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Real Madrid Campione
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Il Real Madrid è campione di Spagna

Adesso c’è anche l’ufficialità aritmetica. I blancos sono campioni di Spagna per la trentaseiesima volta nella loro storia.

Il Real Madrid torna a vincere La Liga dopo due anni. Infatti l’anno scorso il campionato spagnolo era stato conquistato dal Barcellona di Xavi e quest’anno c’era assolutamente voglia di strappare il titolo ai catalani.

Il campionato non è mai stato in discussione e sin dalle primissime battute si è percepita una netta superiorità del Real Madrid. Le merengues si sono dimostrati una squadra di primissimo livello sia in Spagna che in Europa con una rosa che può vantare abbondanza di talento sia tra i titolari che tra le riserve.

Ma quali sono i segreti del successo del Real Madrid?

L’intelligenza di Ancelotti

“Esistono due tipi di allenatore: quelli che non fanno nulla e quelli che fanno molti danni. Io spero sempre di rientrare nella prima categoria”. Pochi giorni fa il mister del Real Madrid ha rilasciato questa dichiarazione che seppur provocatoria ed esagerata descrive benissimo il modo di allenare di Ancelotti.

Il tecnico emiliano è tra i migliori al mondo a gestire rose straripanti di talento. Sembra quasi facile vincere quando si hanno a disposizione tutti quei campioni eppure è necessario possedere enormi capacità di gestione.

Ancelotti sa come valorizzare i propri giocatori e sa come e quando prendere decisioni più dure. Ad esempio la questione Modric. Il croato non è felicissimo di iniziare la maggior parte delle partite dalla panchina eppure Ancelotti sa che la sua esperienza nei minuti finali può essere preziosa. L’enorme classe del 10 è uno strumento prezioso sia quando c’è da mantenere il vantaggio sia quando c’è da aprire gli spazi per cercare il gol.

Altro merito di Ancelotti è la gestione della squadra senza una prima punta di ruolo. Il Real Madrid in estate ha acquistato Joselu m non è di certo il numero 9 che ti aspetti titolare in una squadra di questo calibro. Carlo ha saputo gestire perfettamente le caratteristiche del centravanti spagnolo ma la maggior parte delle partite sono state giocate con Bellingham “falso 9” e infatti l’inglese è tra i migliori marcatori del torneo con 17 reti messe a segno.

Queste sono solo alcune delle situazioni spinose che si sono create all’interno dello spogliatoio dei blancos e che Ancelotti ha gestito con autorevole saggezza.

L’impatto di Bellingham

C’è poco da dire. Il rendimento del giovane centrocampista inglese ha superato ogni più rosea aspettativa. Sin dalle prime giornate ha deciso di caricarsi la squadra sulle proprie spalle e trascinarla alla vittoria del campionato e alle semifinali di Champions League. Bellingham dal centrocampo in su è in grado di coprire qualsiasi ruolo. Senza palla sa sempre dove posizionarsi e come pressare gli avversari mentre in fase di costruzione è abile nel dribbling, è bravo a innescare i compagni e soprattutto sa definire in porta. Calciatore completo che risulta tra i principali candidati per la vittoria del Pallone d’Oro.

I brasiliani sulle corsie

Oltre a Bellingham c’è anche un altro candidato per il titolo di miglior giocatore dell’anno: Vincius JR. Il brasiliano oltre al talento e la classe che conosciamo bene, sotto la guida di Ancelotti ha dimostrato una crescita mentale fuori dal comune. Il nuovo 7 del Real Madrid (una maglia che dalle parti del Bernabeu ha un certo valore) ha dimostrato di essere diventato un giocatore estremamente freddo. Le sue reti spesso sono pesantissime e decisive. Non importa se lo scenario sia quello di una finale di Champions o un Clasico, Vincius ha imparato a non tremare.

Impossibile non citare anche Rodrygo. Jolly in grado di giocare su tutto il fronte d’attacco e fare la differenza con gol, assist e giocate fantascientifiche. La velocità delle sue gambe è incredibile ma ciò che impressiona di più del calciatore è la sua capacità di lettura dell’azione che lo porta sempre a ricevere il pallone nel posto giusto al momento giusto.

Un centrocampo da sogno

Kroos è il fosforo. Valverde i polmoni. Camavinga la versatilità. Tchouameni il posizionamento e Modric la genialità. Un pacchetto di tutto rispetto per una squadra che conta su degli autentici fuoriclasse in ogni zona del campo. Quando puoi permetterti di avere delle rotazioni simili. Vincere risulta più facile.

La difesa dei gregari

Parlare di un giocatore come Rudiger sarebbe troppo facile. Un calciatore completo in continua crescita che si sta rivelando uno dei migliori centrali al mondo.

Ma la vera forza del Real Madrid risiede nella fame di quei giocatori che non sono stelle ma sanno farsi trovare pronti al momento del bisogno. I Blancos hanno dovuto fare i conti con diversi bruttissimi infortuni in questa stagione. Prima Courtois, poi Militao e infine Alaba. 3 giocatori fondamentali.

Eppure profili come quello di Nacho, Lunin e Lucas Vazquez hanno fatto le fortune del Real Madrid. Rigori parati, interventi decisivi, gol importanti, rigori conquistati e tanto altro.

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