durante quell’esperienza. Dopo la tappa di Oviedo riuscì a indossare la maglia “amarillo” e non la restituì più resistendo stoicamente fino al termine della manifestazione.
Dopo il piemontese ci pensò Felice Gimondi a riportare in alto la bandiera tricolore strappando in extremis il torneo dalle mani di José Pérez Francés e diventando il secondo ciclista dopo Jacques Anquetil in grado di far suoi i tre Grandi Giri di tre settimane. Nel 1981 toccò poi a Giovanni Battaglin, capace di mettere a segno una doppietta, tra Vuelta e Giro, che nello stesso anno era riuscita solamente a Eddy Merckx con Alberto Contador che si sarebbe poi aggiunto alla strettissima cerchia.
Il 1990 è stato invece l’anno di Marco Giovannetti, quando tutti davano per favorito Pedro Delgado. Le firme più recenti portano i nomi di Vincenzo Nibali nel 2010 e Fabio Aru nel 2015. Oggi è tempo di gioire ancora? Proviamo a vedere come partono gli italiani nella gara e quante chance effettivamente possano avere.
Ai nastri di partenza di Barcellona non saranno molti gli italiani che proveranno a farsi valere. Un po’ come accaduto anche al Tour de France. Se ciò si possa tradurre in minore probabilità di successo finale è però tutto da dimostrare. Qualcuno ha definito il movimento ciclistico azzurro in involuzione, una teoria che sarà compito dei nostri rappresentanti provare a sfatare ribaltando i pronostici pessimistici qui in Spagna. Certamente i tempi di Aru e soprattutto Nibali sono lontani e mancano due figure così, anche dal punto di vista mediatico, oltre che naturalmente di risultati.
I successi degli ultimi tempi per la bandiera tricolore sono stati indubbiamente minori, con la speranza che qualche giovane possa rubare la scena, magari già a partire da questa edizione de La Vuelta. Complessivamente dovrebbero essere tredici gli italiani che prenderanno parte al torneo, il cui inizio è previsto per il 26 agosto con arrivo a Madrid per il 17 settembre. I nomi più importanti sono sicuramente quelli di Filippo Ganna e Damiano Caruso, se non altro in termini di esperienza.
Arebbe dovuto esserci pure Giulio Ciccone, probabilmente il più atteso, che era stato pure inserito nella lista dei pre-convocati ma che alla fine non parteciperà, dal momento che la sua casa Lidl-Trek ha scelto per lui la Maryland Cycling Classic che comincia il 3 settembre. Così l’abruzzese ha di fatto già concluso la sua stagione dei Grandi Giri.
Partiamo allora da Ganna, per il quale sarà un esordio nella corsa spagnola. Il ciclista della Ineos Grenadiers è particolarmente abile nelle crono, motivo per cui punterà particolarmente a Valladolid il 5 settembre. Con Remco Evenepoel principale avversario in questa specialità, che già al Giro ha avuto modo di mettere sotto l’italiano al quale non resta che studiare la rivincita.
Per Damiano Caruso sarà invece la quinta partecipazione a La Vuelta, con miglior piazzamento il nono posto ottenuto nel 2014. Per il ragusano il 2023 non è stato particolarmente esaltante, avaro di vittorie, sebbene possa comunque vantare un quarto posto nella classifica generale del Giro d’Italia e un terzo posto al Romandia. Anche qui in Spagna potrebbe puntare ad un buon piazzamento in graduatoria. La Jayco Alula schiererà la propria coppia d’assi formata da Matteo Sobrero e Filippo Zanna.
Ci sarà poi Lorenzo Millesi, campione mondiale della crono Under 23 che disputerà il suo primo grande Giro con la maglia della DSM firmenich. Sempre nel team orange anche Alberto Dainese proverà a dire la sua nella competizione, quanto meno nelle poche occasioni in volata. Completano la lista Andrea Piccolo della EF Educaton Easypost, al suo primo grande Giro, Andrea Bagioli e Mattia Cattaneo che fanno parte della stessa scuderia di Evenepoel, con tutto ciò che ne consegue, ed in più Andrea Vendrame della Ag2r Citroën, Fabio Felline e Samuele Battistella con la maglia della Astana Qazaqstan. Ultimo, ma non ultimo, Antonio Tiberi, alla prima corsa importante con la Bahrain-Victorious. La concorrenza straniera non manca ed è pure piuttosto agguerrita. Resta la speranza azzurra di onorare l’evento.
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