Le due londinesi sono in vetta alla classifica: sorprende la flessione del Manchester City, eliminato anche in Carabao Cup. In ripresa United e Chelsea.
Pausa per le nazionali, tempo di bilanci in Premier League. Il massimo campionato inglese, in maniera un po' inaspettata, si ritrova al momento senza un vero leader: fanno rumore le due sconfitte consecutive del Manchester City di Pep Guardiola, in evidente fase calante come certifica anche l'inaspettata (e prematura) eliminazione in Carabao Cup per mano del Newcastle.
Mancano i Citizens ed ecco che si fanno sotto le londinesi Arsenal e Tottenham: i Gunners di Arteta vogliono il titolo dopo avere passato oltre metà della scorsa stagione in testa alla classifica e si presentano con un organico ulteriormente potenziato con gli arrivi dei centrocampisti Rice e Havertz. Gabriel Jesus e compagni hanno il vento in poppa dopo il recente successo contro lo stesso City: sugli scudi il brasiliano Martinelli, entrato nella panchina a dimostrazione ulteriore della bontà (e della profondità) della rosa a disposizione di Mister Arteta.
Convincente anche il percorso del Tottenham, l'altra compagine che - come l'Arsenal - non ha ancora conosciuto l'onta della sconfitta: per gli Spurs si tratta di una vera e propria rinascita, dopo le tante difficoltà riscontrate l'anno scorso con il post-Conte. Ora, sotto la guida del superlativo Ange Postecoglou e senza l'ex bandiera Harry Kane, i biancoblu appaiono assolutamente in corsa in ottica titolo: niente di impossibile con un Son Heung-Min così (sei gol in campionato, appena due in meno di bomber Haaland), senza dimenticare l'ottimo momento dell'ex juventino Kulusevski e di una difesa nel segno degli italiani Vicario e Udogie e del campione del mondo Cristian Romero.
Il Manchester City non sembra essere più la macchina da guerra vista nella passata stagione: almeno in questo momento, perché Guardiola è allenatore che sa tornare sui suoi passi e trovare soluzioni tattiche inaspettate. In questa fase, però, sconcerta una retroguardia perforata con troppa facilità e nel segno di un Josko Gvardiol nel ruolo di terzino sinistro, lui che di mestiere fa il centrale puro. Deludente anche Kovacic, che non appare all'altezza di Gundogan: proprio a centrocampo sta pesando tantissimo l'assenza forzata dell'infortunato Kevin De Bruyne, per questo si spera nel recupero completo di John Stones (guida della squadra e in grado di giocare in più ruoli). Per il resto, parliamo sempre di una squadra ricca di individualità incredibili (vedi alle voci Haaland, Bernardo Silva e Alvarez) e che prima o poi riuscirà a rialzare la testa.
In fase calante anche il Liverpool di Klopp e il Brighton di De Zerbi: i Reds sono stati superati nel primo vero scontro diretto di stagione contro il Tottenham, mentre i gabbiani sono stati umiliati dall'Arsenal con un perentorio 6-1. Per entrambe, parziale riscatto dopo lo spettacolare 2-2 nello scontro diretto: per il Liverpool doppietta del solito Salah, per la squadra guidata dal tecnico italiano rete decisiva di Lewis Dunk.
Manchester United e Chelsea, le altre due big assolute del campionato, sono ancora troppo lontane dalla vetta della classifica (parliamo di distacchi di otto e sette punti). I Red Devils di Ten Hag appaiono ancora troppo discontinui: importantissimi i successi contro Burnley e Brentford (quest'ultimo con doppietta al fotofinish di McTominay), ma di mezzo c'è la clamorosa sconfitta interna contro il Crystal Palace di Roy Hodgson. Un punto in meno in classifica per il Chelsea, che però sembra avere trovato la strada giusta: per i Blues due vittorie consecutive contro Burnley e Fulham, con tanto di 6 gol realizzati e uno solo subito.
Nei bassifondi della classifica sorprende il momento negativo del Brentford, capace di raccogliere un solo punto nelle ultime quattro gare e adesso a sole 3 lunghezze dalla zona retrocessione. Sorprende meno l'ultima posizione dello Sheffield United, che - almeno sulla carta - sembra essere la squadra meno attrezzata della Premier.
In linea con le previsioni i 4 punti raccolti da Burnley e Luton, mentre sconcertano le tre sconfitte di fila e il penultimo posto del Bournemouth. In ripresa, invece, l'Everton di Doucoure (due vittorie nelle ultime tre gare) e un Wolverhampton reduce da tre risultati utili consecutivi e capace nel penultimo turno di superare il City con rete decisiva di Hee-Chan Hwang.
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