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La crescita di Jannik Sinner, già tra i più forti al mondo

La rivincita contro Alcaraz e la finale a Miami contro Medvedev. Questo 2023 ha già regalato all’Italia una certezza assoluta nel tennis.

Il 2022 di Jannik Sinner era stato un anno di preparazione. Qualcuno ipotizzava che già nella passata stagione potesse esserci la consacrazione del tennista altoatesino, tuttavia i risultati non sono stati straordinari. I continui problemi fisici ne hanno minato il rendimento, sintetizzabile in prove buone, piazzamenti certamente lusinghieri ma un solo sussulto ad Umago contro Carlos Alcaraz. 

Nei grandi eventi Sinner si è fermato sempre un attimo prima, dimostrandosi non ancora pronto per essere ciò che tutti gli riconoscono di poter diventare: uno dei più grandi. Ci sono dei tempi da rispettare per tutti, anche per la crescita di un fenomeno con il quale già madre natura è stata assai generosa. In realtà, poi, se andiamo a vedere i numeri anche lo scorso anno i miglioramenti messi in atto dall’azzurro sono stati evidenti. 

La percentuale di vittorie complessiva è stata infatti del 75% con quarantasette incontri portati proficuamente a casa e sedici perduti. Trentuno successi sono arrivati poi tra Slam e Masters 1000 a testimonianza di come più l’impegno conta, più Sinner risponde presente. Soltanto il già citato Alcaraz, nome ricorrente e destinato a ricorrere sempre di più anche in futuro nella carriera del ventunenne di San Candido, il greco Stefanos Tsitsipas hanno saputo fare meglio in questa particolare graduatoria. In ogni torneo Sinner è riuscito a migliorare quanto fatto precedentemente. Insomma, se di frutti ne sono stati raccolti pochi, certamente il 2022 è servito a gettare le basi per ciò a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane.

L’anno della consacrazione: dall’Australia a Miami

Performance in crescendo per Jannik Sinner anche in questo primo scorcio di 2023. L’inizio è stato timido, con l’Australia che non gli ha regalato particolari gioie tra Adelaide, dove è stato eliminato ai quarti di finale per mano dello statunitense Sebastian Korda, e Melbourne con gli Open terminati per lui già al quarto turno con l’incrocio fatale con Stefanos Tsitsipas. 

La prima gioia dell’anno è stata a Marsiglia con la vittoria in finale su Maxime Cressy dopo aver vinto anche il derby contro Lorenzo Sonego. Tutto sommato bene anche a Rotterdam con la sconfitta arrivata all’ultimo atto della competizione contro la sua bestia nera Daniil Medvedev. Completano il quadro poi le semifinali raggiunte ad Indian Wells e la successiva finale di Miami, in attesa di capire come andrà a finire. Intanto nella rassegna con sede in Florida una piccola grande soddisfazione se l’è già presa con la rivincita su Alcaraz che lo aveva battuto nel precedente torneo. 

Vincere contro un numero uno al mondo non è roba di tutti i giorni e denota come Sinner sia finalmente competitivo anche ai massimi livelli. Ad appena ventuno anni è facilmente intuibile come il futuro possa davvero essere dalla sua parte. L’altoatesino sembra in grado di sfidare a lungo termine il dominio di Alcaraz, candidandosi come suo principale alter ego. Chissà che Miami non possa rappresentare un altro passo in tal senso. Sarebbe l’ennesima conferma, anche se resta ampiamente positivo il bilancio di questi mesi del nuovo anno.

La bestia nera Medvedev e i numeri di Sinner nel 2023

Ma non è chiaramente finita qui. Nuove sfide arriveranno, a partire proprio da quella contro Daniil Medvedev ai Masters 1000 di Miami. Finora il russo si è dimostrato un ostacolo praticamente insormontabile per Sinner contro il quale ci ha perso ben cinque volte. Tuttavia il match su suolo americano non ha affatto i tratti di un esito scontato. Sinner migliora di giorno in giorno e la verità è che da Rotterdam ad oggi soltanto per noi umani è trascorso poco più di un mese e mezzo. 

Nel frattempo l’altoatesino è sensibilmente migliorato per varietà di colpi, autostima e capacità di reggere a pressioni e ritmi forsennati. Alcaraz lo ha messo sulla corda ma Sinner ha resistito fino a rimontarlo. Il bilancio di questo 2023 dell’azzurro recita ventuno vittorie in venticinque match disputati, con diciassette partite nelle quali non ha concesso alcun set all’avversario. Nessun italiano era mai stato capace di mettere in fila due semifinali nei 1000 e Sinner ci è riuscito a poco più di ventuno anni. 

Un’impresa che, rapportata all’età, è stata raggiunta in passato soltanto da altri sei tennisti come Agassi, Courier, Djokovic, Murray, Nadal e Alcaraz. C’è ancora molto da fare e da vedere per quel che riguarda Sinner ma le premesse sono decisamente incoraggianti. Con l’auspicio che il secondo torneo del Sunshine Double possa finire nelle sue mani anche se Medvedev è sicuramente l’avversario peggiore perché capace di impedirgli di seguire il suo stile che prevede il comando del gioco. 

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