Finora rendimento altalenante per la squadra guidata da Gennaro Gattuso, decima in Liga.
Ora l’ultima amichevole, in programma giovedì alle ore 12, prima di rituffarsi negli impegni ufficiali nella speranza di risalire la classifica.
Il Mondiale è finito e tornano i vari campionati nazionali. Se la Premier League ricomincia il 26 dicembre, per la Liga la riapertura del sipario è fissata per l’ultimo dell’anno. Chi spera di fare i botti con la ripresa della stagione è il Valencia, anche per uscire dall’anonimato della prima parte di stagione condotta senza infamia e senza lode. Non è certo per portare avanti un progetto mediocre che Gennaro Gattuso ha scelto di provare l’avventura in terra iberica. Il ruolino di marcia dei Pipistrelli è stato per ora abbastanza altalenante con cinque vittorie e cinque sconfitte intervallati da quattro pareggi. Risultato: decimo posto. L’obiettivo del patron Peter Lim, originario di Singapore, è centrare la qualificazione in Europa ed è a questo traguardo che si dovrà provare ad arrivare nella seconda parte del torneo. Parallelamente c’è anche una Supercoppa di Spagna da provare a portare avanti con onore: il match con il Real Madrid è in programma per l’11 gennaio. Prima però ci sono le gare di campionato contro Villareal in trasferta e Cadice al Mestalla.
Come accaduto per le altre squadre anche il Valencia si è tenuto in allenamento per non perdere condizione fisica. Con il Clermont è arrivata una vittoria per 4 a 2: Lino e Castillejo avevano indirizzato la gara in favore dei Pipistrelli prima della rimonta della formazione ospite. Nel finale poi ancora una volta l’ex milanista e Justin Kluivert hanno chiuso definitivamente i giochi. Buona la prima, quindi, contro un’avversaria comunque mediocre ma decisamente meno la seconda persa invece contro il Nottingham Forrest. Il cerchio si chiuderà giovedì 22 dicembre alle ore 12 contro l’AZ. Un antipasto, dato l’orario in tutti i sensi, per ritrovare poi finalmente gli impegni ufficiali che decreteranno le sorti della formazione guidata da Rino Gattuso. L’ex milanista ha inciso anche in sede di calciomercato nella costruzione del suo Valencia con gli arrivi delle due già citate vecchie conoscenze del calcio italiano ma anche con Edinson Cavani che proprio recentemente ha tessuto le lodi del suo tecnico.
Non sempre il bomber di Salto è riuscito a ripagare la fiducia in lui riposta, più per precarie condizioni fisiche che per le prestazioni quando invece è stato chiamato in causa. Quattro realizzazioni in sette partite sono un bottino accettabile. Chissà che il Mondiale, deludente per il Matador così come per tutta la Nazionale uruguayana, non gli abbia riacceso un po’ di quella fame che lo ha sempre contraddistinto in carriera.
Così come avvenuto in estate anche ora il Valencia guarda in Italia in vista della campagna di rafforzamento di gennaio. Si parte dalla difesa con un occhio sulla Juventus e sullo scarso minutaggio offerto finora a un usato sicuro come Daniele Rugani. Gattuso lo prenderebbe volentieri con sé alle pendici del fiume Turia. Anche perché non è scontata la permanenza di Mouctar Diakhaby, centrale francese naturalizzato guineano che ha attirato l’attenzione di numerose big disposte a grandi investimenti pur di accaparrarselo.
Discorso simile a quello fatto su Rugani anche a centrocampo con un altro deluso della Serie A come Diego Demme. Il mediano italo-tedesco non ha avuto modo di mostrare le sue qualità da quando c’è Luciano Spalletti in panchina e così vorrebbe cambiare aria per ritrovare spazio e condizione fisica dopo l’infortunio. Non è tempo di spese folli, neppure da queste parti, così si cercano formule soft come prestiti, eventualmente anche con diritto di riscatto già fissato. Vedremo se al Valencia arriveranno nuovi rinforzi dall’Italia. La prima parte di stagione ha dimostrato che il lavoro da fare per tornare competitivi è assai lungo. Anche nello scorso anno i Pipistrelli chiusero in una posizione analoga di classifica con il nono posto finale a testimonianza di una realtà che è ben lontana dai fasti di un tempo.
Lo score non era bastato a José Bordalás per salvare la sua panchina, nonostante la finale di coppa nazionale conquistata e poi persa contro il Betis soltanto ai calci di rigore. Ergo: il Ringhio tricolore dovrà sensibilmente migliorare la situazione attuale del Valencia per poter sedere ancora sulla prestigiosa panchina del team spagnolo del prossimo anno. Gattuso non è uno che ha paura delle sfide: la sua carriera da allenatore è stata piena di difficoltà nonostante le opportunità Milan e Napoli. Questa dovrà cercare di coglierla per dare una sterzata alla sua professione.
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