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La Liga: Gattuso, addio Valencia. Ennesima delusione da allenatore

Ancora una volta, dopo le esperienze con Milan e Napoli, il campione del Mondo non riesce ad imporsi in panchina. Fatale il rendimento dopo la sosta, nel segno di quattro K.O e un solo pareggio.

Termina dopo mezza stagione l'avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina del Valencia. Rescissione consensuale tra le parti: una decisione che non sorprende, alla luce di un rendimento a dir poco disastroso dopo la lunga sosta per il Mondiale, con appena un punto conquistato in quattro gare. Decisiva la sconfitta contro un Valladolid che veniva addirittura da cinque K.O di fila nella Liga: un risultato che ha letteralmente inguaiato lo stesso Valencia, adesso ad una sola lunghezza dalla zona retrocessione. 

Troppo poco per una squadra costruita con il chiaro intento di conquistare almeno un posto in Conference League: di certo, nelle intenzioni della società valenciana, non c'era spazio per un'altra annata tra i bassifondi della classifica, dopo la nona piazza della scorsa stagione e un'assenza prolungata dalle coppe europee che ormai non sorprende più (l'eliminazione agli ottavi di Champions League di tre anni fa sembra appartenere ad un'altra era storica).

Troppo poco anche per le ambizioni dello stesso Gattuso, apparso fin troppo nervoso nelle ultime settimane, segnale che qualcosa si era rotto già da tempo. E pensare che le cose per i "blanquinegres" non si erano messe malissimo, nonostante un inizio di stagione segnato da qualche balbettio di troppo. Guardando la classifica prima della sosta per la manifestazione iridata in Qatar, infatti, gli uomini di Gattuso si trovavano al decimo posto, ad appena cinque lunghezze dalla zona Champions League. 

Proprio l'ultimo match di novembre, un sontuoso 3-0 ai danni del Betis di Manuel Pellegrini, rappresenta a conti fatti il momento più positivo del Valencia guidato dal “Ringhio” nazionale. Precedentemente, da segnalare i cinque risultati positivi tra settembre e ottobre, con tanto di vittorie contro il Celta Vigo (altro tris senza attenuanti) e in casa dell'Osasuna. 

Gattuso al Valencia, la sosta è stata fatale. Gli “italiani” hanno inciso poco: Cavani con il "contagocce"

Se fino a novembre il bilancio non si poteva certamente definire negativo, dalla sosta in poi la situazione si è fatta veramente insostenibile. I primi segnali negativi sono arrivati dalle amichevoli dicembrine, con il Valencia superato senza particolari problemi da squadre tutt’altro che irresistibili come Nottingham Forest e AZ Alkmaar. È andata ancora peggio se si guarda alle gare ufficiali, con gli uomini di Gattuso capaci di imporsi solo in Coppa del Re, per giunta contro due squadre di categoria inferiore come La Nucia e Gijon: proprio nella competizione nazionale i bianconeri sono stati eliminati ai quarti di finale dall'Athletic Bilbao, dimostrandosi ancora una volta incapaci di imporsi contro compagini d'alta classifica. 

Dignitosa, in questo senso, la sconfitta ai rigori contro il Real Madrid, nell'ambito della Supercoppa di Spagna. Da censurare, invece, i K.O (decisivi ai fini del divorzio) contro compagini alla portata come lo stesso Valladolid e Cadice, senza dimenticare anche il pareggio contro il sorprendente Almeria. Risultati oltremodo deludenti, resi ancora più pesanti dalla rinascita di squadre invischiate nella lotta retrocessione come Siviglia ed Espanyol.

La carriera del Gattuso allenatore: bilancio deludente, solo un acuto con il Napoli

Rino Gattuso ha vinto di tutto da calciatore, come certificano le due Champions League con la maglia del Milan e il Mondiale con la nazionale italiana, ma nelle vesti di allenatore non è ancora riuscito a lasciare il segno. La sua avventura in panchina non inizia nel migliore dei modi: tra il febbraio 2013 e il dicembre 2014, si registrano gli esoneri con Sion (in Svizzera) e Palermo e le dimissioni al termine della difficile avventura sulla panchina dei greci dell'OFI Creta. 

Una stagione più tardi ecco il ritorno in Italia e i primi successi: il campione del mondo porta il Pisa in Serie B (grazie ai play-off) ma nell'anno seguente è tra i protagonisti della deludente retrocessione dei toscani. Nel novembre 2017, l'occasione sulla panchina del suo Milan: nella prima stagione il bilancio è positivo (12 vittorie e sole tre sconfitte su 24 gare di campionato), mentre l'anno seguente perde l'accesso in Champions League per un soffio.

L’unica gioia con il Napoli, che lo chiama dopo l’infruttuosa gestione Ancelotti. Nella prima annata il successo in Coppa Italia al cospetto della Juventus (vittoria ai calci di rigore, con penalty decisivo di Milik). Tutt'altro che esaltante il percorso in campionato: nel 2019/20 settimo posto e qualificazione in Europa League, l'anno successivo ancora una delusione nel finale di stagione, con l'accesso in Champions League perso all'ultimo minuto. A chiudere un bilancio decisamente deludente, ecco la mezza stagione sulla panchina del Valencia: fatali le ultime dieci gare della Liga, all'insegna di una sola vittoria.

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