Jude Bellingham giocherà una finale di Champions League nel suo paese contro la squadra che lo ha lanciato.
Jude Bellingham è uno dei principali candidati al pallone d’poro. Nella sua prima stagione al Real Madrid è diventato l’uomo simbolo dei blancos sopperendo all’assenza di una punta di ruolo di spessore.
Spesso Ancelotti ha deciso di utilizzare l’inglese come falso nueve ed è stato ripagato alla grande dalla scelta. 23 gol in stagione e 12 assist. Numeri da attaccante ma registrati da un centrocampista. Infatti Bellingham non solo è stato fondamentale in fase realizzativa ma la sua polivalenza gli ha permesso anche di risultare cruciale per la costruzione del gioco e il contenimento di quello avversario. La sua attitudine al sacrificio ha permesso ai merengues di costruire una squadra molto aggressiva in grado di pressare il portatore di palla avversario sin dai primissimi momenti dell’avvio dell’azione. Questo forcing asfissiante ha consentito al Real di recuperare la palla spesso in maniera molto veloce e dominare quindi il gioco con il pallone tra i piedi.
Può sembrare paradossale affermare che Bellingham giochi senza pensare. Eppure questo è quello che trasmette ed è il suo più grande pregio. In un calcio sempre più fisico, dove lo scontro non solo diventa inevitabile ma si trasforma in un’arma preziosa, Bellingham eccelle e sovrasta chiunque grazie a una reattività nei riflessi che supera quella di chiunque altro giocatore. Bellingham ha il potere di trovarsi a suo agio nelle situazioni più scomode. L’inglese sa come gestire perfettamente le situazioni in cui ci sono carambole piene di rimpalli. In tutte queste situazioni nella maggior parte dei casi è lui quello che esce con la testa alta e la palla al piede. Sa leggere perfettamente l’azione ma nel momento in cui dovesse cambiare la lettura iniziale a causa di una deviazione, un rimpallo o un evento inaspettato, Bellingham grazie alla sua elasticità, alla sua versatilità e alla sua prontezza sa come posizionare il corpo nella migliore maniera possibile e gestire al meglio l’inaspettato, trasformandolo in un vantaggio per la propria squadra.
Nel mondo del calcio i migliori giocatori al mondo sono quelli che attivamente creano situazioni di gioco in maniera volontaria. Quindi una volta che hanno il possesso del pallone lo muovono e indirizzano il movimento di compagni e avversari. Bellingham invece sembra fare il contrario, dà la sensazione che voglia quasi aspettare che la realtà accada per poi adattarsi e ricavarne un vantaggio.
Non si discute il fatto che Bellingham non sia in grado di creare situazioni pericolose dal nulla. I suoi assist filtranti e i suoi gol ne sono la dimostrazione. Ma ciò che lo rende unico è la capacitò di gestire situazioni apparentemente incontrollabili con facilità.
Bellingham dopo una stagione da protagonista assoluto si ritroverà a giocare la partita più importante della sua (giovane) carriera contro il proprio passato: il Borussia Dortmund.
Il centrocampista offensivo è arrivato a Dortmund in punta di piedi a soli 17 anni. In 3 anni in giallonero ha collezionato 92 presenze e 12 reti. Si è sentito amato e supportato da uno stadio incredibile e ha vissuto il dramma di un campionato perso all’ultimo giornata. Bellingham per la prima volta si ritroverà ad affrontare un match con una grande carica emotiva. La prima finale di Champions già porta con sé tutta l’adrenalina e le emozioni dettate dall’importanza sportiva, in più Bellingham dovrà fare i conti anche con il proprio passato e tutto l’affetto che prova per la squadra che ha creduto in lui e lo ha trasformato nel campione che è oggi. Il calibro di un grande campione lo si vede soprattutto in questi aspetti. Bellingham dovrà essere bravo a gestire la sfera psicologica e rendere al massimo. Il suo talento è più richiesto che mai e non può tirarsi indietro.
Se il Borussia Dortmund dovesse alzare la coppa dalle grandi orecchie nella finale di Wembley il premio UEFA previsto corrisponderebbe a circa 20 milioni di euro. Mentre nel caso in cui dovesse perdere la finale, Il Borussia incasserebbe 25 milioni di euro grazie a un bonus inserito nella trattativa con il Real Madrid la scorsa estate.
In questo momento il fuoriclasse inglese è tra i favoriti per la vittoria del Pallone d’Oro? Le sue statistiche, il suo modo di giocare e il suo carisma gli consentiranno di arrivare sicuramente nel top 3.
La vittoria della Champions League sicuramente aiuterebbe il numero 5 ad avvicinarsi all’obiettivo ma potrebbe anche aiutare il suo compagno di squadra Vincius Jr. La sensazione è che le competizioni continentali, in particolare l’Europeo avranno un peso decisivo nell’assegnazione del premio. Attenzione anche a Florian Wirtz protagonista con il Bayer Leverkusen. Nel caso in cui il tedesco dovesse aggiudicarsi il Triplete potrebbe avere delle chances. Inoltre ha la possibilità di giocare l’Europeo in casa con la maglia della Germania.
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